8 maggio 1995, in vista della deposizione al processo, il PM Carmelo Petralia chiama al telefono il falso pentito VINCENZO SCARANTINO per avvertirlo che riceverà la visita sua, del Procuratore Tinebra e di Arnaldo La Barbera, responsabile del gruppo investigativo “Falcone Borsellino”
PETRALIA (…) iniziamo un lavoro importantissimo, la sua preparazione alla deposizione al dibattimento. Mi sono spiegato Vincenzo ? Si sente pronto ?
🟥 ➡️ AUDIO
tratto da: “IL SOFFIO SULLA CENERE Autonomia di un depistaggio”
(AUDIO La Repubblica) Le telefonate fra Scarantino e i pm. Petralia: “Ci vediamo e prepariamo la sua deposizione”
24.5.1995 Audio deposizione Scarantino escusso dai PM Annamaria Palma e Carmelo Petralia “confessa” di essere autore della strage
4 febbraio 2021 DEPISTAGGIO VIA D’AMELIO. Archiviato il procedimento contro i PM Annamaria Palma e Carmelo Petralia. L’ira di Fiammetta Borsellino
SCARANTINO interrogato da BOCCASSINI, PETRALIA e LA BARBERA.
“Il soffio sulla cenere” è un podcast sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio in cui, il 19 luglio 1992, morirono il magistrato Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
L’obiettivo è scavare negli aspetti più nascosti di questa vicenda complessa, a partire dal clima di distrazione collettiva che avvolse noi giornalisti in quegli anni. E ho cercato di farlo con un linguaggio semplice, per quanto possibile.
Il podcast è diviso in due parti.
Nella prima, più breve, si affrontano gli elementi base della storia: dal falso pentito Scarantino alla responsabilità di chi consentì il deragliamento delle indagini.
Nella seconda si entra nel merito, si spiegano ruoli e personaggi, si affrontano i temi caldi: pochi sanno davvero in cosa consiste quello che i giudici hanno descritto come il più grande depistaggio della storia repubblicana, pochi hanno idea di cosa c’entra il processo sulla presunta trattativa tra lo Stato e la mafia, pochi conoscono sanno delle “entità esterne” che hanno avuto un importante peso nelle stragi di Capaci e di via D’Amelio.
Io ho provato a riassumere e a spiegare senza dare nulla per scontato.
Nel 2017 iniziai a farlo col compianto Ennio Fantastichini e la regia di Giorgio Barberio Corsetti, in un grande teatro d’opera, il Teatro Massimo di Palermo: e lo scorso anno ho chiuso la mia tetralogia dedicata alle stragi del 1992.
Oggi mi piace usare un altro mezzo, più tecnologico, più popolare, e con un linguaggio nuovo, cercando di non cadere negli stereotipi delle cronache giudiziarie. In questo cammino, per nulla semplice, mi hanno aiutato l’avvocato della famiglia Borsellino, Fabio Trizzino, i giornalisti Salvatore Cusimano e Raffaella Fanelli, e Giorgio Mulè attuale vicepresidente della Camera qui in veste di ex cronista di nera. Li ringrazio di cuore. Ringrazio anche Gabriella Guarnera che, come sempre presta la sua voce.
Gery Palazzotto
È sempre un lavoro difficile quello di rendere facilmente comprensibili le cose complicate. Io ci ho provato con un podcast sull’incredibile depistaggio delle indagini sulla strage del 1992 di via D’Amelio, in cui morirono Paolo Borsellino e gli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Grazie alle testimonianze, tra gli altri, dell’avvocato Fabio Trizzino, dei giornalisti Salvatore Cusimano, Raffaella Fanelli, e del vicepresidente della Camera Giorgio Mulè (che parla da giornalista), ho cercato di raccontare una storia che pochi conoscono davvero. Una storia di impuniti e di cialtroni, di pochi coraggiosi e di molti distratti. Una storia in cui dopo 32 anni non c’è la parola fine.
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