3 dicembre 2025 Giornata Internazionale della persona con disabilità

 

La società sportiva “Siamo Tutti Special People Asd” nasce nel 2023 per iniziativa di Mara Invernizzi, Marco Facciano, Davide Giudici e Giancarlo Brugnola.
Attualmente conta circa quaranta atleti con disabilità intellettive e relazionali ed è supportata da più di venti volontari.
È iscritta a FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli IntellettivoRelazionali) e ha all’attivo diverse collaborazioni e partnership sul territorio comasco: Fondazioni provinciale della Comunità Comasca, Istituto Carcano, Padri Somaschi, Progetto San Francesco, Oratorio di Rebbio, Ial, Pesi Massimi, Un cuore per l’autismo, I Muscoli del Lario.
In questi anni ha partecipato al campionato regionale di categoria e a diversi tornei, coronando successi inaspettati.

 

Le immagini

 

 

 

COMO, al Teatro Sociale “STORIE DI RAGAZZI CON LA VOGLIA di VINCERE” di Giuseppe Guin

 

 

3 Dicembre: Giornata internazionale delle persone con disabilità

La Giornata internazionale delle persone con disabilità è stata proclamata nel 1981 con lo scopo di promuovere i diritti e il benessere dei disabili.
Dopo decenni di lavoro delle Nazioni Unite, la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, adottata nel 2006, ha ulteriormente promosso i diritti e il benessere delle persone con disabilità, ribadendo il principio di uguaglianza e la necessità di garantire loro la piena ed effettiva partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società.
La Convenzione invita gli Stati ad adottare le misure necessarie per identificare ed eliminare tutti quegli ostacoli che limitano il rispetto di questi diritti imprescindibili.  La Convenzione (Articolo 9, accessibilità) si focalizza sulla necessità di condizioni che consentano alle persone con disabilità di vivere in modo indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita e dello sviluppo.
Anche l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile si fonda sul principio che nessuno sia lasciato indietro, qui ricomprese le persone con disabilità. In particolare l’Agenda mira a un rafforzamento dei servizi sanitari nazionali e al miglioramento di tutte quelle strutture che possano permettere un effettivo accesso ai servizi per tutte le persone. Sensibilizzare l’opinione pubblica al fine di favorire l’integrazione e l’inclusione delle persone con disabilità permetterebbe un processo rapido verso uno sviluppo inclusivo e sostenibile, in grado di promuovere una società resiliente per tutti attraverso l’eliminazione della disparità di genere, il potenziamento dei servizi educativi e sanitari e in definitiva, l’inclusione sociale, economica e politica di ogni cittadino.

Nell’anno scolastico 2023/2024 sono stati quasi 359mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole di ogni ordine e grado (il 4,5% degli iscritti, fonte MIM), circa 21mila in più rispetto all’anno precedente (+6%). La quota di alunni con disabilità è più alta nella scuola primaria e secondaria di primo grado, dove si attesta al 5,5%, mentre diminuisce nella scuola dell’infanzia e nella secondaria di secondo grado (rispettivamente il 3,2% e il 3,5%). (Report ISTAT, Inclusione scolastica degli alunni con disabilità, marzo 2025).


Studentesse e studenti con disabilità in aumento in Italia nell’anno scolastico 2023/2024

Nel report dell’ISTAT L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità – Anno scolastico 2023-2024 è stato rilevato un aumento delle studentesse e degli studenti con disabilità, pari al 4,5% degli iscritti, circa il 26% in più rispetto al 2018. Nel contesto dell’inclusione scolastica il dato si inserisce in un quadro più ampio e, nonostante si registri un miglioramento nell’implementazione e formazione degli insegnanti di sostegno, il report mette in evidenza la difficoltà nel superare criticità come la discontinuità scolastica, le barriere architettoniche e l’insufficiente specializzazione dei docenti in materia di bisogni educativi speciali.

