RACCONTI ROMANI CIBERNETICI Un futuro (forse) insostenibile di Giuseppe Corasaniti

 

Racconti romani di fantascienza?
Come si può affrontare tematiche molto serie come quelle della futura convivenza tra comunità umana e macchine senza scrivere un po’ di fantascienza con una discreta dose di ironia ?
L’autore è un giurista – esperto di temi giuridici delle tecnologie – e affronta uno ad uno gli scenari possibili attraverso una serie di storie paradossali tutte ambientate a Roma.
Ci sono politici, magistrati, avvocati, preti, cardinali, semplici autisti ministeriali, burocrati, carabinieri e commissari di polizia, giornalisti e sportivi., persino carcerati.
Interi quartieri sono sconvolti dalle dinamiche di una convivenza ogni giorno più difficile quella tra uomini e macchine
Una Roma futura che però riecheggia quella classica, quella degli anni sessanta, quella della grande commedia all’italiana quella del Boom e dei boomers dove stavolta si confrontano e cercano di vivere insieme dignitosamente persone umane e no. Ed il quadro che ne esce è molto più umano di quanto si immagini.
E dietro le righe la grande lezione del cinema italiano degli anni sessanta dello scorso secolo: una scuola di vita anche davanti alla vita artificiale. Perché poi, uomini o macchine, il problema da sempre è il potere e come si esercita.
Il termine “robot” viene dal ceco “rebota” e vuol dire “servo”.
E il senso e la responsabilità del servizio, anche di quello più umile, è il filo che alimenta queste piccole e strane storie sul futuro.


L’Avv. Giuseppe Corasaniti è ora Professore ordinario di Filosofia del diritto presso Unimercatorum

L’Avv. Giuseppe Corasaniti, componente del Comitato tecnico-scientifico di ANORC Mercato, è diventato Professore ordinario di Filosofia del diritto presso l’Universitas Mercatorum di Roma.
Avvocato Cassazionista, ha svolto per più di dieci anni un’intensa attività didattica tra lezioni, seminari, attività didattica integrativa all’interno di corsi di laurea e post-lauream. Tra le sue più recenti docenze si ricordano i corsi di “Tecnologie per l’elaborazione dei dati giuridici” presso l’Università di Roma “La Sapienza”; “Intelligenza artificiale, Machine learning e diritto” e “Informatica giuridica” presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma.
L’Avv. Corasaniti è stato magistrato ordinario dal 1984 fino al 2021 quale sostituto Procuratore Generale della Corte di Cassazione.
Dal 2021 è Direttore della Scuola Nazionale di alta formazione in Amministrazione Digitale (SNAD).

Curriculum completo

 

 

Il dibattito pubblico si sta concentrando da qualche tempo sul tema dello strumento delle cryptovalute in relazione sia al loro uso legittimo che a quello criminale, nonché sulla sua rilevanza per quanto concerne il confronto geopolitico mondiale, il processo di sviluppo tecnologico e l’uso di strumenti finanziari, anche da parte delle banche e degli altri intermediari abilitati. Tenuto conto dell’attualità e della rilevanza del dibattito, l’Agenzia ha ospitato un intervento del prof. Giuseppe Corasaniti, già magistrato cassazionista e docente universitario, proprio sulla materia delle DLT e delle cryptovalute. Il professore Corasaniti, con tale iniziativa, che si articolerà in altri due interventi, inaugura così la sua collaborazione con la nostra istituzione.

ACN, nell’intento di dare la più ampia conoscenza delle tematiche trattate e dei nodi critici che la caratterizzano anche sul versante della sicurezza informatica, ha ritenuto, nell’interesse della community che ci segue, di pubblicare sul proprio sito, l’abstract della lezione del professore Corasaniti e le slides illustrate durante il suo intervento.

Dall’introduzione del seminario del professore: “La tecnologia blockchain presenta diverse problematiche normative sia a livello italiano che europeo, specialmente con l’introduzione del nuovo regolamento eIDAS 2. Uno dei principali problemi è individuabile nella assenza di standard comuni per garantire l’interoperabilità tra sistemi blockchain. Ciò poi rende difficile l’integrazione effettiva e l’uso condiviso e diffuso delle tecnologie blockchain tra diversi settori (privato e pubblico) e regolamentazioni nazionali. La validazione e l’autenticità “visibile” dei dati registrati su una blockchain sono temi cruciali e sempre più attuali. È necessario, tuttavia, stabilire chiari requisiti per i registri elettronici qualificati. Inoltre, il tema della protezione dei dati personali e della conformità alle normative sulla privacy, come il GDPR, rappresenta una problematica evidente sotto il profilo del rispetto del diritto all’oblio e della limitazione temporale dei trattamenti in funzione del relativo scopo. In tale prospettiva la Commissione Europea ha comunque tenuto conto delle tematiche nel nuovo regolamento eIDAS 2 che sembra appunto espressamente tenere conto dei “registri” distribuiti, assicurando poi così che i registri elettronici abbiano gli stessi effetti giuridici dei registri tradizionali. Effetti che a livello nazionale erano stati comunque già riconosciuti per effetto dell’art 8-ter della legge 11 febbraio 2019, n. 12 che ha convertito con modificazioni, il decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione. Si delinea, in sintesi, una possibile linea di demarcazione tra regolamentazione dei registri (ai quali è possibile anche collegare una serie di utilizzazioni pratiche aperte anche in ambito pubblico) e regolamentazione (di settore) delle cripto-attività economiche, inclusi i token di utilità e di pagamento oltre che di investimento finanziario. In tale contesto si pone il problema specifico della cybersicurezza. Queste iniziative rappresentano un passo importante verso una regolamentazione più ampia ma soprattutto chiara e coerente di queste tecnologie favorendo l’adozione e l’innovazione in modo equilibrato, sicuro e aperto nel confronto con altre regolamentazioni esistenti e tuttavia richiedono soprattutto una forte attenzione ricostruttiva e operativa.”