Nasce l’associazione per la più piccola vittima di mafia in Italia

 

Angelica Pirtoli fu uccisa a soli due anni a Parabita insieme alla sua mamma, ritenuta testimone scomoda di un clan. All’inaugurazione dell’associazione presenti i magistrati che permisero la condanna dei responsabili del duplice omicidio

Aveva solo due anni quando fu uccisa nel 1991, insieme a sua mamma, ed è ritenuta la più piccola vittima innocente di mafia in Italia. Ad Angelica Pirtoli è stata ora dedicata un’associazione, intitolata “Angelica Pirtoli – Semi di Giustizia e Rinascita”, che sarà inaugurata il 5 dicembre, giorno in cui la bimba era nata, nell’auditorium “Gino Pisanò” a Casarano, comune di residenza della bimba. All’inaugurazione parteciperanno familiari, volontari e alcuni dei magistrati che hanno contribuito a consegnare alla giustizia gli autori del delitto di mafia più cruento della storia della Scu.

Angelica Pirtoli venne uccisa a Parabita il 20 marzo del 1991, assieme alla mamma 27enne Paola Rizzello, ritenuta testimone scomoda del clan Giannelli. I loro corpi vennero ritrovati solo molti anni dopo, grazie alle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia: il corpo di Paola, nel 1997; quello della figlioletta, nel 1999.

L’associazione nasce su iniziativa di Nadia Rizzello, sorella di Paola; e Alessandro Pirtoli, fratello di Angelica. “Per molti anni ho vissuto il mio dolore in solitudine – dice Nadia Rizzello – e quel dolore ha cambiato la mia esistenza e quella della mia famiglia. Ho sempre immaginato che un giorno avrei realizzato qualcosa in memoria della mia piccola nipotina. Sono stati proprio quei sogni l’ancora di salvezza per andare avanti. Angelica non dovrà essere dimenticata. Ci impegneremo con tutte le forze perché questo non avvenga, iniziando proprio dai bambini”.

Alla cerimonia di inaugurazione saranno presenti Roberto Tanisi, già presidente del Tribunale di Lecce, e Maria Francesca Mariano, magistrato sotto scorta da tempo per le minacce di morte ricevute essendo impegnata in processi di mafia. Tanisi in qualità di presidente, e Mariano in qualità di relatrice della Corte d’Assise d’Appello, sono coloro che, nel 2017, hanno firmato la sentenza definitiva all’ergastolo di Biagio Toma, ritenuto, assieme a Luigi De Matteis,  esecutore materiale del duplice omicidio, per il quale era già stato condannato al carcere a vita, come mandante, il boss di Parabita Luigi Giannelli, assieme alla moglie Anna De Matteis e al collaboratore Donato Mercuri. RAI NEWS