MAFIA e ANTIMAFIA nel comasco

 

RASSEGNA STAMPA


 


MONITORAGGIO 2022

 


«La ’ndrangheta ha il controllo sia fisico che economico del territorio comasco»

La ’ndrangheta esercita «il controllo del territorio sia fisico che economico» e lo fa attraverso personaggi che «appartengono alla storia della criminalità organizzata calabrese in Lombardia». Il tutto attraverso un «uso sistematico di violenze e di minacce nei confronti di un numero notevole di imprenditori». Aggressioni, estorsioni e violenze per le quali 11 persone sono finite a processo, davanti al Tribunale di Como, con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso e di una serie di reati, soprattutto di natura economica, che hanno denotato un tentativo di infiltrazione nel tessuto economico comasco.
In sintesi è l’atto d’accusa pronunciato nell’aula del Tribunale di Como dal pubblico ministero Pasquale Addesso, della Direzione distrettuale antimafia di Milano. LA PROVINCIA 22.3.2023


Comunità mafiose a Como: attive otto locali di ‘ndrangheta

“Uno dei più fulgidi esempi di comunità mafiosa al Nord Italia”. Con queste parole viene presentata la provincia di Como nell’ultimo monitoraggio della presenza mafiosa in Lombardia,presentato il mese scorso dall’Osservatorio sulla criminalità organizzata, in collaborazione con Polis Lombardia. Un documento che richiama le riflessioni emerse ieri, nel giorno della cattura del super latitante Matteo Messina Denaro, durante il convegno sul contrasto alle mafie organizzato dal Sindacato Autonomo di Polizia di Como. “Le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia sono partite dal territorio comasco – ha ricordato il magistrato antimafia Alessandra Dolci – ma se in passato si parlava di piccoli insediamenti, oggi si parla di radicamento”. Anna Campaniello ETV 17.1.2023


Como, la mafia avanza sul Lario: “Presenti tutte le cosche

Como la mafia non cresce solo d’estate, ma prolifica tutto l’anno come dimostra l’ultimo Rapporto Regionale sulla presenza della criminalità che individua il Lario come una delle aree a più alta infiltrazione di tutta la Lombardia. Sono presenti praticamente tutte le principali associazioni criminali, italiane e straniere, anche se a fare la parte del leone è la ‘ndrangheta con otto locali riconosciute: Como, Appiano Gentile, Senna Comasco, Fino Mornasco, Erba, Canzo-Asso e Mariano Comense. Nel caso di Fino Mornasco basta la definizione fornita dai magistrati che la indicano come “uno dei più fulgidi esempi di comunità mafiosa al Nord Italia”. Cantù non è da meno, dal 2014 al 2016 i rampolli del clan Morabito e le giovani leve della ‘ndrangheta ricorsero a una “strategia militare” a suon di pestaggi e minacce per controllare i locali del centro e imporre loro la gestione di un servizio di sicurezza. Alla fine, nel 2019, furono condannati in nove a oltre un secolo di carcere, pena successivamente confermata in Cassazione. Proprio il contrario del modus operandi seguito dai loro padri e i nonni, visto che la ‘ndrangheta da queste parti è presente dagli anni ’50, che preferivano agire nell’ombra tene ndo un basso profilo per compiere meglio i loro affari. Una strategia quest’ultima che le cosche sono tornate a seguire, secondo gli inquirenti, per svolgere i loro lucrosi affari legati, in particolar modo, al traffico di sostante stupefacenti.
Altre attività centrali sono le estorsioni e l’usura, spesso collegate tra di loro, con gli imprenditori utilizzati come “collaboratori esterni” e l’utilizzo, grazie a commercialisti compiacenti, di architetture finanziarie elaboratissime per riciclare il denaro sporco e reinvestirlo nell’economia legale.
«Il mondo dell’imprenditoria e il mondo della ‘ndranghetaconoscono la logica dei profitti che è il linguaggio comune di questi due mondi – spiega il sostituto procuratore di Como, Pasquale Addesso, in un passaggio della relazione – inoltre vi è un rapporto timoroso tra imprenditoria e Stato, c’è una resistenza a rivolgersi a quest’ultimo”. Negli ultimi anni è aumentato il numero delle imprese “nate per fallire” e destinate alla bancarotta fiscale: le società vengono create per durare pochi anni e consentire l’evasione, infine si avviano al fallimento. In questo modo diversi imprenditori sono stati assoggettati ai gruppi criminali e le loro aziende sono diventate di proprietà delle organizzazioni mafiose. IL GIORNO 10.12.2022


La ‘ndrangheta di casa su quel ramo del lago di Como


 

7.12.2019 La ‘ndrangheta a Como é una presenza inquietante

 

La procuratrice Alessandra Dolci, a capo della Direzione antimafia di Milano, conferma che i gruppi criminali hanno messo radici da tempo

