Lotta alla Mafia, Fiammetta Borsellino a Savignano: “Non si fa con le pistole, parte dalle scuole. Dire no ci rende liberi”

 

Fiammetta Borsellino e Pippo Giordano (Foto Botta)

 

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Lunedì l’arresto del boss Matteo Messina Denaro in una clinica di Palermo, il covo del ‘latitante dei latitanti’ della Mafia era nella sua Campobello di Mazara del Vallo. Appena due giorni dopo, mercoledì 18 gennaio, a Savignano sul Rubicone, una testimonianza che lascia il segno. Una folla di studenti al Cinema Teatro Moderno ha ascoltato le parole di Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato Paolo Borsellino, ucciso dalla Mafia. Una iniziativa che ha coinvolto tanti studenti dell’Istituto comprensivo “Giulio Cesare” di Savignano. Accanto a lei, Pippo Giordano, ex Ispettore della Polizia di Stato, ha operato in prima linea nella lotta contro la mafia nei momenti più duri e sanguinosi, con incarichi nella Direzione investigativa antimafia (Dia) e al fianco dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Cinema teatro gremito di studenti. “Le mafie si nutrono del consenso giovanile – ha detto Fiammetta Borsellino – mio padre ne era convinto: per combattere le mafie è fondamentale l’istruzione. Tanti giovani mi dicono ‘ma noi cosa possiamo fare?’ Studiare, gli rispondo, la cultura è la cosa principale perché ci insegna a pensare con la nostra testa, e non con quella di qualcun altro. Dire no ci rende liberi, bisogna dire no ai favori, alle scorciatoie, alle raccomandazioni. Quando ottenete le cose con scorciatoie – ha detto ai ragazzi – state certi che qualcuno vi chiederà sempre qualcosa in cambio, quando si cede al sistema si diventa schiavi. La lotta alla mafia non si fa con le pistole,  si fa con la scuola e con l’istruzione”, ha detto la figlia del magistrato ucciso dalla Mafia.

 

 

 

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Fiammetta Borsellino: “Lotta alla mafia, serve più istruzione”

Fiammetta borsellino, figlia del magistrato paolo borsellino e l’investigatore Pippo Giordano a savignano parlano di mafia ai ragazzi delle scuole

«L’istruzione è l’arma principale per combattere la mafia, perché la cultura ci insegna a pensare con la nostra testa e non con quella degli altri, ci dà consapevolezze dei nostri diritti e dei nostri doveri, ci dà la possibilità di dire no ai favori, alle raccomandazioni, alle scorciatoie, che poi qualcuno verrà sempre a chiedere qualcosa in cambio. Un prezzo altissimo, si diventa debitori. Ecco perché la lotta alla mafia si fa non con le pistole o le conoscenze importanti, ma con la conoscenza giusta che è quella della scuola, dell’istruzione che ci rende liberi dalla schiavitù dal potere mafioso. Questo diceva mio papà ai giovani ai quali lui ha dedicato la sua vita, anche prima di morire».
Così Fiammetta Borsellino nel suo intenso e molto emozionante incontro con gli alunni dell’istituto comprensivo “Giulio Cesare” e della scuola superiore “Marie Curie” di Savignano ieri mattina al teatro Moderno. Incontro al quale hanno anche partecipato in collegamento le scuole medie di Gatteo, San Mauro Pascoli e Longiano e tante autorità locali, amministratori pubblici come l’assessora regionale alla scuola Paola Salomoni, e delle forze dell’ordine.

