Abbiamo aspettato che arrivasse la sera, per ricordare tutte le otto vittime e i centotre feriti della strage di Piazza della Loggia di Brescia. Nel quarantesimo anniversario della bomba fascista che ha ucciso lavoratrici e lavoratori, giovani e cittadini, abbiamo voluto aspettare la sera, con la speranza di una sorpresa: qualcuno che pentito o condotto alla ragione dall’età dicesse davvero chi sono stati i mandanti, gli esecutori materiali e certo chi aveva interesse ad uccidere quel giorno di pioggia e di sindacato, durante una manifestazione nel cuore di Brescia. Abbiamo aspettato la sera per non rincorrere le celebrazioni e le presenze rituali, per fare memoria, per essere noi stessi testimoni inappagabili in attesa di verità. Abbiamo sperato che si svelasse proprio oggi la verità, anche quella dietro certi documenti di Stato e quei documenti che hanno, fin dalle ore subito dopo lo scoppio della bomba, sparso polvere, cambiato la forma e il contenuto di quella strage. In questa attesa, tuttavia, come sindacato e come cittadini democratici abbiamo deciso, comunque, di rinnovare una semplice e sostanziale richiesta contrattuale per il progresso civile: sia fatta giustizia, sia detta la verità, siano puniti chi sapeva e ha taciuto e chi ha messo la bomba, così che questo Paese possa essere davvero maturo, libero, intensamente giusto. Siamo e restiamo in questa attesa attiva, senza stanchezza, con fiducia, per reagire pacificamente a chi vorrebbe il mondo del lavoro vittima, come quella mattina di quarant’anni fa e ostaggio dell’ingiustizia, delle mafie, della corruzione che vorrebbero nascondere il valore delle persone perbene.
Filca Cisl Lombardia – Filca Cisl Brescia
Centro studi sociali contro le mafie del Progetto San Francesco