SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Mio padre giocava a calcio con i figli dei mafiosi ma ha deciso di cambiare strada. Palermo non gli piaceva e per questo ha deciso di amarla perché il vero amore è amare le cose che non ci piacciono e cambiarle”. Lo ha detto Fiammetta Borsellino, figlia del giudice ucciso nel 1992, durante l’incontro con gli studenti del liceo Classico al Concordia. “Mio padre era quello che ogni sera si guardava allo specchio e si chiedeva se quel giorno avesse meritato lo stipendio”.
Quello della Borsellino è un vero proprio tour nelle scuole di tutta Italia, dove tiene lezioni di legalità. “E’ un mio dovere di figlia e di cittadina. Parlo di mio padre come se fosse una persona ancora viva perché i veri morti sono altri, chiusi nel loro mutismo, chiusi nella loro fedeltà alla mafia. Il percorso di verità è stato disatteso. È avvenuto tutto questo per indifferenza, perché molti si sono girati dall’altra parte per non avere problemi, per paura di opporsi al sistema, per ansia di carriera, per trovare subito una risposta usando anche la scorciatoia più breve. Noi possiamo soltanto chiedere che si faccia chiarezza”.
LA NUOVA RIVIERA 18 aprile 2019