TRAPANI 11 dicembre 1986 – AUDIO
tratto dalla registrazione dellâaudizione del dottor Paolo Borsellino, Procuratore della Repubblica di Marsala in Commissione Parlamentare Antimafia.
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Il giudice ucciso nellâattentato di Via dâAmelio, a Marsala nella sua veste di Procuratore della Repubblica doveva lottare ogni giorno per ottenere gli strumenti adeguati per combattere Cosa nostra. In quel periodo non si riusciva ad avere una volante a Marsala, cittĂ territorio, di quasi 100 mila abitanti. Borsellino decise di rinunciare alla metĂ dei suoi uomini di scorta (2 su 4) per consentire la disponibilitĂ delle risorse umane necessarie per una volante anche nel turno notturno.
La circostanza ĂŠ emersa con la pubblicazione dei verbali della Commissione parlamentare antimafia che lâ11 dicembre 1986 a Trapani audĂŹ Borsellino nella sua qualitĂ di Procuratore di Marsala, ufficio nel quale si era insediato da appena tre mesi. Come emerge dagli audio desecretati è lui stesso che, illustrando la situazione della procura, racconta: âSiccome in questo Comitato di sicurezza si minacciava di far tardi, non si poteva uscire perchĂŠ non si era riusciti a capire come si doveva istituire una âvolanteâ che circolasse di notte a Marsala (non era possibile: non câerano gli uomini) e io ero stanco, ad un certo punto mi venne in testa (per stanchezza, perchĂŠ me ne volevo andare) di fare la proposta di dimezzarmi la scorta per fare la âvolanteâ. In questo modo si è fatta la âvolanteâ. Infatti a Marsala, la quinta cittĂ della Sicilia, con centomila abitanti circa considerando le borgate, con 106 contrade (si è parlato tante volte di cittĂ -territorio) non câera una âvolanteâ nĂŠ della polizia, nĂŠ dei carabinieri, che potesse assicurare lâintero arco delle ventiquattro oreâ. âMi ricordavo che una volta Buscetta aveva detto che gli era stato presentato un capomafia di Bagheria mentre egli passeggiava in Via Ruggero Settimo; nel mio scrupolo io gli avevo contestato: âMa come passeggiava in Via Ruggero Settimo, se lei era latitante?â, âNo, signor giudice, perchĂŠ nel nostro ambiente si sapeva che tra le due e le quattro câè la smonta, volanti non ne circolano, conseguentemente noi latitanti scendiamo a fare la passeggiataââ. E ancora Borsellino ricorda le parole di Buscetta: âGuardi, lei non crede che le organizzazioni criminali sappiano che se la volante è nella contrada Strasatti, non può essere in unâaltra contrada, perchĂŠ non può essercene unâaltra? Lei quindi non crede che qui sentiamo una libertĂ di movimento che supera i limiti di ogni possibile immaginazione?â.
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