Il numero uno del Viminale ha presenziato a un accordo tra le Province di Como e Varese per il contrasto dello spaccio nei boschi della droga e alla cerimonia di consegna di un immobile confiscato alla criminalità organizzata
Concretamente il percorso ha visto la creazione di una “Unità di Prossimità” composta da un educatore, un’assistente sociale e una coordinatrice, che dopo aver agganciato singolarmente le persone senza dimora, attivano azioni di accompagnamento, orientamento e supporto mirato. A loro si aggiungono i volontari, grazie a una formazione mirata, per mantenere il legame di vicinanza e di fiducia, affiancarli nelle difficoltà quotidiane, riuscire a essere uno stimolo e riferimento, rompendo lo stato di solitudine e di isolamento sociale nel quale si trovano. Inoltre viene garantito un supporto psicologico o psichiatrico iniziale, per un primo inquadramento diagnostico e per l’accesso alle cure, l’attivazione della mediazione linguistico-culturale per le persone straniere, il supporto legale per le problematiche di tipo giuridico e quello di educatori in appoggio alle situazioni di particolare fragilità. Il progetto è realizzato grazie ad Asci don Guanella, Associazione Incroci, Associazione Lachesi, Associazione Piccola Casa Federico Ozanam, Fondazione Somaschi e Osservatorio Giuridico Per i Diritti dei Migranti, riuniti in una progettualità che ha ottenuto il finanziamento di Regione Lombardia. “La condizione di persona senza dimora – spiegano gli operatori – richiama una pluralità di manifestazioni di grave esclusione sociale, a volte croniche, connesse a sofferenze profonde derivanti da storie di vita complicate, dalla scarsità di risorse e competenze, dalla difficoltà nell’esercitare i propri diritti e doveri o di accedere alle opportunità”.
“Grande è la fatica di orientarsi e a entrare in relazione con i servizi del territorio, ancora più accentuata nelle persone straniere a causa delle difficoltà linguistiche e delle differenze culturali. I bisogni di chi vive in condizioni di grave marginalità non si esauriscono in un pasto caldo e in un posto letto: ci sono dimensioni ulteriori, che toccano alla radice la dignità della persona. Il disagio si caratterizza infatti anche dalla mancanza di relazioni significative familiari e amicali, dove le situazioni agite o subite, gli eventi traumatici e la vita sulla strada sfociano in una condizione di fragilità psicologica, quando non in un vero e proprio disagio psichico”.
IL GIORNO 26.7.2023