Una puntata di “Cose nostre” dedicata al mistero mai svelato sulle missive anonime che nel 1989 gettarono ingiustamente fango sul giudice poi ucciso nel 1992
La terza puntata della nuova edizione di “Cose Nostre”, condotto da Emilia Brandi, in onda lunedì 26 giugno alle 23.30 su Rai 1, racconta la storia del cosiddetto “corvo di Palermo”.
“L’estate dei veleni – si legge sul sito della Rai – è quella del 1989 e si consuma nel Palazzo di Giustizia di Palermo. Un vero e proprio giallo con tre protagonisti: un killer pentito, Salvatore Contorno, un misterioso autore di lettere anonime, il cosiddetto ‘corvo di Palermo’, e Giovanni Falcone, il giudice che ha osato sfidare il potere di Cosa nostra e che nel più classico stile mafioso prima di morire deve essere infangato e delegittimato”.
Il racconto si sviluppa in un crescendo di bugie e sospetti: nel maggio ’89 Contorno, già collaboratore di giustizia nel maxiprocesso e in seguito trasferito in America, viene arrestato in Sicilia nel bel mezzo di una guerra di mafia. Pochi giorni dopo, cinque lettere anonime accusano Falcone di aver favorito il rientro del pentito e di averlo armato per commettere dei veri e propri “omicidi di Stato”.
In luglio comincia una spregiudicata “caccia al corvo” ben presto identificato in Alberto Di Pisa, uno dei colleghi di Falcone nella Procura di Palermo. Di Pisa, accusato di calunnia aggravata e protagonista di un lungo calvario giudiziario e mediatico, sarà assolto nel 1994, due anni dopo la strage di Capaci.
A distanza di trent’anni, non si sa ancora chi abbia scritto quelle lettere. Giovanni Falcone, alla fine, ha pagato con la vita il suo conto in sospeso con Cosa nostra, ma l’ombra del Corvo non ha mai
PALERMO TODAY 25.56.2023