Le stragi di mafia
Fiammetta Borsellino, che oggi dedica la sua vita a diffondere la cultura della legalità, ha a lungo raccontato di suo padre. Una testimonianza oggi ancora più importante, arrivata a pochi giorni dall’arresto del latitante da oltre 30 anni Matteo Messina Denaro. La figlia di Borsellino ha raccontato gli ultimi 57 giorni che hanno separato la strage di Capaci, in cui fu ucciso il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della sua scorta, e la strage di via D’Amelio in cui furono assassinati Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta. Fiammetta Borsellino ha anche raccontato di quanto suo padre credesse fortemente nei giovani e nella loro educazione come contrasto alla mafia.
L’ultimo giorno
«Il 19 luglio, giorno della strage, mio papà si alza alle 5 del mattino e la sua ultima lettera l’ha scritta in risposta a dei ragazzi di una scuola di Padova che erano rimasti male perché lui non aveva potuto partecipare a un loro invito. Quelli erano giorni particolari e mio padre era molto impegnato in attività continua dal punto di vista investigativo e di testimonianza. In quei giorni non aveva neanche tempo da dedicare a noi figli, anche se lui era un padre molto presente, proprio perché in quei giorni lui era consapevole di fare una corsa contro il tempo».
«Non lo hanno ascoltato»
Ci sono recriminazioni: «Non avere poi dato a mio padre la possibilità di riferire alla procura di Caltanissetta quello che aveva scoperto sulla morte dell’amico significò relegarlo nella condizione di solitudine e pericolo che lo ha portato al 19 luglio. Lui pregò le istituzioni di essere ascoltato perché aveva cose importanti da riferire, ma nessuno lo volle fare e questo lo portò ad uno stato di disperazione tale da dichiarare, in uno degli ultimi suoi interventi pubblici, di sapere chi aveva ucciso Giovanni Falcone. Dopo la morte di mio padre non fu mai chiesto di questo diniego alle persone che non lo vollero sentire, cosa che forse denota come c’era un preciso interesse non solo della mafia ma anche di apparati dello Stato collusi».
Quartiere difficile
Fiammetta Borsellino ha poi raccontato come suo padre e Giovanni Falcone, entrambi cresciuti nel quartiere molto povero delle Calze di Palermo, dove nel Dopoguerra vivevano tante famiglie mafiose importanti, come gli Spadaro, e dove giocavano a pallone coi figli e i nipoti di queste famiglie mafiose, seppero scegliere fin da piccoli da che parte stare vedendo molte cose che non condividevano.
Conoscenza del territorio
Poi l’appello ai giovani: «Ragazzi dovete vivere i territori perché solo conoscendo la realtà di un luogo, i problemi può nascere dentro di voi la voglia di poter fare qualcosa per cambiare le cose. Ragazzi riappropriatevi delle piazze, dei giardini, così che diventino di nuovo luoghi d’incontro e non solo di spaccio e di malavita. Conoscete i problemi dei posti che vivete, che significa non dire “Mi ne futto”, girarsi dall’altra parte e farsi i fatti propri, perché i problemi degli altri e di un territorio poi ricadono su di noi generando violenza».
Atto di amore per la Sicilia
E ha aggiunto: «Un altro elemento poi che ha spinto mio padre a scegliere la legalità e non la mafia è stata l’idea della cura, che ha appreso fin da piccolo da suo padre Pietro, farmacista a cui tutti andavano a chiedere consigli. Mio padre ha fatto il suo lavoro di magistrato con dedizione e come un atto di amore non solo verso la Sicilia ma verso tutta la nazione. Lavoro portato avanti costi quel che costi. Lui e Falcone infatti si definivano “cadaveri viventi” ma sono andati avanti col sorriso incontro alla morte non pensando mai di cambiare strada e le loro idee continuano a camminare nelle gambe di altre persone. C’è quindi una vittoria della vita sulla morte».
Matteo Messina Denaro
Non poteva poi non essere toccata la notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro. «Questo arresto è un atto dovuto da parte dello Stato, ma in uno Stato sano si sarebbe dovuto arrivare in tempi più celeri all’arresto di persone che hanno seminato morte. Un atto normale in uno Stato sano, non bisogna istituire giornate della memoria per quello che dovrebbe essere un’attività normale per prevenire la potenza criminale di queste persone. Meglio tardi che mai! Ma ricordiamoci che questo signore non è stato preso in Finlandia, ma a casa sua, in una situazione paradossale in cui tutti sapevano dov’era. Mi faccio molte domande, mi chiedo veramente quale possa essere il contributo di questo signore, che spero possa dare. Ma prevale l’amarezza per uno Stato che non è riuscito a prevenire e arrestare in tempi congrui queste persone».
L’uomo Borsellino
Infine la figlia di Borsellino rispondendo alle tante domande dei ragazzi ha ricordato anche tanti momenti di famiglia e del rapporto con suo padre che sentì per telefono proprio quel 19 luglio 1992, mentre lei 19enne era a Bali per un viaggio «fatto anche per sfuggire a quella cappa di morte che aleggiava». In questi ricordi è emersa la figura paterna e l’uomo Paolo Borsellino, capace di giocare coi bambini «che lo cercavano sempre proprio perché insegnava loro a dire parolacce».  


Fiammetta Borsellino a Savignano: “Arresto Messina Denaro, atto dovuto dello Stato”

La figlia del magistrato Paolo Borsellino al Teatro Moderno ha incontrato gli studenti del territorio

