GIOVANNI e PAOLO RAGAZZI COME NOI

 

Stragi di Capaci e via D’Amelio, l’omaggio dell’Istituto Falcone e Borsellino di Roma ai due giudici uccisi

La pièce al teatro di Villa Torlonia il 25 maggio, alle ore 18. La presidente del Municipio II Francesca Del Bello sottolinea l’importanza di far crescere nei ragazzi la consapevolezza morale del loro agire

 

A trenta anni di distanza dall’uccisione dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino il 25 maggio, alle ore 18, sul palco del teatro di Villa Torlonia andrà in scena “Giovanni e Paolo, ragazzi come noi”. Lo spettacolo viene presentato dall’istituto comprensivo romano che porta il nome dei due magistrati massacrati da Cosa Nostra, con il patrocinio del Municipio II, presieduto da Francesca Del Bello.

La pièce è stata scritta dagli allievi di IA e ID della scuola secondaria di primo grado, che hanno frequentato un laboratorio di drammaturgia diretto dal prof Alfonso Sessa, in collaborazione con la professoressa Paola Carrieri. Si esibirà inoltre la Pigneto Orkestra, diretta dal maestro Emilio Bossone, curatore delle musiche dal vivo dello spettacolo.

Giovanni e Paolo vivono in un quartiere popolare di Palermo, giocano a pallone, fanno lunghe passeggiate, frequentano la stessa scuola, sono amici, e condividono le stesse aspirazioni. Hanno soprattutto lo stesso sogno: uno Stato libero dalle mafie. Trenta anni dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, i giovani studenti vogliono affermare che hanno le stesse emozioni, gli stessi desideri e gli stessi obiettivi di quei due ragazzi massacrati per combattere contro i clan.

Per il prof Sessa si tratta di un esperimento di scrittura scenica collettiva durato tre mesi, nel quale gli allievi hanno immaginato di diventare ciò che sono. “L’obiettivo – aggiunge la dirigente scolastica Rosalba Tomassi – è quello di scoprire nuovi modi di fare scuola e fare teatro in un continuo arricchimento della consapevolezza personale dei nostri ragazzi”. Sulla stessa linea la presidente Del Bello. “A trent’anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio – specifica la presidente – vogliamo ricordare il sacrificio di Giovanni Falcone, Francesca Falcone, Paolo Borsellino e delle donne e degli uomini della scorta attraverso le emozioni dei nostri ragazzi. Un’occasione, quella di “mettersi nei panni degli altri”, che è anche una grandissima esperienza formativa, che agita la coscienza di chi interpreta e quella di chi ascolta. Un omaggio alla memoria di chi ha perso la vita per amore della Giustizia, ma soprattutto un omaggio alla speranza perché cresca inesorabile nei nostri ragazzi il germe della consapevolezza morale del loro agire”.