L’isola ospitò suo padre e Falcone
All’Asinara dopo quarant’anni per raccontare suo padre, Paolo Borsellino, magistrato, uomo di Stato ucciso dalla mafia nella strage di via D’Amelio il 19 luglio del 1992.
Fiammetta Borsellino ritornerà sull’isola il 28 maggio prossimo per incontrare gli studenti, una giornata nel luogo che, nell’agosto del 1985, ospitò i due magistrati, il padre insieme al collega, il giudice Giovanni Falcone. Dovevano lavorare duro per preparare la requisitoria per il maxi processo contro Cosa Nostra, il più grande realizzato in Italia.
Una vacanza obbligata insieme alle famiglie, mogli e figli. Fiammetta allora aveva 12 anni, era la più piccola dei tre figli di Borsellino. L’incontro di mercoledì prossimo fa parte della seconda fase del progetto, intitolato “Gli uomini passano, le idee restano, storie di galantuomini e di coraggio”, promosso dai soci di A.Gu.A – associazione Guide Asinara. L’iniziativa, realizzata con il contributo della Fondazione di Sardegna, ha visto il coinvolgimento attivo di alcune scuole del territorio e la preziosa collaborazione di partner istituzionali, come l’Ente Parco Nazionale dell’Asinara e il Comune di Porto Torres, e il coinvolgimento anche degli operatori del Parco come la cooperativa Sealand Asinara e la Rete d’impresa Educando Asinara. Il progetto, nato con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sui temi della legalità e della memoria, si è articolato in due fasi.
La prima parte, avviata a gennaio, ha coinvolto quattro classi degli Istituti comprensivi di Sassari “Salvatore Farina”,”Pertini Biasi”, il Convitto Nazionale Canopoleno e l’Istituto M.Paglietti” di Porto Torres. Le guide A.Gu.A hanno condotto attività didattiche e laboratori incentrati sulle storie di lotta alla mafia, stimolando riflessioni e dialoghi con gli studenti. La giornata conclusiva ripercorre, insieme alle ragazze a i ragazzi accompagnati dalle guide del parco, i luoghi dove, nell’agosto del 1985, furono trasferiti i due giudici in un periodo cruciale per la pianificazione della loro azione contro Cosa Nostra. Fiammetta Borsellino non è più tornata all’Asinara da allora, lo farà il 28 maggio dopo 40 anni per raccontare le sue emozioni e al lotta per la giustizia. Da anni, infatti, è impegnata nella diffusione della cultura della legalità e del dialogo con i giovani.
La sua testimonianza offrirà ai ragazzi una occasione unica per comprendere anche la dimensione umana e familiare della lotta alla mafia, rafforzando quindi il messaggio per cui la memoria può essere motore di cambiamento.
Mariangela Pala UNIONE SARDA 21.5.2025
LUCIA, MANFREDI e FIAMMETTA BORSELLINO: “Quando fummo “deportati” all’Asinara”