ALFONSO SABELLA: i benefici ai “pentiti” sono immorali ma indispensabili

 

Con grande lucidità e onestà intellettuale é quanto dichiarato dal dottor ALFONSO SABELLA  alla dottoressa ANNA GERMONI per L’Identitá

 

Alfonso Sabella è il pm che lo ha arrestato. Ascoltato da L’identità dichiara: “Posso comprendere lo strazio dei familiari delle vittime e lo sdegno di alcuni. Ma è la legge. Ci sono collaboratori di giustizia che, pur avendo commesso gravissimi crimini, non hanno scontato pene significative. Chi non si è fatto un giorno di carcere mentre altri hanno ricevuto pene più severe. Lui ha scontato tutta la pena”.

Dottor Sabella, Giovanni Falcone durante un convegno a Courmayeur nel 1986, disse: “La legislazione premiale ha consentito una chiave di lettura dall’interno della criminalità organizzata, aprendo importanti brecce nel muro dell’omertà”. Il tema torna di grande attualità.
Falcone era il Maradona della magistratura. Questa legge è arrivata perché lo Stato con gli strumenti ordinari che aveva non sarebbe mai stato in grado di contrastare adeguatamente la mafia. È una legge che può essere considerata immorale, ma indispensabile.

Sta sollevando un problema di etica?
Per me è la legge più immorale che esista, perché implica un accordo tra lo Stato e un criminale affinché quest’ultimo tradisca i suoi compagni. Questo paradosso etico ha dimostrato l’efficacia della legislazione premiale.
Più un individuo è criminale, in alto nella gerarchia e collabora, più le sue informazioni possono risultare utili per le indagini. E guai a cancellarla. Voglio ricordare che questa legge è stata emanata grazie all’influenza e lungimiranza di Giovanni Falcone e Antonino Scopelliti. Il testo della normativa venne redatto, da una persona a me cara, da un leale servitore dello Stato, che con abnegazione e una integrità morale integerrima lo porto nel cuore, Loris D’Ambrosio.

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