Corriere della Sera 16 novembre 2021
La svolta, con l’avvio di una nuova fase in cui la ‘ndrangheta passa dalle estorsioni al controllo delle attività economiche, per gli inquirenti è segnata da una riunione a Gioia Tauro nel 2010. Al tavolo con gli esponenti del clan Molè si sarebbero seduti anche l’ex sindaco di Lomazzo Marino Carugati e l’ex assessore della sua giunta Cesare Pravisano.
«Gli accordi di Gioia Tauro tra Pravisano, Carugati e le famiglie calabresi segnano l’avvio di una “nuova fase”in cui alle estorsioni si giustappone il controllo delle attività economiche nel settore dei servizi attuato attraverso i Consorzi e le cooperative nella disponibilità di Pravisano», emerge dal decreto di fermo dell’operazione «Cavalli di razza».
Un legame tra amministratori e criminalità che era emerso già nel 2019, quando Carugati e Pravisano erano stati arrestati nell’ambito dell’indagine della procura di Como «Nuovo Mondo», che aveva permesso di smantellare un sistema di false cooperative. Entrambi avevano patteggiato per la bancarotta, collaborando anche con gli inquirenti. «Nella riunione a Gioia Tauro — ha spiegato il magistrato Pasquale Addesso, che da sostituto procuratore a Como aveva coordinato l’inchiesta sulle coop —, erano presenti alcuni imprenditori vittime di estorsione, che hanno accettato di fatto di far entrare la ’ndrangheta nelle loro attività». «Il meccanismo fraudolento creato per garantire liquidità è proseguito — ha sottolineato Addesso —. Dopo l’operazione della procura di Como, l’attività era comunque ripresa con nuove estorsioni. Gli indagati hanno protratto loro attività criminosa sul territorio lombardo per un periodo di quasi un decennio e ciò è stato reso possibile dal loro inserimento in una rete criminale — si legge ancora nelle oltre 1.400 pagine del decreto di fermo —, nella consapevolezza che la ’ndrangheta rappresenta un vero e proprio sistema di potere che entra in rapporto con i poteri economico, politico, imprenditorialee con gli stessi instaura rapporti e relazioni stabili non solo di carattere corruttivo ma anche di vicinanza e contiguità».