Fiammetta, terzogenita del magistrato ucciso dalla mafia, ha incontrato gli alunni dell’istituto comprensivo per parlare di legalità
“Hai provato dolore per la morte di tuo padre Paolo Borsellino?”. E poi: “Se avessi potuto, avresti cambiata la tua vita dopo la scomparsa di tuo padre?”. Ancora: “Come è cambiata la mafia dopo la scomparsa di Paolo Borsellino?”. “E le battaglie di Borsellino sono state portate avanti da altri magistrati?”. Tante domande, tante mani alzate quelle delle decine di bambini e ragazzi dell’Istituto comprensivo di Monte san Pietro che ieri mattina hanno partecipato nell’auditorium della scuola all’incontro con Fiammetta Borsellino, la terzogenita del magistrato palermitano ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992 assieme agli agenti della scorta.
“Già da tempo – ha rivelato Carmela Zabatino, dirigente dell’Istituto comprensivo – nelle nostre classi abbiamo dato vita a un percorso di educazione alla legalità nell’ambito della materia di educazione civica. Obiettivo: dare ai ragazzi una nuova coscienza democratica. Anche perché, come diceva lo stesso Borsellino ’i ragazzi delle scuole sono il fresco profumo della libertà’. Siamo convinti che la lotta alla mafia possa passare dalle aule giudiziarie come da quelle scolastiche”.
L’ingresso in auditorium di Fiammetta Borsellino è stato accolto dai settanta componenti il coro “Mille voci per Silvia” delle quinte classi della primaria di Monte San Pietro che, con l’Orchestra delle classi terze dell’indirizzo Musicale della scuola secondaria, hanno eseguito “Adiemus” di Karl Jenkins, sotto la direzione dell’insegnante Erika Di Marco. “Assieme a Giovanni Falcone – ha sottolineato la sindaca Monica Cinti – Paolo Borsellino ha dimostrato con le parole, le scelte e le azioni come si può combattere la mafia. Qualche giorno fa il nostro Consiglio comunale si è occupato di ecomafie e con l’associazione Libera portiamo avanti il progetto Fare Futuro che, con i componenti del Consiglio comunale dei ragazzi, organizza campi estivi di educazione alla legalità”.
All’incontro con Fiammetta Borsellino hanno partecipato anche gli agenti della Polizia Locale Reno Lavino, guidati dal comandante Stefano Bolognesi. Presente una nutrita la delegazione del Sindacato italiano appartenenti polizia di Bologna. “Sempre più scuole – ha rivelato Fiammetta Borsellino – mi chiamano nelle città del Nord a parlare della mia esperienza e di quella di mio padre. Trovo sempre grande sensibilità e tanta preparazione. Le baby gang? Se proliferano le responsabilità vanno trovate tra gli adulti e nelle stesse famiglie”.
Nicodemo Mele IL RESTO DEL CARLINO 25.1.2024