19 luglio 1993 – La lettera dei FAMIGLIARI di PAOLO BORSELLINO

 

«Lo sentiamo ancora vicino».

I familiari del giudice (Agnese, Lucia, Manfredi e Fiammetta Borsellino) hanno scritto una lettera che l’attrice Lina Sastri ha proposto durante lo Speciale Tg 1

 
«Anche per noi è giunto così il momento di ricordare che è trascorso un anno, da quando nostro marito e padre è stato crudelmente sottratto da questa vita, solo per essere stato un uomo onesto e leale anche con coloro che egli sapeva non avessero fatto la sua stessa scelta. «Ma lui è ancora così vicino alle persone che ama che per noi un anno sembra solo un lungo giorno che non giunge mai al tramonto.
E’ triste pensare che per coloro che gli hanno voluto e che continueranno a volergli male, questo sia invece un lungo anno di una “non vita” fatta di paure, rimorsi e tentativi di nascondersi; pertanto non vivremo questo 19 luglio come un giorno di morte ma come un giorno in cui riflettere sul vero significato della vita. «Se una sola persona fra tante accoglierà questo messaggio, allora ciò basterà perché nostro padre continui a vivere non da eroe ma da uomo normale, padre, marito, amico, magistrato.
Non ci consola sentire nostro padre chiamato eroe, perché è un modo per continuare ad attribuire ad un uomo solo le responsabilità che dovrebbero essere di migliaia di uomini.
E’ triste pensare che il fuoco di quel 19 luglio non abbia distrutto con sé il male residuo dell’animo umano. Esso tuttavia ha alimentato la bontà e l’amore di tanti uomini, che hanno il merito di avere reso il nostro dolore sopportabile, condividendolo riempendoci d’affetto.
«Grazie a questi “nuovi amici a cui spesso non abbiamo potuto dire quanto eravamo loro grati e quanto una loro parola, una lettera, un gesto, ci abbiano fatte recuperare anni di vita che in un attimo credevamo di avere perso.
Grazie a tutti coloro che con il loro vivere semplice ed onesto portano alto il nome di Paolo, incarnandone l’essenza. Grazie a tutti coloro che veramente ci vogliono bene e che desiderano tendere la loro mano alla nostra, non la sciandoci soli, in questo lungo cammino verso la “vera” luce, verso la “vera” vita».