“Larresto di Matteo Messina Denaro era un atto dovuto da parte dello Stato. In uno Stato sano si dovrebbe arrivare in tempi più celeri all’arresto di persone che hanno seminato morte. Certo, meglio tardi che mai. È stato arrestato a casa sua, qualcosa di paradossale, tutti sapevano dov’era. Questi risultati dovrebbero avvenire in periodi e momenti tali da prevenire, oramai il peggio lo ha fatto. Mi faccio molte domande e mi chiedo quale possa essere il contributo di questa persona giunta alla fase terminale della sua vita e provo amarezza per uno Stato che non ha prevenuto”.
Così ha risposto Fiammetta Borsellino all’incontro di oggi promosso al Teatro Moderno dall’Istituto comprensivo di Savignano sul Rubicone e il Comune. La sala gremita di giovani, 18 classi tra scuola primaria, medie e superiori di Savignano oltre agli studenti collegati in streaming. Presenti i dirigenti dell’Istituto comprensivo di Savignano Catia Valzania, del “Marie Curie” Mauro Tosi e dell’istituto comprensivo di San Mauro Pascoli Jaime Amaducci. Presenti anche il vicesindaco di Savignano Nicola Dellapasqua, l’assessore regionale Paola Salomoni e la consigliera Lia Montalti. Tantissime le domande rivolte dai ragazzi alla figlia di Paolo Borsellino e a Pippo Giordano, palermitano, ex ispettore della Polizia di Stato, che ha operato in prima linea nella lotta contro la mafia nei momenti più duri e sanguinosi della storia recente del nostro Paese, con incarichi nella Direzione investigativa antimafia (Dia) e al fianco dei giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Ninni Cassarà e Beppe Montana, tutti vittime della mafia.
Una testimonianza serena e molto forte quella della signora Borsellino che ha raccontato di quando la raggiunse, 19enne, la notizia della morte del padre (“Ero in vacanza in Thailandia ma lo chiamai al telefono proprio il giorno in cui morì, avevo una nostalgia fortissima, quando il cordone ombelicale sta per spezzarsi, lo si sente”), di come anche in quegli ultimi intensissimi giorni (era morto due mesi prima Giovanni Falcone) il giudice Borsellino si sentisse ottimista perché “convinto che i giovani non sono più indifferenti”.

“Siate liberi e non accettate favori, perché i favori si pagano a caro prezzo e rendono schiavi”, ha detto a voce chiara la testimone che si dedica anima e corpo a incontrare giovani e studenti. “La lotta alla mafia si fa con la scuola e l’istruzione”. Quindi l’esortazione ai ragazzi perché escano dalle loro stanze e conoscano i loro territori, si riapproprino delle piazze e dei giardini: “Fate in modo che tornino a essere luoghi di socializzazione”. E infine l’invito più forte di tutti a non girarsi dall’altra parte, a non cadere nell’indifferenza ma a fare propri i problemi e le criticità delle proprie terre.“Mio padre aveva il tema della cura. Figlio di un farmacista, voleva curare la sua regione e tutta la nazione, perché la mafia era un problema del Paese e non solo della Sicilia, come a molti ha fatto comodo pensare”.
“Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato a cambiarla” diceva Giovanni Falcone, perché “il vero amore è amare ciò che non ci piace per cambiarlo, costi quel che costi”, ha sottolineato Fiammetta (“non datemi del lei”). Questa era la consapevolezza dei due giudici che non si sono tirati indietro. Si definivano dei morti che camminano, ma lo facevano con il sorriso perché è bello morire per ciò in cui si crede.
A chi fa del bene non può succedere niente? “Non è sempre così, si possono eliminare fisicamente le persone ma non le loro idee e gli insegnamenti che camminano sulle gambe di altre persone. Questa è la vera vittoria sulla vita e sulla morte”.


Fiammetta Borsellino agli studenti. ‘L’arresto di Messina, un atto dovuto’

 
Giordano e Borsellino

“L’arresto di Matteo Messina Denaro era un atto dovuto da parte dello Stato. In uno Stato sano si dovrebbe arrivare in tempi più celeri all’arresto di persone che hanno seminato morte”. Lo ha detto Fiammetta Borsellino, figlia di Paolo, nell’incontro di mercoledì mattina con gli studenti al teatro Moderno di Savignano a cui poi ha fatto seguito un altro incontro serale nella stessa location, sempre gremita.


Con lei, nell’incontro “Lotta alle mafie e cultura alla legalità delle nuove generazioni” dedicato agli studenti del territorio, ospite Pippo Giordano, ex ispettore della Direzione investigativa antimafia e collaboratore di Falcone e Borsellino.
L’iniziativa è stata promossa dall’Istituto comprensivo “Giulio Cesare” con la collaborazione del Comune di Savignano.
“La lotta alla mafia si fa con la scuola e l’istruzione”, ha detto Fiammetta, e anche dicendo no alla droga, perché il traffico di stupefacenti arricchisce le mafie. Tra i temi delle domande rivolte dagli studenti, c’è ovviamente stato il riferimento al recente arresto del super latitante Matteo Messina Denaro.

