Disposta una proroga di sei mesi per indagare sull’attentato in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta
Nuove indagini sulla strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta. A stabilirlo con ordinanza è stato il gip del tribunale di Caltanissetta Santi Bologna che ha chiesto alla procura nissena di proseguire le indagini per un periodo di sei mesi in merito a un possibile coinvolgimento della mafia americana nella strategia stragista di Cosa Nostra del 1992. Il gip ha disposto nuove indagini dopo la richiesta di archiviazione da parte della procura di Caltanissetta a carico di Maurizio Avola, killer spietato di Catania e collaboratore di giustizia (uscito fuori dal programma di protezione).
Il gip ha accolto gran parte delle richieste avanzate dall’avvocato Ugo Colonna nell’interesse di Avola, lo stesso che dopo anni, parlando con i magistrati di Caltanissetta, ha detto di essere stato presente il giorno della strage di via D’Amelio e di aver incrociato lo sguardo del giudice Borsellino prima che la fiat 126 esplodesse. Il gip scrive, tra l’altro, che sinora le «ricostruzioni giudiziarie operate» non hanno «potuto ricostruire compiutamente la fase dell’imbottitura e del collocamento della fiat 126 sul luogo dell’esplosione, nè l’identità di tutti i soggetti del commando che agì in via D’Amelio, nè chi ebbe materialmente ad azionare il congegno di detonazione dell’ordigno (e da dove)». GdS