LONATE POZZOLO – La Dia presenta alla Camera la relazione del primo semestre 2022 sul monitoraggio delle infiltrazioni mafiose. Sono 25 le locali collegate alla ‘ndrangheta in Lombardia: in provincia di Varese viene segnalata quella di Lonate Pozzolo. Dove a maggio si vota per il rinnovo del consiglio comunale e, visti i precedenti, l’attenzione è massima.
L’arresto di Rivolta
Nel 2017 l’arresto del sindaco Danilo Rivolta scoperchiò, per stessa ammissione dell’allora primo cittadino (indagato e assolto per un cavillo temporale dall’accusa di voto di scambio) una presunta commistione tra gli allora amministratori di centro destra e gli uomini vicini alla cosca, così come stabilito dalle molteplici indagini portate a compimento dalla Dda di Milano che tra Lonate e Ferno ha eseguito dal 2019 ad oggi diverse operazioni con arresiti eccellenti e condanne, per alcuni arrivate al punto definitivo.
Elezioni nel mirino
Oggi una delle liste civiche in corsa, quella guidata da Tiziano Panzer Bonini,che si propone come sindaco, candida come vice sindaco Antonio Casoppero, imprenditore incensurato (la cui candidatura è legittima), figlio di Catalado Casoppero, condannato in via definitiva per associazione a delinquere di stampo mafioso. Inutile dire che l’attenzione su queste elezioni amministrative è massima da parte degli inquirenti anche se la questione elettorale lonatese non è citata direttamente nel rapporto della Dia. Al momento non sono state rese pubbliche irregolarità, ma la vigilanza è alta. Il rapporto della Dia al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha analizzato anche la situazione in Lombardia.
La ‘ndrangheta in Lombardia
La principale struttura organizzativa, camera di controllo, denominata appunto, la Lombardia, è sovraordinata ai locali presenti nel territorio e in collegamento con la casa madre reggina. Nella Regione, risulterebbero operativi 25 locali di ‘ndrangheta nelle province di Milano (locali di Milano, Bollate, Bresso, Cormano, Corsico, Pioltello, Rho, Solaro e Legnano), Como (locali di Erba, Canzo-Asso, Mariano Comense, Appiano Gentile, Senna Comasco, Fino Mornasco – Cermenate), Monza-Brianza (locali di Monza, Desio, Seregno, Lentate sul Seveso, Limbiate), Lecco (locali di Lecco e Calolziocorte), Brescia (locale di Lumezzane), Pavia (locali di Pavia e Voghera) e Varese (Lonate Pozzolo).
Usura: l’operazione Fenerator
Per quanto attiene le tipologie di reato che maggiormente connotano le organizzazioni criminali mafiose, quali l’usura e le estorsioni, si rappresenta che in Lombardia la scarsità delle denunce e delle evidenze giudiziarie fornisce limitati spunti d’analisi e rende difficoltosa la mappatura delle aree regionali maggiormente interessate dal fenomeno. Le indagini concluse nel semestre sull’usura sono estremamente esigue; per lo più si è trattato di inchieste su soggetti che prestavano somme di denaro a una ristretta cerchia di persone contigue all’ambiente in cui operavano, concretizzatesi prevalentemente in forme abusive d’intermediazione finanziaria e micro-credito di “sussistenza”. Si segnalano, tuttavia, gli esiti dell’indagine “Fenerator”83 della Guardia di finanza di Varese che il 7 giugno 2022 ha eseguito un provvedimento disposto dal
Tribunale di Busto Arsizio a carico di 5 soggetti indiziati di aver gestito un sistema di prestiti con tassi d’interesse usurari a imprenditori locali in difficoltà economiche. Due indagati, inoltre, avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti ad alcune società al fine di consentire
l’evasione delle imposte sui redditi e/o sull’IVA.
Il Pnrr
La criminalità organizzata preferisce agire con modalità silenziose, affinando e implementando la pervasiva infiltrazione del tessuto economico-produttivo avvalendosi anche delle complicità di imprenditori, professionisti ed esponenti delle istituzioni, formalmente estranei ai sodalizi. Un’indubbia capacità attrattiva è rappresentata dai progetti di rilancio dello sviluppo imprenditoriale nella fase post-pandemica e dall’insieme di misure finalizzate a stimolare la ripresa economica nel Paese compulsate anche dai noti finanziamenti europei del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).