 

 

 

Incontri con la figlia di Paolo Borsellino

Stamattina con i ragazzi del ‘Giulio Cesare’, stasera al ‘Moderno’ Mercoledì la figlia del magistrato ucciso dalla mafia sarà a Savignano per un doppio incontro con gli studenti e la cittadinanza

Una testimonianza che lascerà il segno. Mercoledì 18 gennaio a Savignano sul Rubicone il Cinema Teatro Moderno accoglierà Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato Paolo Borsellino, per un incontro dal titolo “Lotta alle mafie e cultura alla legalità delle nuove generazioni”. L’iniziativa, promossa dall’Istituto comprensivo “Giulio Cesare” con la collaborazione del Comune di Savignano sul Rubicone, si articolerà in due momenti distinti. Alle 9.30 l’appuntamento sarà riservato agli studenti dell’Istituto comprensivo, alle 20.30 Fiammetta Borsellino incontrerà la cittadinanza. In entrambe le occasioni sarà presente anche l’ispettore della Dia (Direzione investigativa antimafia) Pippo Giordano, che ha vissuto in prima persona la lotta alla mafia. L’incontro con Fiammetta Borsellino e Pippo Giordano rientra nel percorso di educazione alla legalità previsto nel curricolo di Educazione Civica dell’Istituto comprensivo di Savignano sul Rubicone e punta a sensibilizzare e formare tutti gli studenti sul concetto di legalità.
Dice Catia Valzania dirigente scolastica: “L’educazione alla legalità, intesa come acquisizione di una coscienza civile e come promozione di una cultura del rispetto delle regole di convivenza sociale, è e deve essere, l’obiettivo primario dell’istruzione. Il tema della legalità è assolutamente centrale per le sfide che siamo chiamati a combattere, a cominciare dalla lotta per una società più giusta e democratica, in cui tutti i cittadini sono uguali di fronte allo stesso sistema di diritti e di doveri. Ed è proprio in quest’ottica che si è mosso il nostro Istituto Comprensivo, consapevole della corresponsabilità della scuola nella promozione dell’acquisizione dei valori di cittadinanza per formare persone responsabili e con profondo senso civico. Il progetto di educazione alla cultura della legalità, sviluppatosi nel corso degli ultimi tre anni, interessa in misura diversa tutti e tre gli ordini di scuola e costituisce un’importante occasione di conoscenza, confronto e discussione intorno ai valori costituzionali della democrazia, della solidarietà e dell’uguaglianza, intesi come principi essenziali a fondamento di una società coesa ed equa”.
Hanno aggiunto il vicesindaco Nicola Dellapasqua e la vicepresidente del Consiglio Comunale Morena Campidelli: “I nostri ragazzi avranno la fortuna di ascoltare persone che in carne ed ossa hanno sostenuto e sostengono valori fondamentali. Per fortuna nessuno di loro e nessuno di noi ha dovuto rischiare la vita per affermare la democrazia, la libertà, la solidarietà. Questo è accaduto invece ai nostri nonni, accade a molti, anche giovani, ancora oggi in altre parti del mondo. Ringrazio la scuola, e in particolare la Direzione didattica e la docente Teresa Casalaspro, referente per il Consiglio Comunale dei Ragazzi e per l’Educazione Civica, per questa iniziativa importantissima. I ragazzi hanno bisogno di esempi alti, di ideali ai quali ispirarsi per costruire i loro progetti e il mondo del futuro, migliore di quello di oggi”.  IL RESTO DEL CARLINO 13.1.2022

 

 

FIAMMETTA BORSELLINO A SAVIGNANO
Samuele Robertucci eletto sindaco dei ragazzi “Collaboriamo per migliorare Savignano

A Savignano sul Rubicone Samuele Robertucci (nella foto) è stato proclamato sindaco dei ragazzi per l’anno scolastico 2022-2023. La proclamazione avverrà nella prima seduta del Consiglio comunale dei ragazzi. Vicesindaco è Nicolò Bettini. La seduta si è svolta in videoconferenza. Hanno partecipato la 5A della scuola primaria ‘Dante Alighieri’, le classi quinte A, B e C della scuola primaria ‘Aldo Moro’, la 5A della primaria ‘Gianni Rodari’, le quinte A e B dell’ ‘Ilario Fioravanti’ e le classi 2G e 2H della scuola secondaria di primo grado ’Giulio Cesare’. Presenti il sindaco Filippo Giovannini, la vicepresidente del Consiglio Comunale Morena Campidelli e la coordinatrice del progetto Teresa Casalaspro. Il neo consiglio dei Ragazzi ha eletto anche i capigruppo delle quattro commissioni. Per la commissione Scuola e cultura i capigruppo sono Andrea Fabbri e Miriam Hamama rispettivamente della 2G e 2H della ’Giulio Cesare’; per le commissioni Cittadinanza attiva e solidarietà, Ambiente, Sport e Tempo libero i capigruppo sono Matteo Marchetti, Anna De Simone, Viola Bellavista, rispettivamente delle classi 5 A, B e C della scuola primaria ’Aldo Moro’, Nazen El Bekri, della 5A ’Dante Alighieri’, Celeste Cioria e Luca Mstroberardino, rispettivamente della 5A e 5B dell’ ’Ilario Fioravanti’ e Alisha Bernard, 5A della ’Gianni Rodari’.

