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L’ex procuratore di Torino Giancarlo Caselli in un articolo pubblicato su Il Fatto quotidiano, ricorda che per quel che riguarda il Consiglio Superiore della Magistratura, e le ipotesi di riforma dibattute in seguito alla vicenda Palamara,l’unica stella polare deve essere la fedeltà alla Costituzione. A un certo punto del suo ragionamento, annota:
Qui soccorre il «notiziario straordinario n.17 del 10 settembre 1986»; risulta che votano a favore di Borsellino diciassette componenti del CSM: Agnoli, Brutti, Cariti, Caselli, Di Persia, Ferri, Geraci, Gomez d’Ayala, Maddalena, Morozzo della Rocca, Pennacchini, Pratis, Racheli, Smuraglia, Tamburrino, Tosi, Ziccone. Votano contro: Abbate, Buonajuto, Calogero, Contri, D’Ambrosio, Lapenta, Lombardi, Marconi, Papa, Suraci, Tatozzi. Si astengono Borrè, Letizia, Mirabelli, Paciotti.
Borré, Caselli e Paciotti appartengono alla corrente di “Magistratura Democratica”, quella di sinistra. Caselli vota a favore di Borsellino. Borré e Paciotti non se la sentono, si astengono: prodromo di una spaccatura che si consumerà qualche tempo dopo.
Come si vede, un bel rimescolamento di carte, e sarebbe interessante spiegare perché alcuni contrari alla nomina di Borsellino che era meno “anziano” del suo diretto concorrente (ma indiscutibilmente era più esperto di cose di mafia; e in un distretto come quello di Marsala, era la “qualità” richiesta), sono poi favorevoli a Falcone; e vice-versa: perché chi non aveva tenuto conto del criterio dell’anzianità nel primo caso, lo ritiene valido e imprescindibile nel secondo.
Per inciso: la parte politica a cui i tre fanno riferimento, non sembra dolersi particolarmente della posizione assunta da Borré e Paciotti. Quest’ultima, finito il mandato al CSM viene candidata dal PCI al Parlamento Europeo, ed eletta. Il 12 marzo 1992 l’Unità (ancora organo ufficiale del PCI diventato PDS), pubblica un lungo articolo: «Falcone superprocuratore? Non può farlo, vi dico perché. Mentre tace Cossiga, Martelli continua instancabile nel tentativo di svuotare il CSM. Il principale collaboratore del ministro non dà più garanzie di indipendenza». L’autore dell’articolo: Alessandro Pizzorusso, componente “laico” del CSM, designato dal PDS…
Così, tanto per sapere; tanto per ricordare…