âOltre a quella rossa, nella borsa di mio padre câera una rubrica telefonica. Allâinterno i numeri delle persone a lui vicineâ. Quello di Scarpinato non câè…
La rivelazione della figlia
Il numero di Roberto Scarpinato non câè. Nellâagenda telefonica di Paolo Borsellino, tra le decine e decine di numeri telefonici, manca proprio quello dellâex procuratore generale di Palermo ed ora senatore pentastellato, allâepoca dei fatti pm presso la procura del capoluogo siciliano. Una mancanza quanto mai singolare in quanto Scarpinato si è sempre dichiarato in questi anni âamicoâ del magistrato ucciso in via DâAmelio il 19 luglio del 1992.
Ad annunciare lâesistenza di questa agenda telefonica è stata ieri, durante lâaudizione presso la Commissione parlamentare antimafia, la figlia Lucia. âNella borsa di mio padre câera, non solo lâagenda rossa ma anche unâagenda marrone che conteneva una rubrica telefonica. Unâagenda mai repertata, che ci è stata consegnata e che abbiamo custodito per trentâanni senza aver mai saputo che non avesse avuto attenzione sotto il profilo delle indaginiâ, ha esordito la primogenita di Borsellino.
âIn questi giorni â ha aggiunto Lucia Borsellino â ho chiesto a mio fratello (Manfredi, funzionario della Polizia di Stato, ndr) di fornire a questa Commissione copie scansionate di quellâagenda e sarĂ mio padre a far comprendere chi fossero le persone di cui si fidava e quelle di cui non si fidava: in quellâagenda troverete tutti i numeri delle persone vicine a mio padre aggiornata alla mattina del 19 luglioâ. âSi trovano per tre quarti numeri di magistrati e per il resto di familiari. Troverete un surplus di numeri di persone che mio padre aveva necessitĂ di raggiungere in qualunque momento oppure di persone come Giammanco (Pietro, procuratore di Palermo, ndr) che per questioni lavorative doveva raggiungere. Non troverete i numeri di chi non aveva queste frequentazioni. Me ne assumo la responsabilitĂ . Per i numeri che non troverete lascio a voi ogni valutazioneâ,ha quindi concluso la figlia del magistrato.
Dopo Lucia ha preso la parola il marito, lâavvocato Fabio Trizzino, legale di parte civile della famiglia Borsellino. âVi sono elementi che da subito oggi, valorizzandoli, ci dicono che il depistaggio è iniziato immediatamenteâ, è stata la risposta di Trizzino a chi gli domandava del ruolo avuto dal falso pentito Vincenzo Scarantino. âIl depistaggio non nasce a giugno del 1994 con la sua testimonianza ma il giorno stesso della strage quanto non venne repertata la (sua) borsa come qualcosa che non andava attenzionatoâ e non fu âacquisito il traffico delle telefonate in entrata di Borsellino, che è un vulnus alle indaginiâ, ha puntualizzato Trizzino. E ancora: âQuello che hanno combinato i magistrati che hanno indagato su Scarantino è inenarrabile. Quando non si deposita il confronto tra Scarantino e Cangemi, con questâultimo che smentisce il primo, si denota come minimo mancanza di capacitĂ : Cangemi invoca i magistrati a non farsi prendere in giroâ.
âNon ho alcun timore a dire, per un atto di onestĂ intellettuale â ha aggiunto â che a difendere la toga di Borsellino sono stati gli avvocati. Noi ci siamo affidati alle istituzioni, che ci hanno confezionato sentenze di fronte alle quali inorridisco.
Mantengo oggi intatta la fiducia nella magistratura, che poi ha restituito alla Nazione una ricostruzione piĂš plausibileâ. Non poteva mancare un accenno al dossier âmafia-appaltiâdel Ros dei carabinieri allora diretti dal colonnello Mario Mori e a cui stava lavorando Borsellino. âIl dossier è importante nellâottica dellâaccelerazione della strage? Non lo dico io, lo dicono le sentenze definitiveâ, ha sottolineato Trizzino che ha poi voluto tirare una frecciata, senza citarlo, a Scarpinato e alla sua teoria dei âsistemi criminaliâ, una continua manipolazione della storia dâItalia da parte di servizi segreti deviati, destra eversiva e mafia.
âDire che la mafia è eterodiretta dellâeversione è una follia, è smentita dai fatti: Riina che non si fida manco dei suoi deve appaltare a chicchessia le stragi? Se riuscirete a dimostrami questa cosa sarò il primo a chiedere scusa a tutta lâItalia, ma su questo voglio essere contrastato e giudicatoâ.
âUn enorme âgrazieâ a Lucia Borsellino che ha voluto consegnare alla Commissione antimafia la copia di unâagenda del padre Paolo, contenente riferimenti importanti. Un atto coraggioso che dimostra il desiderio della famiglia Borsellino di una veritĂ completa sui giorni delle stragi. Sappiano, Lucia e i suoi familiari, che quella sete di verità è anche la nostraâ, ha dichiarato al termine dellâaudizione Carolina Varchi, deputato e capogruppo di Fratelli dâItalia in Commissione giustizia a Montecitorio.
âLâarchiviazione, seppur parziale, dellâinchiesta mafia-appalti richiede un serio approfondimento e lâacquisizione di atti soprattutto considerando che Borsellino non ne è stato messo a conoscenza nĂŠ lâha condivisa.
I promotori di quella archiviazione furono gli allora magistrati Scarpinato e Lo Forte che fecero la richiesta, Giammanco che appose il visto e La Commare che accolse la richiesta: sta negli atti e la Commissione ha il dovere di approfondire ogni connessione utile al raggiungimento della veritĂ â, ha dichiarato invece il deputato Mauro DâAttis (FI). Dopo Lucia Borsellino e Fabio Trizzino il calendario prevede lâaudizione di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato. âSentiremo tutte le persone che, in queste audizioni, sono state citate, che sono ancora vive e possono portare luce su quanto, fino a qui, è emersoâ, ha fatto sapere Chiara Colosimo, presidente della Commissione antimafia. Paolo Comi LâUnitĂ 25.10.2023
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