Nel suo discorso di insediamento il neo-sindaco Sindaco dei Ragazzi si è impegnato a “collaborare con umiltà” con tutti i consiglieri e con l’amministrazione comunale per realizzare i progetti che miglioreranno Savignano. Il sindaco Robertucci ha ricordato che in occasione del 75°anniversario della Costituzione, l’Istituto comprensivo ha organizzato per il 18 gennaio un incontro con Fiammetta Borsellino, figlia del giudice Paolo Borsellino. 
IL RESTO DEL CARLINO


Savignano ha eletto il suo nuovo sindaco dei ragazzi

Si è svolta in videoconferenza la prima seduta del consiglio comunale dei Ragazzi costituitosi il 30 novembre scorso. Hanno partecipato la 5ªA della elementare ‘Dante Alighieri’, le classi quinte A, B e C della elementare “Aldo Moro”, la 5ªA della primaria ‘Gianni Rodari’, le quinte A e B della scuola ‘Ilario Fioravanti’ e le classi 2ªG e 2ªH della scuola media ”G. Cesare”. Erano inoltre presenti il sindaco Filippo Giovannini, la vice presidente del consiglio comunale Morena Campidelli assieme alla docente coordinatrice del progetto Teresa Casalaspro.

Il neo Consiglio dei Ragazzi ha eletto il nuovo sindaco, Samuele Robertucci ed a seguire, il vice sindaco Nicolò Bettini e i capigruppo delle quattro Commissioni, corrispondenti agli ambiti di intervento del consiglio conunale dei ragazzi. Per la commissione Scuola e Cultura i capigruppo sono Andrea Fabbri e Miriam Hamama rispettivamente 2ªG e 2ªH della scuola secondaria di primo grado “Giulio Cesare”; per le commissioni Cittadinanza attiva e Solidarietà, Ambiente, Sport e Tempo libero i capigruppo sono Matteo Marchetti, Anna De Simone, Viola Bellavista, rispettivamente delle classi quinte A, B e C della elementare “Aldo Moro”, Nazen El Bekri, della 5ªA, elementare “Dante Alighieri”, Celeste Cioria e Luca Mstroberardino, rispettivamente 5ªA e 5ªB della elementare “Ilario Fioravanti” e Alisha Bernard, 5ªA della elementare “Gianni Rodari”.
Nel suo discorso di insediamento il neo-sindaco sindaco dei ragazzi ha ringraziato i compagni per avergli accordato la fiducia e per il supporto ricevuto, proponendo di impegnarsi a «collaborare con umiltà» con tutti i consiglieri eletti e con l’amministrazione comunale per realizzare i progetti che contribuiranno a migliorare Savignano. Il sindaco Robertucci ha ricordato inoltre il primo appuntamento che attende la città. In occasione del 75° anniversario della Costituzione che ricorre il 1° gennaio 2023, l’Istituto comprensivo ha organizzato per il 18 gennaio un incontro con Fiammetta Borsellino, figlia del giudice Paolo Borsellino.
“Anche quest’anno scolastico il progetto del Consiglio Comunale dei Ragazzi è stato accolto da studenti ed insegnanti con entusiasmo e motivazione, manifestando particolare interesse per la partecipazione attiva alla vita democratica della città – ha detto la coordinatrice Teresa Casalaspro – La principale novità consiste nella decisione, fortemente condivisa da tutto il corpo docente di realizzare un programma unico di attività che coinvolge tutte e sette le classi quinte di scuola primaria, articolandosi su tre dei quattro ambiti del Ccr: Cittadinanza attiva e solidarietà, ambiente, sport e tempo libero. Il progetto sarà strettamente collegato all’esperienza che gli studenti faranno incontrando la dottoressa Fiammetta Borsellino, il 18 gennaio, a completamento di un iter formativo iniziato ad ottobre e che, attraverso la conoscenza del fenomeno mafioso, si pone come obiettivo prioritario l’interiorizzazione di valori che permettano loro di riconoscere i percorsi lontani dalla legalità”.
“Esprimo la mia profonda gratitudine – ha detto la vice presidente del consiglio comunale Morena Campidelli – a tutti i partecipanti al consiglio comunale dei ragazzi. Anche chi non è stato eletto fa parte a pieno titolo del progetto. Ogni idea e iniziativa sarà sempre ben accolta perché il Ccr è prima di tutto inclusivo. Per agevolare questa impronta, l’amministrazione comunale si impegnerà affinché la prossima seduta si svolga in presenza”.
“Per il 7° anno inauguriamo insieme i lavori del consiglio comunale dei ragazzi – afferma il sindaco Filippo Giovannini – Questo progetto ci riempie di orgoglio, ci abbiamo creduto sin dall’inizio, è stato portato avanti con convinzione anche dall’istituto comprensivo. Ringrazio per questo la dirigente Catia Valzania e i docenti che hanno dedicato negli anni il loro tempo e impegno. Ringrazio anche i ragazzi. Ci hanno sempre messo passione vera, prendendo sul serio il loro lavoro e offrendo il loro punto di vista. Ripartiamo con slancio, Savignano sarà migliore grazie anche ai nostri giovani”. CORRIERE DI ROMAGNA 30.12.2023


