Fiammetta Borsellino al 2° Circolo G.Di Matteo per l’Ottava Giornata della Legalità
Interessante e coinvolgente il dialogo tra Fiammetta e gli alunni, dal quale sono emerse considerazioni significative
Nell’ambito del progetto di Educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva e democratica si è celebrata, martedì 4 Giugno, presso l’Auditorium della Scuola, l’Ottava Giornata della Legalità.
La Manifestazione, a cui erano presenti le autorità civili, militari e religiose della Città, si è aperta con l’ emozionante esecuzione dell’Inno di Mameli da parte del coro DoReMi, seguita dai saluti della dirigente Maria Luisa Simanella, la quale particolarmente emozionata, ha espresso gratitudine a Fiammetta Borsellino per la sua partecipazione alla Manifestazione ed ha sottolineato che la Scuola da anni è impegnata in prima linea sul territorio a promuovere percorsi formativi per educare gli alunni alla legalità, anche alla luce della profonda crisi di valori che sta colpendo le nuove generazioni.
Condividiamo il bisogno di orientare i giovani verso una cultura che favorisca lo sviluppo della legalità e consolidi una nuova coscienza democratica per la formazione civile degli alunni, ha affermato la dirigente e rivolgendosi alla graditissima ospite ha detto “L’opera di sensibilizzazione e di condivisione della tua storia personale rappresenta una testimonianza vera e significativa, rendendo indelebile il valore della memoria. Paolo Borsellino appartiene a tutti noi e a tutte le persone oneste che credono nella Giustizia e nella Legalità-“.
Fiammetta Borsellino da sempre impegnata nel sociale, in maniera schietta, diretta, con un linguaggio semplice ed efficace ha iniziato raccontando di essere la più piccola di tre fratelli che con la mamma Agnese hanno accompagnato il padre nella sua splendida avventura di Magistrato e di Uomo, sottolineandone le straordinarie qualità umane e professionali.
Dice di avere vissuto una vita bella, caratterizzata dalla presenza costante del padre, che, con gioia, simpatia ed anche ironia ha seguito i suoi figli nella quotidianità. Continua affermando che la sua famiglia è stata una grande squadra, “un pool familiare”, che ha appoggiato sempre il lavoro del padre anche nei momenti più bui, di assoluta precarietà, ai quali comunque erano stati preparati a convivere, imparando a non farsi avvolgere dalla cappa della paura.
Così si esprime Fiammetta rivolgendosi agli alunni: – La mia storia è la storia di questa terra e dell’Italia tutta. I veri protagonisti siete voi e la lotta alla mafia non deve essere una mera opera di repressione da delegare esclusivamente alla magistratura o alle forze dell’ordine, entriamo in gioco tutti, attraverso un movimento culturale che non può non coinvolgere le nuove generazioni. Voi siete il fresco profumo di libertà. –
Sfondo integratore della giornata “l’Agenda Rossa”, il prezioso strumento di lavoro di Paolo Borsellino, che non è solo un oggetto materiale, ma è diventato un simbolo della battaglia contro la mafia, una testimonianza tangibile del suo impegno. Borsellino infatti raccoglieva tutti i suoi appunti sugli interrogatori e tutto quello che riusciva a sapere in un’agenda rossa, che al momento della sua morte si trovava all’interno di una borsa di cuoio rimasta intatta nell’attentato, ma stranamente priva dell’agenda.
Una gigantografia dell’agenda rossa realizzata dagli alunni si apre sul palco… dietro Paolo Borsellino seduto alla scrivania, chino a scrivere sulla sua agenda mentre annota le sue indagini e le minacce ricevute; si mostrano le reazioni della politica e della società di fronte alle sue rivelazioni, evidenziando la solitudine di Borsellino a causa della complicità e della corruzione politica. Infine, un monologo che esprime la determinazione del giudice a continuare la lotta per la giustizia, un tributo a coloro che hanno dato la propria vita per questa causa.
Le varie declinazioni di significato del termine legalità sono state rappresentate dagli alunni utilizzando diversi canali comunicativi: dal linguaggio grafico-pittorico, attraverso la realizzazione di striscioni e cartelloni a quello del corpo e del teatro, dal linguaggio verbale e mimico gestuale, attraverso la recitazione di testi e poesie al linguaggio musicale, con l’esecuzione diversi brani eseguiti dal coro DoReMì.
