SCARPINATO: “I miei colloqui con Natoli? Un pretesto per estromettermi dall’Antimafia”

 


Si sta tentando di strumentalizzare la vicenda dei colloqui in tutti i modi per proseguire nel tentativo di estromettere dai lavori della Commissione una presenza ritenuta sin dall’inizio scomoda come la mia. Ma io proseguirò a fare il mio dovere, come sempre, per contribuire a fare emergere la parte di verità sinora rimasta sommersa perché scomoda per tanti. Un paese privato della possibilità di conoscere la tragica verità della propria storia, è condannato a nutrirsi del placebo della retorica ufficiale che, come diceva Leonardo Sciascia, è il sudario dietro il quale si celano le piaghe purulenti della nazione
”.

Le stragi sono ancora tra noi. È in corso il ‘gioco grande del potere’, per usare la locuzione di Giovanni Falcone, che si svolge nella inconsapevolezza della pubblica opinione, indotta a credere che gli unici responsabili siano stati i mafiosi già condannati, i quali sarebbero stati animati solo da interessi interni all’organizzazione. Lo stesso riduzionismo praticato a lungo, non a caso, anche per le stragi politiche della strategia della tensione che si volevano addossare solo alla esclusiva responsabilità degli esecutori neofascisti, mettendo al riparo i livelli superiori con ripetuti depistaggi, analoghi a quelli posti in essere nelle stragi mafiose

La Commissione Antimafia, indagherà su eventuali responsabilità esterne a Cosa nostra? Non solo non sono stati ascoltati neppure i testi più importanti indicati nella memoria, nonostante reiterate richieste, ma ho dovuto prendere atto che è stato scelto un metodo di lavoro completamente opposto a quello applicato da Falcone e Borsellino, i quali ci hanno insegnato che occorre ricostruire i contesti per trovare la chiave di lettura dei singoli fatti criminosi. È stato invece prescelto il cosiddetto metodo Carnevale del frazionamento del quadro probatorio, impedendo così una visione unitaria del piano stragista del 1992/1993. L’indagine conoscitiva sulla strage di via D’Amelio è stata infatti artificiosamente isolata e disconnessa da quella di Capaci e da quelle del 1993, impedendo così di individuare il filo rosso che tutte le unisce, ed eclissando gli elementi comuni che chiamano in causa soggetti esterni in fasi cruciali.

Da FQ 13.10.2024

SCARPINATO, NATOLI e la COMMISSIONE ANTIMAFIA