Sarebbe importante avere la possibilitĆ di fornire la mia versione della strage di via DāAmelio confutando critiche e giudizi privi di qualunque fatto a loro sostegno.
Come ĆØ noto, il senatore Roberto Scarpinato in piĆ¹ occasioni ha denunziato lāesistenza di recenti depistaggi e tra essi ha incluso il mio libro ā Nientāaltro che la veritĆ ā, pubblicato ad aprile 2021 , scritto con la collaborazione di Guido Ruotolo, basato sulla vita del collaboratore di giustizia Maurizio Avola, che ha raccontato il ruolo della famiglia catanese di Nitto Santapaola nelle stragi e, per la prima volta, avendone preso parte, ha descritto nel dettaglio la composizione del commando autore dellāattentato nel quale persero la vita il giudice Borsellino e la sua scorta.
Scarpinato ritiene che le dichiarazioni di Avola siano false e sollecitate da terzi, dunque strumento di consapevole depistaggio.
Il tema della mia audizione riguarderĆ , in particolare, lāindicazione di fatti oggettivi e verificabili che consentono di affermare che quanto pubblicato nel libro non solo non sono accuse eterodirette, come peraltro giĆ accertato dalla stessa AutoritĆ Giudiziaria di Caltanissetta, ma che ĆØ assolutamente necessario continuare a indagare per accertarne la veritĆ o smentirle in maniera definitiva con dati di fatto incontrovertibili.
La sua Commissione ha audito molti soggetti, tra cui anche alcuni giornalisti, e dunque ritengo che darmi la possibilitĆ di illustrare il mio punto di vista in una sede istituzionale e autorevole possa avere la sua utilitĆ .
25.10.2024 Antimafia, Santoro sāinfila nel caso Scarpinato e vuole essere ascoltato su via dāAmelio: āDal senatore accuse di depistaggio al mio libro
Chiede di andare a riferire la sua versione sulla strage di via dāAmelio, in particolare in relazione a quello che gli ha raccontato lāex pentito Maurizio Avola. Mentre infuria il cosiddetto caso Scarpinato, Michele Santoro vuol essere ascoltato dalla commissione Antimafia. Il giornalista ha pubblicato sulla sua pagina facebook il testo della lettera inviata alla presidente Chiara Colosimo per chiedere di essere audito.
Una richiesta che, come sottolinea lo stesso Santoro, ĆØ legata al momento delicato vissuto dalla commissione di Palazzo San Macuto: il centrodestra ha appena presentato la sua proposta di modifica della norma che istituisce la commissione, per escludere dai lavori i parlamentari in conflitto dāinteressi. Un provvedimento che potrebbe far scattare lāallontanamento dalle audizioni sulla strage di via dāAmelio di Roberto Scarpinato, senatore del Movimento 5 stelle. Lāex procuratore generale di Palermo ĆØ stato intercettato mentre discuteva al telefono col suo ex collega Gioacchino Natoli, poco prima dellāaudizione di questāultimo in Commissione. Secondo La VeritĆ i due avrebbero āaggiustatoā il contenuto della deposizione di Natoli. Ricostruzione finora sempre smentita da Scarpinato, che per questo motivo ā ĆØ lāaccusa di molti esponenti della maggioranza ā andrebbe allontanato dai lavori parlamentari sulla strage di via dāAmelio.
Sarebbe questo, secondo il centrodestra, il profilo dāincompatibilitĆ di Scarpinato. Ma secondo Santoro cāĆØ anche altro. āIl dibattito in corso tra le forze politiche sullāopportunitĆ della presenza nella Commissione da lei presieduta del Senatore Roberto Scarpinato, mi spinge ad accelerare la richiesta di essere audito che avevo intenzione di rivolgerle. Sarebbe importante avere la possibilitĆ di fornire la mia versione della strage di via DāAmelio confutando critiche e giudizi privi di qualunque fatto a loro sostegnoā, ĆØ lāincipit della mail inviata dallāex conduttore Rai alla presidente Colosimo. āCome ĆØ noto ā prosegue Santoro ā il senatore Roberto Scarpinato in piĆ¹ occasioni ha denunziato lāesistenza di recenti depistaggi e tra essi ha incluso il mio libro Nientāaltro che la veritĆ , pubblicato ad aprile 2021, scritto con la collaborazione di Guido Ruotolo, basato sulla vita del collaboratore di giustizia Maurizio Avola, che ha raccontato il ruolo della famiglia catanese di Nitto Santapaola nelle stragie, per la prima volta, avendone preso parte, ha descritto nel dettaglio la composizione del commando autore dellāattentato nel quale persero la vita il giudice Borsellino e la sua scortaā.
