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Ad ascoltare Riina, c’è il fedele compagno d’ora d’aria, il boss della Sacra Corona Unita Alberto Lorusso: la telecamera della Dia che sta intercettando su ordine dei pm di Palermo lo riprende attentissimo a non perdere una sola parola dei racconti del vecchio padrino. Il mafioso pugliese sottolinea il ruolo di chi avrebbe custodito i segreti di Andreotti: i suoi uomini di scorta. “Si tenevano nascosti – dice – ed erano fidati, la scorta sua erano fidati”. Anche Riina lo ribadisce: “Questi l’hanno salvato, questi, questi l’hanno salvato e si è salvato per questo. E si salvò”.
Il boss di Corleone in carcere da 21 anni ritiene che anche qualche altro “si salvò”: Di Maggio, il suo ex autista che prima lo fece arrestare e poi raccontò la storia del bacio. “Balduccio dice che lui si è messo in una stanza ed io sono rimasto con Andreotti. Minchia… ma questo cornuto… minchia figlio di puttana… ce la spuntò, ce l’ha spuntata e se n’è andato assolto”. A questo punto, Riina rivela: “Però con la scorta mi sono incontrato con lui”.
Se davvero fosse questa la veritĂ , avevano visto giusto i pm del processo Andreotti, Roberto Scarpinato e Guido Lo Forte, che nella loro requisitoria stigmatizzarono i troppi “non so” e “non ricordo” della scorta di Andreotti. Ora Riina si offre di svelare il mistero e riapre il caso. La domanda è: se l’incontro non avvenne nel 1987, come aveva messo a verbale Di Maggio, quando si tenne? E soprattutto: perchĂ© Riina lancia la sua ennesima veritĂ ? Anche questo dialogo, risalente al 29 agosto dell’anno scorso, è stato depositato al processo per la trattativa Stato-mafia dai pm Di Matteo, Del Bene, Tartaglia e Teresi. E si va ad aggiungere al corposo dossier che raccoglie le trascrizioni di sette mesi di intercettazioni in carcere.
Il boss di Corleone in carcere da 21 anni ritiene che anche qualche altro “si salvò”: Di Maggio, il suo ex autista che prima lo fece arrestare e poi raccontò la storia del bacio. “Balduccio dice che lui si è messo in una stanza ed io sono rimasto con Andreotti. Minchia… ma questo cornuto… minchia figlio di puttana… ce la spuntò, ce l’ha spuntata e se n’è andato assolto”. A questo punto, Riina rivela: “Però con la scorta mi sono incontrato con lui”.
Se davvero fosse questa la veritĂ , avevano visto giusto i pm del processo Andreotti, Roberto Scarpinato e Guido Lo Forte, che nella loro requisitoria stigmatizzarono i troppi “non so” e “non ricordo” della scorta di Andreotti. Ora Riina si offre di svelare il mistero e riapre il caso. La domanda è: se l’incontro non avvenne nel 1987, come aveva messo a verbale Di Maggio, quando si tenne? E soprattutto: perchĂ© Riina lancia la sua ennesima veritĂ ? Anche questo dialogo, risalente al 29 agosto dell’anno scorso, è stato depositato al processo per la trattativa Stato-mafia dai pm Di Matteo, Del Bene, Tartaglia e Teresi. E si va ad aggiungere al corposo dossier che raccoglie le trascrizioni di sette mesi di intercettazioni in carcere.
Durante le passeggiate, Riina rivendicava continuamente il suo ruolo nelle bombe del 1992. Solo vanterie di un vecchio padrino? Oppure Riina voleva mandare l’ennesimo messaggio? Come dire: io di segreti ne ho ancora tanti da rivelare.
Andreotti, secondo una sentenza ormai definitiva, volò a Palermo nel 1980 per un incontro con il capomafia Bontate: protestò per l’omicidio del presidente della Regione Mattarella, ma Bontate lo redarguì, così racconta il pentito Marino Mannoia, minacciando di revocare il sostegno elettorale di Cosa nostra. Qualche mese dopo, Bontate fu ucciso, e i corleonesi iniziarono il loro governo di sangue e nuove complicitĂ . Andreotti e Riina si incontrarono per davvero? Il pentito Onorato ha raccontato al processo “trattativa” che nel 1992 Riina voleva uccidere Andreotti, “perchĂ© non aveva mantenuto i patti”.
Andreotti, secondo una sentenza ormai definitiva, volò a Palermo nel 1980 per un incontro con il capomafia Bontate: protestò per l’omicidio del presidente della Regione Mattarella, ma Bontate lo redarguì, così racconta il pentito Marino Mannoia, minacciando di revocare il sostegno elettorale di Cosa nostra. Qualche mese dopo, Bontate fu ucciso, e i corleonesi iniziarono il loro governo di sangue e nuove complicitĂ . Andreotti e Riina si incontrarono per davvero? Il pentito Onorato ha raccontato al processo “trattativa” che nel 1992 Riina voleva uccidere Andreotti, “perchĂ© non aveva mantenuto i patti”.