La proclamazione nella prima seduta del Consiglio: Samuele Robertucci è il nuovo “Sindaco” dei ragazzi

Si è svolta mercoledì 14 dicembre, in videoconferenza, la prima seduta del Consiglio Comunale dei Ragazzi costituitosi nel Consiglio Comunale del 30 novembre. Hanno partecipato la 5A della scuola primaria ‘Dante Alighieri’, le classi quinte A, B e C della scuola primaria ‘Aldo Moro’, la 5A della primaria ‘Gianni Rodari’, le quinte A e B della scuola ‘Ilario Fioravanti’ e le classi 2G e 2H della scuola secondaria di primo grado ”G. Cesare”. Erano inoltre presenti il Sindaco Filippo Giovannini, la Vice Presidente del Consiglio Comunale Morena Campidelli e la docente coordinatrice del progetto Teresa Casalaspro. Il neo consiglio dei Ragazzi ha eletto il nuovo Sindaco, Samuele Robertucci e, a seguire, il Vice Sindaco Nicolò Bettini e i capigruppo delle quattro Commissioni, corrispondenti agli ambiti di intervento del Ccr. Per la commissione Scuola e cultura i capigruppo sono Andrea Fabbri e Miriam Hamama rispettivamente 2G e 2H della scuola secondaria di primo grado “Giulio Cesare”; per le commissioni Cittadinanza attiva e solidarietà, Ambiente, Sport e Tempo libero i capigruppo sono Matteo Marchetti, Anna De Simone, Viola Bellavista, rispettivamente delle classi quinte A, B e C della scuola primaria “Aldo Moro”, Nazen El Bekri, della 5A, primaria “Dante Alighieri”, Celeste Cioria e Luca Mstroberardino, rispettivamente 5A e 5B della primaria “Ilario Fioravanti” e Alisha Bernard, 5A della primaria “Gianni Rodari”. Nel suo discorso di insediamento il neo-sindaco Sindaco dei Ragazzi ha ringraziato i compagni per avergli accordato la fiducia e per il supporto ricevuto, proponendo di impegnarsi a “collaborare con umiltà” con tutti i consiglieri eletti e con l’Amministrazione Comunale per realizzare i progetti che contribuiranno a migliorare Savignano. Il Sindaco Robertucci ha ricordato inoltre il primo appuntamento che attende la città. In occasione del 75°anniversario della Costituzione che ricorre il 1° gennaio 2023, l’Istituto comprensivo ha organizzato per il 18 gennaio un incontro con Fiammetta Borsellino, figlia del Giudice Paolo Borsellino. “Anche quest’anno scolastico il progetto del Consiglio Comunale dei Ragazzi è stato accolto da studenti ed insegnanti con entusiasmo e motivazione, manifestando particolare interesse per la partecipazione attiva alla vita democratica della città – ha detto la coordinatrice Teresa Casalaspro-. La principale novità consiste nella decisione, fortemente condivisa da tutto il corpo docente di realizzare un programma unico di attività che coinvolge tutte e sette le classi quinte di scuola primaria, articolandosi su tre dei quattro ambiti del Ccr: Cittadinanza attiva e solidarietà, ambiente, sport e tempo libero. Il progetto sarà strettamente collegato all’esperienza che gli studenti faranno incontrando la dottoressa Fiammetta Borsellino, il 18 gennaio, a completamento di un iter formativo iniziato ad ottobre e che, attraverso la conoscenza del fenomeno mafioso, si pone come obiettivo prioritario l’interiorizzazione di valori che permettano loro di riconoscere i percorsi lontani dalla legalità”. “Esprimo la mia profonda gratitudine – ha detto la Vice Presidente del Consiglio Comunale Morena Campidelli – a tutti i partecipanti al Consiglio Comunale dei Ragazzi. Anche chi non è stato eletto fa parte a pieno titolo del progetto. Ogni idea e iniziativa sarà sempre ben accolta perché il Ccr è prima di tutto inclusivo. Per agevolare questa impronta, l’Amministrazione Comunale si impegnerà affinché la prossima seduta si svolga in presenza”. “Per il settimo anno inauguriamo insieme i lavori del Consiglio Comunale dei Ragazzi – afferma il Sindaco Filippo Giovannini –. Questo progetto ci riempie di orgoglio, ci abbiamo creduto sin dall’inizio, è stato portato avanti con convinzione anche dall’Istituto Comprensivo. Ringrazio per questo la dirigente Catia Valzania e i docenti che hanno dedicato negli anni il loro tempo e impegno. Ringrazio anche i ragazzi. Ci hanno sempre messo passione vera, prendendo sul serio il loro lavoro e offrendo il loro punto di vista. Ripartiamo con slancio, Savignano sarà migliore grazie anche ai nostri giovani”.CESENA TODAY 4.1.2022


