Antonella Mascali sul Fatto del 24/06/2025
“𝑃𝑎𝑟𝑙𝑎𝑛𝑜 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑎 𝐷’𝐴𝑚𝑒𝑙𝑖𝑜 𝑒 𝑑𝑖 ‘𝑚𝑎𝑓𝑖𝑎 𝑒 𝑎𝑝𝑝𝑎𝑙𝑡𝑖’, 𝑚𝑎 𝑖𝑙 𝑓𝑖𝑙𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑔𝑖 𝑒̀ 𝑢𝑛𝑖𝑐𝑜”
𝐃𝐨𝐭𝐭𝐨𝐫 𝐃𝐢 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐞𝐨, 𝐑𝐞𝐩𝐨𝐫𝐭 𝐡𝐚 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐫𝐢𝐟𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐏𝐫𝐨𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐅𝐢𝐫𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐥’𝐞𝐱 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐌𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐞 𝐫𝐢𝐯𝐞𝐧𝐝𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐚𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐦𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐦𝐚𝐟𝐢𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐮𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐢. 𝐒𝐞𝐦𝐛𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐨𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐭𝐞𝐬𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐨𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐢𝐭𝐚 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐠𝐞 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐚 𝐃’𝐀𝐦𝐞𝐥𝐢𝐨. 𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐝𝐢𝐫𝐜𝐢 𝐢𝐧 𝐦𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨?
Sono un magistrato della Procura nazionale antimafia e non posso quindi entrare nel merito di possibili indagini in corso.
𝐂𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐨, 𝐦𝐚 𝐚𝐥 𝐝𝐢 𝐥𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐝𝐚𝐠𝐢𝐧𝐞 𝐢𝐧 𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐚 𝐅𝐢𝐫𝐞𝐧𝐳𝐞, 𝐡𝐚 𝐚𝐯𝐮𝐭𝐨 𝐥’𝐢𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐦𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐭𝐨?
Non è una impressione, ma una precisa convinzione basata sui fatti. Rispetto alla stagione delle stragi 1992-1994, la Commissione sta considerando esclusivamente quella di via D’Amelio, limitandosi ad approfondire un’unica pista, il cosiddetto dossier Mafia e Appalti.
Siamo in presenza, nella migliore delle ipotesi, di un grave errore di metodo.
Per completare il percorso di verità, anche sulla strage di via D’Amelio, si deve capire quale sia stato il filo unico che lega tutte le stragi.
La Commissione sta perdendo l’occasione che aveva per contribuire a ultimare quel quadro che è emerso in 30 anni di indagini, processi e anche inchieste delle commissioni che hanno preceduto questa.
Siamo in presenza, nella migliore delle ipotesi, di un grave errore di metodo.
Per completare il percorso di verità, anche sulla strage di via D’Amelio, si deve capire quale sia stato il filo unico che lega tutte le stragi.
La Commissione sta perdendo l’occasione che aveva per contribuire a ultimare quel quadro che è emerso in 30 anni di indagini, processi e anche inchieste delle commissioni che hanno preceduto questa.
𝐐𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐨?
Non si può capire via D’Amelio se non si capisce quello che è accaduto prima a Capaci e quello che successivamente ha caratterizzato la strategia stragista del ’93 -’94.
Non si può far finta di ignorare quello che è emerso nei processi siciliani e fiorentini sulla probabile partecipazione alle stragi di soggetti esterni a Cosa Nostra e sulla sussistenza di possibili moventi di natura politico-istituzionale.
Non si può far finta di ignorare quello che è emerso nei processi siciliani e fiorentini sulla probabile partecipazione alle stragi di soggetti esterni a Cosa Nostra e sulla sussistenza di possibili moventi di natura politico-istituzionale.
𝐋𝐞𝐢 𝐟𝐮 𝐭𝐫𝐚 𝐢 𝐩𝐦 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨-𝐦𝐚𝐟𝐢𝐚 𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐥𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐱 𝐯𝐞𝐫𝐭𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐑𝐨𝐬…
Molti fatti emersi in quel processo e anche in quelli di Caltanissetta e Firenze non sono mai stati messi in discussione neppure dalla sentenza della Cassazione e pesano come un macigno.
A partire dal fatto che subito dopo la strage di Capaci autorevoli esponenti delle istituzioni contattarono, tramite Vito Ciancimino, Totò Riina e gli chiesero cosa volesse per far cessare le stragi (Mori e De Donno, assolti, ndr). Per non parlare della valenza politico-terroristica degli attentati a Roma, Firenze e Milano. Su quei fatti non deve calare l’oblio e per questo le scelte a senso unico della Commissione sono pericolose.
A partire dal fatto che subito dopo la strage di Capaci autorevoli esponenti delle istituzioni contattarono, tramite Vito Ciancimino, Totò Riina e gli chiesero cosa volesse per far cessare le stragi (Mori e De Donno, assolti, ndr). Per non parlare della valenza politico-terroristica degli attentati a Roma, Firenze e Milano. Su quei fatti non deve calare l’oblio e per questo le scelte a senso unico della Commissione sono pericolose.
𝐃𝐞 𝐃𝐨𝐧𝐧𝐨 𝐡𝐚 𝐫𝐢𝐯𝐞𝐧𝐝𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐥’𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐃𝐞𝐥𝐥’𝐔𝐭𝐫𝐢, 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚𝐧𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐦𝐚𝐟𝐢𝐚, 𝐞 𝐌𝐨𝐫𝐢 𝐡𝐚 𝐞𝐬𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨 “𝐝𝐢𝐬𝐢𝐬𝐭𝐢𝐦𝐚” 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐏𝐫𝐨𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐏𝐚𝐥𝐞𝐫𝐦𝐨. 𝐋𝐞 𝐡𝐚 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐨?
Nessuna sorpresa. Il rapporto stretto tra De Donno e Dell’Utri risultava già dalle intercettazioni depositate al processo sulla Trattativa.
𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐥𝐞 𝐬𝐜𝐮𝐬𝐞 𝐫𝐞𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐦𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐂𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚 𝐂𝐨𝐥𝐨𝐬𝐢𝐦𝐨, 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧𝐚 𝐟𝐨𝐭𝐨 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐨𝐫𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐧𝐞𝐫𝐨 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐂𝐢𝐚𝐯𝐚𝐫𝐝𝐢𝐧𝐢.
Ne dobbiamo prendere atto, ma spero che alle parole seguano i fatti. La presidente Colosimo dovrebbe allora farsi portatrice in Commissione di un serio approfondimento di tutte le risultanze investigative emerse sulle stragi anche con riferimento alla cosiddetta ‘pista nera’.
Dovrebbe finalmente prendere in considerazione l’approfondita relazione con la quale il senatore Roberto Scarpinato indicò il percorso da seguire per cercare di colmare i tanti buchi nella ricostruzione dell’intero periodo stragista. E magari potrebbe ritirare la querela nei confronti del giornalista Saverio Lodato, che ha avuto il solo torto di ricordare i pregressi rapporti della Colosimo con il terrorista Ciavardini.
Dovrebbe finalmente prendere in considerazione l’approfondita relazione con la quale il senatore Roberto Scarpinato indicò il percorso da seguire per cercare di colmare i tanti buchi nella ricostruzione dell’intero periodo stragista. E magari potrebbe ritirare la querela nei confronti del giornalista Saverio Lodato, che ha avuto il solo torto di ricordare i pregressi rapporti della Colosimo con il terrorista Ciavardini.