Nel saggio di Santoro e Ruotolo, infatti, ĆØ riportata la versione di Avola, ex killer del clan dei Santapaola di Catania, pentito dal 1994, che tra il 2019 e il 2020 ā quindi dopo quasi 26 anni di collaborazione con la giustizia ā ha sostenuto per la prima volta di aver partecipato alla strage di via dāAmelio. āScarpinato ā ricorda Santoro ā ritiene che le dichiarazioni di Avola siano false e sollecitate da terzi, dunque strumento di consapevole depistaggio. Il tema della mia audizione riguarderĆ , in particolare, lāindicazione di fatti oggettivi e verificabili che consentono di affermare che quanto pubblicato nel libro non solo non sono accuse eterodirette, come peraltro giĆ accertato dalla stessa AutoritĆ Giudiziaria di Caltanissetta, ma che ĆØ assolutamente necessario continuare a indagare per accertarne la veritĆ o smentirle in maniera definitiva con dati di fatto incontrovertibiliā.
Dunque Santoro chiede di essere audito per smentire le dichiarazioni di Scarpinato sui tentativi di depistaggio delle indagini compiuti usando le dichiarazioni di Avola. Ora ĆØ bene chiarire che, comunque la si pensi, il libro di Santoro si limita soltanto a riportare le accuse dellāex pentito. Non ĆØ perĆ² esatto scrivere che lāAutoritĆ Giudiziaria di Caltanissetta ha accertatoche le accuse dellāex killer non siano eterodirette. Intanto perchĆ© su questa vicenda ĆØ ancora in corso unāindagine. Per capire lāorigine delle dichiarazioni di Avola i pm hanno intercettato pure gli stessi Santoro e Ruotolo (non indagati), con mezzi invasivi che sollevano qualche dubbio sul rispetto della professione giornalistica. Secondo il procuratore Salvatore de Luca e lāaggiunto Pasquale Pacifico lāex killer dei Santapaola non ĆØ credibile. Per questo motivo hanno chiesto lāarchiviazione dellāinchiesta, definendo come āassai probabileā che le dichiarazioni di Avola āpossano essere state eterodirette da parte di soggetti, non identificati sulla scorta delle indagini in corso, interessati a porre in essere lāennesimo depistaggioā. Per i pm i racconti dellāex pentito sembrano talvolta ātappare i buchiā che nella ricostruzione della strage di via dāAmelio sono rimasti aperti su mondi esterni a Cosa Nostra. Vuoti rimasti insoluti anche dopo le rivelazioni del collaboratore Gaspare Spatuzza.
La procura, inoltre, aveva documentato come il 18 luglio del 1992, il giorno prima della strage, Avola non si trovasse a Palermo ma a Catania, con un braccio ingessato a causa di una frattura al polso. Anche per questo motivo i pm volevano archiviare lāinchiesta. Nellāottobre del 2023, perĆ², il gip Santi Bologna ha rigettato la richiesta, ordinando altri sei mesi di nuove indagini. Di mesi ne sono trascorsi dodici e adesso la procura deve prendere una decisione: chiedere nuovamente lāarchiviazione o esercitare lāazione penale. I pm sono ancora convinti dellāinattendibilitĆ di Avola? O hanno cambiato idea e ora lo ritengono credibile? Nel primo caso, lāex killer rischia un processo per calunnia. Ć in questa delicata fase, in cui lāufficio inquirente nisseno deve formalizzare la sua decisione, che Santoro vuole essere audito dalla commissione Antimafia.