Lotta alla mafia, Fiammetta Borsellino a Savignano

Una testimonianza che lascerà il segno. Mercoledì 18 gennaio il Cinema Teatro Moderno accoglierà Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato Paolo Borsellino, per un incontro dal titolo “Lotta alle mafie e cultura alla legalità delle nuove generazioni”.

L’iniziativa, promossa dall’Istituto comprensivo “Giulio Cesare” con la collaborazione del Comune di Savignano sul Rubicone, si articolerà in due momenti distinti. Alle 9.30 l’appuntamento sarà riservato agli studenti dell’Istituto comprensivo, alle 20.30 Fiammetta Borsellino incontrerà la cittadinanza. In entrambe le occasioni sarà presente anche l’ispettore della Dia (Direzione investigativa antimafia) Pippo Giordano, che ha vissuto in prima persona la lotta alla mafia.

L’incontro con Fiammetta Borsellino e Pippo Giordano rientra nel percorso di educazione alla legalità previsto nel curricolo di Educazione Civica dell’Istituto comprensivo di Savignano sul Rubicone e punta a sensibilizzare e formare tutti gli studenti sul concetto di legalità. L’incontro con questi testimoni di eccezione costituirà un’occasione preziosa di riflessione e di confronto. L’appuntamento del 18 gennaio segue altri eventi promossi dall’Istituto comprensivo e rivolti agli studenti e alla cittadinanza che hanno visto partecipi oltre che i rappresentanti della scuola, anche enti locali e forze dell’ordine. Si ricorda l’incontro con Pippo Giordano nel maggio del 2021 con gli studenti savignanesi.

“L’educazione alla legalità, intesa come acquisizione di una coscienza civile e come promozione di una cultura del rispetto delle regole di convivenza sociale, è e deve essere, l’obiettivo primario dell’istruzione – afferma la dirigente scolastica Catia Valzania -. Il tema della legalità è assolutamente centrale per le sfide che siamo chiamati a combattere, a cominciare dalla lotta per una società più giusta e democratica, in cui tutti i cittadini sono uguali di fronte allo stesso sistema di diritti e di doveri. Ed è proprio in quest’ottica che si è mosso il nostro Istituto Comprensivo, consapevole della corresponsabilità della scuola nella promozione dell’acquisizione dei valori di cittadinanza per formare persone responsabili e con profondo senso civico. Il progetto di educazione alla cultura della legalità, sviluppatosi nel corso degli ultimi tre anni, interessa in misura diversa tutti e tre gli ordini di scuola e costituisce un’importante occasione di conoscenza, confronto e discussione intorno ai valori costituzionali della democrazia, della solidarietà e dell’uguaglianza, intesi come principi essenziali a fondamento di una società coesa ed equa.”

“I nostri ragazzi avranno la fortuna di ascoltare persone che in carne ed ossa hanno sostenuto e sostengono valori fondamentali – affermano il Vicesindaco Nicola Dellapasqua e la Vicepresidente del Consiglio Comunale Morena Campidelli -. Per fortuna nessuno di loro e nessuno di noi ha dovuto rischiare la vita per affermare la democrazia, la libertà, la solidarietà. Questo è accaduto invece ai nostri nonni, accade a molti – anche giovani – ancora oggi in altre parti del mondo. Ringrazio la scuola, e in particolare la Direzione didattica e la docente Teresa Casalaspro, referente per il Consiglio Comunale dei Ragazzi e per l’Educazione Civica, per questa iniziativa importantissima. I ragazzi hanno bisogno di esempi alti, di ideali ai quali ispirarsi per costruire i loro progetti e il mondo del futuro, migliore di quello di oggi”.

Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato Paolo Borsellino, vittima della mafia, laureata in giurisprudenza, è da tempo impegnata a testimoniare nelle scuole ai giovani il valore della Legalità, per portare loro l’esempio di suo padre, convinta che la cultura sia il mezzo per sconfiggere le mafie.

