La ‘ndrangheta hanno provato in tanti a raccontarla, ma mai prima di oggi chi l’ha combattuta sul campo aveva rivelato quello che significa fare antimafia in un territorio infestato dalla malavita come la Locride. In ‘La Mala Vita’ (Sperling & Kupfer Pagg. 290 Euro 18,00), Nino Maressa, affiancato dalla scrittrice e giornalista Flavia Piccinni, racconta gli anni trascorsi all’interno del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri), partendo dalla prima missione assegnata alla sua squadra, la cattura quasi impossibile del “boss dei boss” della ‘ndrangheta, Giuseppe Morabito. L’autore porta il lettore in prima linea nelle indagini, dimostrando che l’intuito e il fattore umano possono più delle tecnologie sofisticate. Maressa, come alcuni dei suoi compagni, è calabrese e conosce il contesto in cui è nata e si muove la ‘ndrangheta. Con la sua squadra, si specializzerà nella cattura dei latitanti e sarà impegnato nelle indagini che seguono la strage di Duisburg in Germania. ‘La mala vita’ esce proprio nel quinto anniversario di quella strage, di cui ricostruisce le origini partendo dagli anni Novanta.Il suo resoconto è diretto e preciso: racconta nel dettaglio della criminalità e del suo mondo, ma anche delle strategie e delle scelte fatte per combatterla, su cui spesso si sa poco. Maressa ha fatto parte del ROS in Calabria, dove ha partecipato alla cattura di Morabito e di altri superlatitanti inseriti nella lista dei trenta più pericolosi d’Italia. In seguito ha seguito in prima persona l’Operazione Labirinto relativa alla strage di Duisburg. Attualmente è Maresciallo dei carabinieri.Flavia Piccinni fa parte della redazione di Nuovi Argomenti, scrive per l’edizione toscana e barese de La Repubblica e per numerosi periodici. Ha vinto numerosi premi letterari tra cui il Premio Campiello Giovani. Ha pubblicato i romanzi Adesso tienimi (Fazi, 2007) e Lo sbaglio (Rizzoli, 2011).(ANSAmed).