Il Progetto San Francesco saluta il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano e lo invita ad avere ancora più forza e risolutezza nell’indicare misure contro le mafie e per il lavoro. Grati per l’estremo sacrificio personale, vista l’età, siamo vicini ad un gentiluomo tanto coraggioso e appassionato dell’Italia. Adesso al prossimo governo vogliamo ribadire la nostra vocazione economica e civica usando tre parole chiave per poi elaborare una proposta sindacale duplice, verso una contrattazione territoriale per lo sviluppo: Recupero, Responsabilità e Legalità.
Occorre colpire duramente chi si arricchisce illegalmente, sostenendo una nuova strategia di alleanze sociali adeguate contro l’illegalità. Quest’ultima proposta non vuole sovvertire il ruolo di ciascuno dei protagonisti sociali, ognuno faccia il suo ma tutti non deleghino ad altri la propria fetta di impegno sociale contro le illegalità.
Oggi servono macro aree territoriali, anche perché in epoca di globalizzazione le provincie sono roba vecchia da prigattieri. Le mafie e la criminalità economica e finanziaria organizzata, infatti, guardano un panorama da cannibalizzare più ampio dei confini delle regioni d’origine del fenomeno.
Serve aumentare la massa critica per recuperare il radicamento popolare delle proposte strategiche contro l’illegalità e porre così le nostre richieste alle regioni e all’Europa.
Un piano di recupero a “consumo suolo zero” per le rete sociale del patrimonio immobiliare industriale e monumentale, attraverso una piattaforma condivisa da tutte le realtà del territorio impegnate per lo sviluppo, verso il pieno riciclo del patrimonio inutilizzato.
Un piano di recupero per le reti energetiche ed idriche, scritto dalle parti sociali e con le Istituzioni locali e le Prefetture. Un nuovo corso per la competitività dell’energia, poiché non bastano al fabbisogno produttivo il fotovoltaico e l’eolico. Proponiamo che la rete energetica possa essere considerata, attraverso specifiche azioni legislative regionali e in accordo alle normative europee, sia Bene Comune Energia e sia un prodotto di qualità, garantito da un marchio sociale di sostenibilità.
Un “disciplinare” sia sociale che industriale capace di interpretare le esigenze e sfide che la condizione attuale impongono alle diverse componenti sociali