Borsellino, audizione di Trizzino e della figlia Lucia in Antimafia: è polemica su Scarpinato

 

Borsellino, audizione di Trizzino e della figlia Lucia in Antimafia: è polemica su Scarpinato

 

 

E’ polemica sul senatore Roberto Scarpinato (M5S) nel corso del proseguimento dell’audizione del Lucia Borsellino, figlia del giudice ucciso nella strage di via D’Amelio, e dell’avvocato Fabio Trizzino, legale della stessa Lucia, di Manfredi e Fiammetta Borsellino. Nelle scorse sedute Scarpinato era stato citato dall’avvocato Trizzino per il ruolo che all’epoca ricopriva come magistrato. Scarpinato, oggi componente dell’organismo parlamentare, ha preso la parola premettendo: “Non farò domande sulle parti delle dichiarazioni di Trizzino in cui ha fatto riferimento alla mia persona”, motivando la sua scelta con una questione di “eleganza istituzionale” e precisando: “Il mio silenzio non venga frainteso come acquiescenza alle dichiarazioni di Trizzino che ritengo in alcuni punti inesatte”.

Il senatore ha poi preso la parola rivolgendosi agli auditi, ma a un certo punto del suo intervento la presidente Chiara Colosimo ha affermato: “Senatore, sono venti minuti che lei interviene e qui non siamo in un’aula di tribunale, questo non è l’esame di un teste; quelle che vanno fatte qui sono domande per ricostruire la storia e non per legittimare o meno alcune posizioni”. “Sto facendo domande precise”, ha controbattuto Scarpinato.

Tra le file della maggioranza ha sollevato il caso il deputato Gianluca Cantalamessa: “Avevo paventato il rischio di conflitto di interesse di Scarpinato in questa audizione – ha detto – che fosse citato più volte dagli auditi essendo allo stesso tempo commissario. Il fatto che questa Commissione, facendo domande, si ponga nei confronti degli auditi come se fossero testimoni in un processo penale è inaccettabile”. “Il senatore Scarpinato dimentica di essere un parlamentare come tutti gli altri e confonde il ruolo di commissario dell’antimafia con quello del magistrato in carriera”, ha commentato Mauro D’Attis, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Antimafia. Al termine dell’audizione, interpellata sulla polemica, Colosimo ha spiegato all’Adnkronos di non aver avuto “nessun confronto” con il senatore alla fine della seduta e ha concluso: “Per me i commissari sono tutti uguali. Ovviamente si devono comportare da commissari e quando ciò non accade intervengo”.

Non si è fatta attendere la replica del M5s. “Le insinuazioni rivolte al senatore Scarpinato da componenti della maggioranza, anche in commissione Antimafia, sono gravemente offensive oltre che prive di qualsiasi fondamento, come dimostrato già dalle condanne per diffamazione inflitte ad altre persone che le hanno sostenute”, hanno sottolineato componenti pentastellati in Commissione Antimafia Stefania Ascari, Federico Cafiero De Raho, Francesco Castiello, Michele Gubitosa, Luigi Nave e la coordinatrice del Comitato Giustizia del MoVimento 5 Stelle Giulia Sarti. “Offendono il lavoro pluridecennale di una persona che ha combattuto la mafia in primissima fila, iniziando proprio al fianco di Paolo Borsellino e contrastando con coraggio chi all’interno della magistratura sembrava non remare dalla stessa parte, come ha sottolineato stamattina proprio Lucia Borsellino”, hanno aggiunto.

“Roberto Scarpinato si batte da 30 anni affinché sulla stagione delle stragi si faccia veramente piena luce, andando a scoprire le verità indicibili che riguardano anche pezzi infedeli dello Stato, battendosi contro gli ignobili depistaggi messi in atto proprio da pezzi della Repubblica – hanno proseguito gli esponenti M5s – Lo ha fatto nella magistratura e lo fa adesso nel ruolo di parlamentare e componente della commissione Antimafia”. “Gli esponenti del centrodestra che si permettono di muovere nei suoi confronti queste insinuazioni diffamatorie devono vergognarsi e da ora in poi si astengano dal proferire qualsiasi parola retorica sugli eroi dell’Antimafia a cui lo Stato non ha saputo garantire il pieno sostegno”, hanno concluso. Adnkronos 6.10.2023