In una stanza del carcere di maxisicurezza dell’Asinara, sito in Sardegna, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino si ritrovano insieme per ben 29 giorni. Tempo utile per poter preparare i documenti utili per istruire il primo maxiprocesso alla mafia. In questo luogo di “costrizione” i due personaggi ci raccontano le vicende della mafia. Partendo dalle origini, spiegandoci cronologicamente la nascita e lo sviluppo di quello che è ancora oggi un male incurabile. Parallelamente verranno ripercorsi quasi 150 anni della storia italiana, ma ancor di più, storie di Sicilia, storia della Sicilia, che della mafia ne è stata la madre. Un racconto vivo, forte, un pugno allo stomaco per gli spettatori che assisteranno a questa rappresentazione-lezione immaginaria fatta dai più grandi eroi dell’era moderna. Coloro che per il bene e amore per lo stato si sono issati a bersaglio. Dando la vita per il loro ideale e per il bene comune. Uno spettacolo multimediale condito di video originali ed esclusivi, e da musiche dal forte impatto emotivo. E’ uno spettacolo-lezione che ci guida alla conoscenza della storia della Sicilia e di conseguenza dell’Italia,verso la conoscenza di quel fenomeno mafia,che sempre nominiamo ma che nessuno realmente conosce. Perché la mafia non è un nemico fisico, materiale, riconoscibile. Ma è un entità astratta. La mafia è una serie di comportamenti, potremmo essere noi stessi mafiosi, avallando certe logiche e rinnegando certi valori.
L’Autore Racconta:
Dopo aver visto l’ennesimo film dedicato a Paolo Borsellino, ho provato un forte senso di sgomento e rabbia, da qui l’idea di scrivere un copione che parlasse seriamente e realmente di fatti di cronaca siciliana.