13 luglio 1990, il Tribunale di Trapani nega le misure di prevenzione speciale nei confronti di Don Ciccio, Francesco Messina Denaro richieste dal Procuratore di Marsala Paolo Borsellino

 
 
Il 23 gennaio 1990, il dr Borsellino (all’epoca procuratore della Repubblica di Marsala) chiede, nei confronti di Francesco Messina Denaro (padre di Matteo),  l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P. S., con divieto di soggiorno in Sicilia e misura patrimoniale.
Il 13 luglio 1990 la sezione misure di prevenzione del tribunale di Trapani rigetta la richiesta.
Le motivazioni linkate in calce
Ma tra quelle motivazioni vi è un passaggio che, alla luce di oggi, sa di amara ironia.
Ma tant’è. “(la figlia Rosalia ha contratto matrimonio con GUTTADAURO Filippo, sulla cui trasparente personalità non si solleva alcuna ombra di dubbio se non, purtroppo, che è fratello di tale GUTTADAURO Giuseppe, ex diffidato e sorvegliato speciale, indiziato mafioso)”
Considerate che già nell’anno precedente, l’11 febbraio 89, il dr Germanà aveva presentato una informativa dettagliata sulla famiglia dei Messina Denaro. Informativa che porterà, insieme ad altri atti, all’OCC, del 13 ottobre 1990 , emessa nei confronti di Francesco Messina Denaro che divenne in quel momento latitante.
L’ordinanza portò al processo Alfano Nicolò+15, conclusosi nel dicembre 92 (sentenza Spina) con l unica condanna definitiva per Francesco Messina Denaro. Fraterno sostegno ad Agnese Borsellino
 

Diniego misura prevenzione Francesco Messina Denaro