Capaci, un museo della memoria nella città della Strage

La vecchia stazione di Capaci diventa un luogo della memoria dedicato a tutte le vittime della mafia. Non un museo, ma un punto di riferimento nel quale la storia si racconta per comprenderne le dinamiche e ricostruire un senso. Si chiamerà MuST23 e troverà posto nella cittadina alle porte di Palermo che dal 23 maggio del 1992 per il mondo è diventata sinonimo di strage.

Rete Ferroviaria Italiana ha affidato ai giovani di Addiopizzo Travel e Capaci No Mafia, la ex stazione in disuso di Capaci: qui il 21 maggio alle 10 sarà presentato alla stampa il museo immersivo che diventa testimonianza e “memoria viva” della strage in cui furono uccisi Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. Nello scalo merci sono stati allestiti cinque container dai colori accesi, tre sono sale immersive con visori e realtà virtuale: per “entrare” in autostrada immediatamente dopo l’esplosione, ascoltare testimonianze, guardare immagini di repertorio attingendo agli archivi della Rai.

All’ingresso del museo sarà allestita anche la mostra fotografica dell’Ansa “L’eredità di Falcone e Borsellino”. E dato che a Capaci non è mai esistita una libreria, un punto di incontro, con MuST23 ci saranno: Feltrinelli è partner e “abiterà” uno dei container, ovviamente “rosso” che diventerà un presidio di cultura contro la mafia.
MuST23 deve essere un punto di partenza: per raccontare trent’anni di domande, lotte, anche delusioni; e arrivare alla coscienza di oggi, con la memoria di ieri. Mercoledì 22, la serata di inaugurazione aperta al pubblico; tra gli ospiti, Pif, Davide Enia, il procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia, lo storico John Dickie; intervento dell’attrice Daria D’Aloia – CCO Crisi Come Opportunità, modera Salvatore Cusimano (giornalista Rai che condusse la diretta Tg1 sulla strage di Capaci).

 

La stazione è un luogo simbolico, da qui i treni arrivano ma anche ripartono, quel 23 maggio l’Italia si è fermata, ma per chi fa parte della generazione ’92, come la chiamano storici e psicologi, è giusto trovare e segnare il punto di ripartenza. REPUBBLICA

MUSEO STAZIONE 23 MAGGIO

 

 

🟥 ➡️ CHI SIAMO

 

Da trent’anni, quelli che erano i ragazzi di Capaci nel 1992, si danno da fare per tenere viva la memoria e promuovere la cultura della legalità tra i cittadini, gli studenti di tutta Italia, i turisti da ogni parte del mondo.
Uno sforzo ancora più importante oggi che la mafia opera sottotraccia e i più giovani rischiano di leggere appena due righe su Falcone nei libri di storia.

 

 

DA DOVE VENIAMO

Per chi quel 23 Maggio 1992 c’era e per chi ebbe la notizia da un telegiornale, quel giorno ha segnato un prima un dopo. L’esplosione fece saltare un intero tratto di autostrada uccidendo il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. La strage fu seguita poche settimane dopo da quella di via D’Amelio, a Palermo, in cui furono uccisi il giudice Borsellino e la sua scorta. Quella stagione terribile di bombe vibrò nelle coscienze di un’intera generazione di giovani siciliani che, dopo aver visto da vicino la brutalità di Cosa Nostra, decisero di uscire dal silenzio e far sentire con forza la propria voce. Fu un grido di dolore e allo stesso tempo un’incitazione alla ribellione: NO MAFIA.
Quell’urlo risuona ancora oggi a Capaci, lo si legge inciso a caratteri cubitali sulla parete della casina da cui i mafiosi azionarono il detonatore. Alto su una collina, ben visibile a chi arriva e a chi riparte da Palermo, è il simbolo di una Sicilia che resiste, spera, cambia.

RIGENERIAMO I LUOGHI

Il Museo sarà ospitato negli spazi dell’ex stazione di Capaci, concessa in comodato d’uso gratuito da RFI. L’area, in disuso da anni, contiene l’ex fabbricato viaggiatori (una palazzina su due livelli completamente da ristrutturare) e l’ex scalo merci (un ampio piazzale in cui verranno allestiti diversi container).L’ex stazione ferroviaria viene quindi destrutturata e privata della sua funzione nativa per ospitare opere d’arte e spazi culturali interattivi e multimediali.
MuST23 è dunque anche un progetto di rigenerazione urbana, che ha l’obiettivo di offrire un spazio sostenibile, vivibile e attraente sia per i residenti sia per i visitatori, un hub culturale che sia punto di riferimento per la Sicilia e non solo.

FACCIAMO COMUNITÀ

Capaci NO Mafia ETS negli anni ha intessuto forti relazioni con le associazioni e le istituzioni del territorio.
Con MuST23 vogliamo creare uno spazio aperto alla comunità locale e ai cittadini attivi, un luogo di confronto e creatività. Non solo un museo, ma una casa delle associazioni, che permetta alle realtà locali di avere un luogo di ritrovo e di sperimentazione per la promozione sociale e culturale del nostro territorio in cui sono rare le strutture sportive, culturali, ludico-ricreative, di fruizione artistica.
Metaforicamente, la stazione ferroviaria come punto di arrivo e (ri)partenza allude anche al viaggio come esperienza trasformativa. MuST23 si propone come volano per l’economia locale, favorendo una destagionalizzazione della filiera turistica, attualmente concentrata esclusivamentesui tre mesi estivi. Il nostro obiettivo è rendere Capaci meta di un “pellegrinaggio laico”, etico e sostenibile, parte di quel turismo rigenerativo che fa incontrare “gli altri” e valorizza le comunità.
MuST 23 è il punto di partenza fondamentale per una rinnovata coscienza critica e di comprensione di chi siamo stati, chi siamo e in che direzione vogliamo andare.

MuST23 – Museo Stazione 23 maggio, è un museo interattivo e multimediale, che mira alla creazione di uno spazio di fruizione culturale permanente, di “memoria viva”. Partendo dalla strage del 23 maggio 1992, che costò la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie e alla sua scorta scorta, racconta una Sicilia che resiste, spera, cambia.
MuST23 sarà una sorprendente esperienza formativa ed emotiva. Il visitatore si immergerà nelle storie e nelle testimonianze di chi ha vissuto quel periodo storico, con un linguaggio vivido e colorato di speranza. MuST23 presenta la rivalsa della bellezza dei luoghi, della determinazione della popolazione di questa città che vive e si impegna nel sogno concreto di una Capaci…capace di reagire, ricostruire e rinascere.