Il Comasco per la sua vicinanza al Canton Ticino continua a essere in Lombardia la terra prescelta dalla ’ndrangheta. Lo afferma Alessandra Dolci, procuratore aggiunto, capo della Direzione distrettuale antimafia di Milano, magistrato di lungo corso nella lotta alla criminalità organizzata: «La provincia di Como in questo momento è la zona di maggiore interesse operativa per il mio ufficio». Parole come pietre quelle pronunciate mercoledì sera a Erba, nel corso di un incontro promosso dal Lions Club erbese, dal magistrato inquirente che alla direzione della Dda è succeduta a Ilda Boccassini che in questi giorni lascia il servizio per aver raggiunto l’età della pensione: «Il primo territorio lombardo scelto dalla ’ndrangheta è stato la zona di Como. Fin dagli anni Cinquanta a Fino Mornasco, registriamo la prima ’ndrina di Giffone. E questo lo si può ben comprendere: la vicinanza con il Canton Ticino e le sue banche. Insomma, la possibilità di riciclare soldi, provenienti soprattutto dal traffico internazionale di droga. A questo proposito tengo a evidenziare
il fatto che la ’ndrangheta sta colonizzando il mondo intero. Ci sono stati anni in cui la ’ndrangheta radicata nel Comasco controllava il traffico di armi dal Ticino alle regioni del Sud».
Alessandra Dolci nel corso dell’incontro di Erba ha fatto capire che il suo ufficio è impegnato in inchieste che riguardano anche in Canton Ticino. Da qui la richiesta di rogatorie internazionali. Ovviamente il capo della Dda milanese non è entrata (e non poteva essere diversamente) nel merito delle inchieste. Si è limitata a rimarcare la stretta collaborazione con la magistratura svizzera: «Le notizie di reato da noi segnalate sono utili anche ai nostri colleghi svizzeri».
A supportare l’affermazione che la ’ndrangheta ha messo le radici nel Comasco Alessandra Dolci ha fornito alcuni dati, riferiti agli ultimi dieci anni: oltre 100 arresti. Gli ultimi cinquanta provvedimenti restrittivi nell’ambito delle operazioni ‘Insubria’ e ‘Rinnovamento’ con addentellati in Canton Ticino. Prima ancora c’era stata l’operazione ‘Infinito’ che con la sentenza della Cassazione, per la prima volta, ha scolpito nella roccia la presenza della ’ndrangheta nel Comasco, oltre che in Lombardia.
A proposito dell’operazione ‘Infinito’ il capo della Dda milanese ha raccontato un aneddoto: «Ricordo un funzionario di banca erbese entrato in affari con Pasquale Varca (capo della ’ndrina di Erba) e Franco Crivaro (entrambi pesantemente condannati per associazione mafiosa, ndr), che mi ha detto: “La loro protezione mi dà sicurezza”. Ecco, la mafia vende protezione e ancora oggi c’è chi si rivolge a lei».
Anche nell’ambito dell’operazione ‘Insubria’ era stato accertato che il capo della ’ndrina di Cermenate, frontaliere a Bellinzona, oltre a garantire sicurezza, riscuoteva i crediti di un imprenditore comasco, all’epoca attivo nel Mendrisiotto. LA REGIONE

 




 

 

COMUNI E MEMORIA NEL COMASCO


 


27.10.2012 Lario connection – Speciale Corriere di Como

Il quotidiano Corriere di Como dedica al problema mafie al Nord un numero monografico – dal titolo ‘“Lario Connection” – in edicola domani, sabato 27 ottobre. Oltre alla storia dell’espansione delle cosche sul territorio, il giornale analizza il fenomeno attraverso alcune interviste astudiosi e magistrati. Tra gli altri: Michele Prestipino, procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, lo storico Enzo Ciconte, il sociologo Nando Dalla Chiesa, il criminologo Federico Varese, docente a Oxford. Lo speciale – curato da Dario Campione – si occupa anche delle infiltrazioni ‘ndranghetiste in Svizzera e delle cronache recenti in provincia di Como ANSA

 

26.10.2012anticipazione CorriereComo.it 26.10.2012

Prestipino speciale corriere

 

RELAZIONE CONCLUSIVA 
Commissione Antimafia Regione Lombardia

Prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata – Nuova legge Regione Lombardia



AUDIO  INTERVENTI  ALESSANDRA DOLCI – COORDINATRICE DDA MILANO

ALESSANDRA DOLCI (Dda Milano): “Diffusione in Lombardia e’ allarmante” “Processo di mimetizzazione ‘ndrangheta pericoloso per nostra economia”


26.09.2017  Conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel mondo dell’imprenditoria e della politica in Lombardia


17.11.2016  L’espansione della criminalità organizzata al Nord – Economia lecita e criminalità organizzata dal 2000 al 2016


6.07.2016    Conferenza stampa della Procura della Repubblica di Milano sugli arresti in relazione ad appalti per i lavori alla Fiera di Milano e ad Expo


11.9.2012 ‘Ndrangheta, Boccassini su imprenditori omertosi: “Resta dato inquietante”


 

 


a cura di Claudio Ramaccini, Direttore Centro Studi Sociali contro la mafia – PSF