Molto interessante e coinvolgente il dialogo instaurato tra Fiammetta e gli alunni, dal quale sono emerse considerazioni dense di significato. Infatti è stato sottolineato che la lotta alla mafia si fa con la conoscenza, con l’autonomia di pensiero, con la cultura, quindi attraverso la Scuola che fa crescere i ragazzi come donne e uomini capaci di pensare con la propria testa e scegliere se stare o meno dalla parte del bene.
Gli studenti poi hanno chiesto cosa possono fare per combattere la mafia e Fiammetta ha risposto loro che è fondamentale mettere in pratica giornalmente gli insegnamenti che ci hanno lasciato suo padre e tutti gli altri uomini e donne uccisi in nome della legalità, quindi fare anche piccole azioni quotidiane, in modo che ognuno si appropri di esperienze di vita positive, in opposizione all’omertà e al silenzio.
Poi ha continuato affermando che suo padre e tutte le vittime che come lui si sono spese per la legalità e la giustizia non sono degli eroi, ma delle persone comuni, dei servitori dello Stato che hanno fatto il loro dovere per la colletività, anche se spesso sono stati lasciati soli.
Con emozione ha ricordato anche il legame forte che univa la sua famiglia a quella di Giovanni Falcone, con cui suo padre da bambino giocava nel quartiere della Kalsa.
In ultimo rivolgendosi direttamente ai ragazzi ha così concluso – I sacrifici di mio padre hanno cambiato qualcosa e voi qui presenti ne siete la prova – .
La sinergia degli interventi ha contribuito a far vivere ai nostri alunni un’esperienza importantissima, un’occasione di crescita umana ed educativa. Un incontro con una persona speciale che ha coinvolto ed arricchito tutta la comunità scolastica. Ins. Angela Scirè
Legalità, Fiammetta Borsellino incontra gli alunni del “G. Di Matteo”
Presso il 2° Circolo didattico “Giuseppe Di Matteo” di Castelvetrano è stata celebrata l’ottava Giornata della legalità. Ospite è stata Fiammetta Borsellino, figlia del giudice ucciso nel 1992. La manifestazione si è aperta con l’esecuzione dell’Inno di Mameli da parte del coro “DoReMi”. «Condividiamo il bisogno di orientare i giovani verso una cultura che favorisca lo sviluppo della legalità e consolidi una nuova coscienza democratica per la formazione civile degli alunni – ha detto il dirigente scolastico Maria Luisa Simanella – l’opera di sensibilizzazione e di condivisione della storia personale di Fiammetta Borsellino rappresenta una testimonianza vera e significativa, rendendo indelebile il valore della memoria. Paolo Borsellino appartiene a tutti noi e a tutte le persone oneste che credono nella giustizia e nella legalità».
Fiammetta Borsellino ha raccontato la sua storia di figlia: «Ho vissuto una vita bella, caratterizzata dalla presenza costante di mio padre, che, con gioia, simpatia e anche ironia ha seguito noi come figli nella quotidianità. La nostra famiglia è stata una grande squadra, un “pool” familiare». La Borsellino ha aggiunto: «la mia storia è la storia di questa terra e dell’Italia tutta. I veri protagonisti siete voi e la lotta alla mafia non deve essere una mera opera di repressione da delegare esclusivamente alla magistratura o alle forze dell’ordine, entriamo in gioco tutti, attraverso un movimento culturale che non può non coinvolgere le nuove generazioni. Voi siete il fresco profumo di libertà».
Sul palco gli alunni hanno esposto una gigantografia dell’agenda rossa realizzata da loro. Le varie declinazioni di significato del termine legalità sono state rappresentate dagli alunni utilizzando diversi canali comunicativi: dal linguaggio grafico-pittorico, attraverso la realizzazione di striscioni e cartelloni a quello del corpo e del teatro, dal linguaggio verbale e mimico gestuale, attraverso la recitazione di testi e poesie al linguaggio musicale, con l’esecuzione diversi brani eseguiti dal coro “DoReMi”. Coinvolgente il dialogo tra Fiammetta Borsellino e gli alunni. Gli studenti hanno chiesto cosa possono fare per combattere la mafia e Fiammetta Borsellino ha risposto loro che è fondamentale mettere in pratica giornalmente gli insegnamenti che ci hanno lasciato suo padre e tutti gli altri uomini e donne uccisi in nome della legalità. «Mio padre, come tutte le altre vittime di mafia, si è speso per lalegalità e la giustizia, non dobbiamo considerarli eroi ma persone comuni», ha detto la Borsellino. CASTELVETRANO SELINUNTE 6.6.2024