Pippo Giordano, palermitano, ex Ispettore della Polizia di Stato, ha operato in prima linea nella lotta contro la mafia nei momenti più duri e sanguinosi della storia recente del nostro Paese, con incarichi nella Direzione investigativa antimafia (Dia) e al fianco dei giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Ninni Cassarà e Beppe Montana, tutti vittime della mafia. Diventato Ambasciatore di legalità in Francia per conto del nostro Paese oggi l’ispettore Giordano racconta la sua esperienza da ultimo superstite parlando ai più giovani, nelle scuole, in Italia e all’estero.


 

Lotta alla mafia. Fiammetta Borsellino a Savignano

Una testimonianza che lascia il segno e qualche riflessione su uno dei momenti più bui e sanguinosi della storia italiana. Al teatro Moderno di Savignano sul Rubicone le parole di Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia. Con lei Pippo Giordano, ex Ispettore della Polizia di Stato, che ha operato in prima linea nella lotta contro la mafia, con incarichi nella Direzione investigativa antimafia (Dia) e al fianco dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Un’iniziativa con l’obiettivo di sviluppare la legalità e avvicinare gli studenti e i cittadini alla conoscenza di una drammatica pagina della storia italiana. La serata di ieri (mercoledì 18 gennaio) è stata organizzata dall’Istituto Comprensivo Giulio Cesare di Savignano e dell’Istituto Comprensivo di Gatteo.

Alla serata hanno partecipato il sindaco di Savignano sul Rubicone, Filippo Giovannini; il sindaco di Gatteo, Roberto Pari; la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Gatteo, Imelda Lambertini; la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Savignano, Catia Valzania e le forze dell’ordine del territorio.

fiammetta borsellino

A distanza di tanti anni sono ancora molti gli interrogativi rimasti aperti. Fiammetta Borsellino parla di magistrati e depistaggi sulla strage di via D’Amelio. Porta fatti, nomi e cognomi, circostanze e testimonianze mai verbalizzate.

Una serata che non può che lasciare un velo di amarezza perchè di fatto Borsellino e lo stesso Falcone sono stati isolati e abbandonati da tutti, in primis, da quello Stato che avrebbe dovuto proteggerli ad ogni costo.


La lezione di legalità di Fiammetta Borsellino

Mercoledì la figlia del magistrato ucciso dalla mafia sarà a Savignano per un doppio incontro con gli studenti e la cittadinanza

 

La  lezione di legalità di Fiammetta Borsellino

La lezione di legalità di Fiammetta Borsellino

di Ermanno Pasolini

Una testimonianza che lascerà il segno. Mercoledì 18 gennaio a Savignano sul Rubicone il Cinema Teatro Moderno accoglierà Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato Paolo Borsellino, per un incontro dal titolo “Lotta alle mafie e cultura alla legalità delle nuove generazioni”. L’iniziativa, promossa dall’Istituto comprensivo “Giulio Cesare” con la collaborazione del Comune di Savignano sul Rubicone, si articolerà in due momenti distinti. Alle 9.30 l’appuntamento sarà riservato agli studenti dell’Istituto comprensivo, alle 20.30 Fiammetta Borsellino incontrerà la cittadinanza. In entrambe le occasioni sarà presente anche l’ispettore della Dia (Direzione investigativa antimafia) Pippo Giordano, che ha vissuto in prima persona la lotta alla mafia. L’incontro con Fiammetta Borsellino e Pippo Giordano rientra nel percorso di educazione alla legalità previsto nel curricolo di Educazione Civica dell’Istituto comprensivo di Savignano sul Rubicone e punta a sensibilizzare e formare tutti gli studenti sul concetto di legalità.

Dice Catia Valzania dirigente scolastica: “L’educazione alla legalità, intesa come acquisizione di una coscienza civile e come promozione di una cultura del rispetto delle regole di convivenza sociale, è e deve essere, l’obiettivo primario dell’istruzione. Il tema della legalità è assolutamente centrale per le sfide che siamo chiamati a combattere, a cominciare dalla lotta per una società più giusta e democratica, in cui tutti i cittadini sono uguali di fronte allo stesso sistema di diritti e di doveri. Ed è proprio in quest’ottica che si è mosso il nostro Istituto Comprensivo, consapevole della corresponsabilità della scuola nella promozione dell’acquisizione dei valori di cittadinanza per formare persone responsabili e con profondo senso civico. Il progetto di educazione alla cultura della legalità, sviluppatosi nel corso degli ultimi tre anni, interessa in misura diversa tutti e tre gli ordini di scuola e costituisce un’importante occasione di conoscenza, confronto e discussione intorno ai valori costituzionali della democrazia, della solidarietà e dell’uguaglianza, intesi come principi essenziali a fondamento di una società coesa ed equa”. IL RESTO DEL CARLINO 14.1.2023

 

a cura di Claudio Ramaccini, Direttore Centro Studi Sociali contro la mafia – PSF