Documentario ‘Solo 57 Giorni: Gli ultimi giorni di Paolo Borsellino’ di Gianni Molica

 

 

“SOLO 57 GIORNI – Gli ultimi giorni di Paolo Borsellino” è un documentario intenso, necessario e profondamente umano, diretto da Gianni Molica. Un’opera che racconta il percorso emotivo, morale e professionale del giudice Paolo Borsellino nei 57 giorni che separano la strage di Capaci (23 maggio 1992) dall’attentato di via D’Amelio (19 luglio dello stesso anno), in cui anche lui perse la vita. Solo 57 giorni, ma colmi di coraggio, consapevolezza, senso del dovere e amore per la verità.
In quei giorni Paolo Borsellino sapeva. Sapeva che sarebbe toccato a lui.
Eppure non si fermò.
Lavorò senza tregua, con lucidità e determinazione, mosso da una forza interiore che andava oltre la paura: il desiderio incrollabile di servire lo Stato e scoprire la verità.
Accanto a lui, ogni giorno, cinque agenti che non erano semplici “uomini di scorta”, ma una seconda famiglia. Questo documentario dà voce proprio a chi li ha amati davvero: i loro familiari. Le testimonianze di chi resta sono piene di dignità e dolore, ma anche di amore, memoria e gratitudine.
Luciano Traina, fratello dell’agente Claudio Traina, ricorda le ultime parole di Claudio prima di uscire:
«Mi raccomando, riunisci tutta la famiglia». Ore dopo, la strage.
Luciano – anche lui poliziotto – sentì le urla di sua madre. Accese la televisione. La notizia era ovunque. Eppure lui non voleva crederci:
«Pensavo che l’avrei trovato ancora vivo».
Quel giorno Claudio era lì per caso, a coprire il turno di un collega ammalato.
Victoria Elena De Lisi, fidanzata del giovanissimo Fabio Li Muli, ricorda il momento in cui capì che qualcosa non andava: «Stavo per prepararmi per uscire con lui. Poi la telefonata, poi la TV. Ho sentito il suo nome. Speravo in un errore. Ho pianto, ho urlato. Ma non era un errore. Fabio era lì. Ed era morto».
Fabio, raccontato anche dalla sorella Tiziana Li Muli, non era un eroe da film. Era un ragazzo perbene. Un uomo giusto. Uno di quelli che credeva nella giustizia e nella decenza.
Il documentario racconta anche il potere che l’esempio di Paolo Borsellino ha ancora oggi. Come nel caso della giovane scrittrice Silvia Camerino.
Paolo, quando miele selvaggio hai assaporato prima di parlarci d’Amore?
Quanti toni hai scaldato nella gola del sole prima di iniziare la tua rivoluzione ?
Silvia è autrice di due libri (“Mio fratello Salvatore Borsellino” e “Un giorno questa terra sarà bellissima”) ed è la prova vivente che la memoria può ispirare il futuro.
Le voci di Salvatore Borsellino (fratello del giudice, fondatore del Movimento delle Agende Rosse) e di Roberta Gatani (nipote del magistrato) restituiscono il volto più umano di Paolo: la sua fragilità, il senso di solitudine, ma anche l’amore profondo per la giustizia, la libertà e la verità. È grazie al loro impegno che, nel cuore della Kalsa a Palermo, nasce nel 2015 la Casa di Paolo, nei locali dell’ex farmacia di famiglia.

Un luogo speciale, dove la memoria diventa seme di cambiamento. Dove si cresce, si studia, si sogna. Dove si combatte la mafia con la cultura, l’educazione e l’opportunità. La Casa di Paolo è un presidio civile, un baluardo di legalità, che vive grazie alla solidarietà e al contributo, anche piccolo, di chi non vuole dimenticare.

Il documentario ricorda anche Agostino CatalanoEmanuela LoiWalter Eddie Cosina, agenti morti insieme a Borsellino, completando un ritratto corale di dignità e sacrificio.

“SOLO 57 GIORNI – Gli ultimi giorni di Paolo Borsellino” non è solo un documentario.

È un atto d’amore. È un grido di gratitudine. È un invito alla giustizia.

Perché ricordare non è solo un dovere: è un gesto di libertà e resistenza.

Il messaggio di Paolo Borsellino è oggi vivo e necessario più che mai. Parla soprattutto ai giovani, a chi crede ancora che un Paese migliore sia possibile.

Perché come diceva lui stesso:

«La lotta alla mafia non deve essere solo una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolga tutti…

…che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà, che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità».

Il documentario è disponibile per scuole, comuni, associazioni, biblioteche, centri culturali, pro loco e oratori.. Lameziaterme.it 18.9.2025