Alunni e alunne con disabilità rappresentano il 4,5% della popolazione studentesca italiana

Secondo l’ISTAT,  nell’anno scolastico 2023/2024 sono stati circa 359.000 le studentesse e gli studenti con disabilità, pari al 4,5% della totale popolazione studentesca. L’ISTAT ha rilevato anche che la percentuale non è uniforme, ma varia in base al grado di istruzione, registrando percentuali più alte nella scuola dell’obbligo. Nella scuola primaria e nella scuola secondaria di I grado la percentuale di alunni con disabilità sul totale degli iscritti è pari al 5,5%, nella scuola dell’infanzia è pari al 3,2% e nella scuola secondaria di II grado è del 3,5%, per una media totale nazionale del 4,5%.
Rispetto all’anno scolastico 2018/2019 le studentesse e gli studenti con disabilità sono aumentati di circa 75.000 unità e sono sensibili le differenze in termini di genere: i maschi con disabilità sono circa 228 ogni 100 femmine, in linea con le statistiche epidemiologiche che hanno portato alla luce rilevanti differenze tra studenti e studentesse in vari disturbi dello sviluppo neurologico, come l’ADHD o il disturbo dello spettro autistico.
Secondo i dati ISTAT la disabilità intellettiva è il problema più diffuso e riguarda circa il 40% degli studenti con disabilità, mentre seguono i disturbi dello sviluppo psicologico (35%), più frequenti nella scuola primaria (39%) e nella scuola dell’infanzia (63%). Quasi 1 su 5 degli alunni con disabilità presenta disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione, ed entrambi sono più diffusi tra gli alunni delle scuole secondarie di primo grado (24% e 20%). Sono invece meno frequenti la disabilità motoria (9%) e la disabilità visiva o uditiva (circa 7%) in modo abbastanza omogeneo tra i vari gradi di istruzione.
Anche la pluri-disabilità rappresenta una forte criticità: circa il 37% di studenti e studentesse con disabilità presenta più tipologie di problema ed è più frequente tra gli alunni con disabilità intellettiva(53%). Gli studenti con pluri-disabilità sono quelli che rischiano di più di veder negato il diritto allo studio a causa della mancanza di strumenti, strutture e personale qualificato.
Andando nel dettaglio del report, viene evidenziato come più di 1 studente su 4 (28%) abbia difficoltà a spostarsi nell’edificio, a mangiare, ad andare in bagno e a comunicare, rinunciando così alla propria autonomia. La problematica più diffusa è legata alla comunicazione e all’andare in bagno (21% e 19%), mentre sembra essere meno frequente la difficoltà nello spostarsi all’interno dell’istituto (13%) e nel mangiare (8%). Circa un quinto degli alunni con problemi di autonomia non è in grado di svolgere nessuna di queste quattro attività in modo indipendente.
Circa il 98% di studenti e studentesse presenta una certificazione di disabilità o invalidità e ciò rende possibile l’attivazione del programma di sostegno scolastico. Infine, il report ISTAT ha rilevato una piccola percentuale di alunni (1,3%) che usufruisce del sostegno senza certificazione e spesso sono casi in cui gli alunni sono ancora in attesa della certificazione o con problematiche marginali a cui la scuola decide di dedicare parte delle risorse che ha a disposizione.

In Italia l’inclusione scolastica delle persone con disabilità è un obiettivo ancora lontano 

Nel quadro dell’inclusione scolastica in Italia, il rischio è che il diritto allo studio degli studenti con disabilità venga ostacolato da criticità strutturali e didattiche. In primis, l’accesso agli edifici è ancora oggi proibitorio: solo il 34% delle scuole presenti sull’intera penisola risulta pienamente accessibile e dotato di rampe, ascensori e bagni a norma e in maniera decisamente diversificata sul territorio.
Come al solito, nelle scuole del nord Italia la percentuale di istituti pienamente inclusivi supera il 37%, nel centro Italia scende al 33%, mentre al meridione e nelle isole i comprensori completamente inclusivi raggiungono a malapena il 29% sul totale degli istituti scolastici.
Le criticità strutturali implicano anche la messa a disposizione degli ausili per l’apprendimento: circa il 69% delle studentesse e degli studenti con disabilità utilizza a scuola un PC o un tablet, mentre il restante 31% subisce la mancanza degli strumenti ausiliari nel proprio istituto, mentre solo l’1% delle scuole dispone di mappe a rilievo e percorsi tattili per le alunne e gli alunni con ipovisione o cecità. Oltre ciò, circa 20.000 studenti avrebbero bisogno del supporto di figure professionali specializzate, ma spesso non riescono a usufruirne.
Superare le difficoltà strutturali e culturali messe in luce dal report è una sfida che l’Italia dovrebbe accettare per garantire il diritto allo studio di ogni alunno, a prescindere dalla propria condizione psicofisica. Investendo nell’educazione all’inclusione lo Stato potrebbe favorire un buon percorso formativo agli studenti e alle studentesse con disabilità, che ancora troppo spesso si trovano a disagio e in difficoltà negli spazi educativi che invece dovrebbero difendere la loro dignità e garantire i loro diritti come studenti. by Aurora Colantonio 21 Nov 2025