Antimafia, Scarpinato e le domande mancate: scontro in commissione

 

 

L’ex procuratore oggi senatore “pressato” dalla famiglia Borsellino

 

Nelle scorse sedute Scarpinato era stato citato dall’avvocato Trizzino per il ruolo che all’epoca ricopriva come magistrato. Scarpinato, oggi componente dell’organismo parlamentare, ha preso la parola premettendo: «Non farò domande sulle parti delle dichiarazioni di Trizzino in cui ha fatto riferimento alla mia persona», motivando la sua scelta con una questione di «eleganza istituzionale» e precisando: «Il mio silenzio non venga frainteso come acquiescenza alle dichiarazioni di Trizzino che ritengo in alcuni punti inesatte».

Il senatore ha poi preso la parola rivolgendosi agli auditi, ma a un certo punto del suo intervento la presidente Chiara Colosimo ha affermato: «Senatore, sono venti minuti che lei interviene e qui non siamo in un’aula di tribunale, questo non è l’esame di un teste; quelle che vanno fatte qui sono domande per ricostruire la storia e non per legittimare o meno alcune posizioni». «Sto facendo domande precise», ha controbattuto Scarpinato.

Tra le fila della maggioranza ha sollevato il caso il deputato Gianluca Cantalamessa: «Avevo paventato il rischio di conflitto di interesse di Scarpinato in questa audizione – ha detto – che fosse citato più volte dagli auditi essendo allo stesso tempo commissario. Il fatto che questa Commissione, facendo domande, si ponga nei confronti degli auditi come se fossero testimoni in un processo penale è inaccettabile». «Il senatore Scarpinato dimentica di essere un parlamentare come tutti gli altri e confonde il ruolo di commissario dell’antimafia con quello del magistrato in carriera», ha commentato Mauro D’Attis, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Antimafia.

Al termine dell’audizione, interpellata sulla polemica, Colosimo ha spiegato all’Adnkronos di non aver avuto “nessun confronto” con il senatore alla fine della seduta e ha concluso: «Per me i commissari sono tutti uguali. Ovviamente si devono comportare da commissari e quando ciò non accade