Mafia: amico Borsellino, dopo strage Chinnici teneva un revolver in tasca
21 luglio 2013 Adnkronos-
“Dopo la strage Chinnici incontrai Paolo Borsellino e quando si tolse la giacca gli vidi per la prima volta un revolver nei pantaloni”.
E’ il ricordo inedito di Gianfranco Garofalo, magistrato e amico di Paolo Borsellino, nella commemorazione del giudice al Palazzo di giustizia di Palermo.
“Oggi e’ la prima volta, dopo 21 anni, in cui parlo dei ricordi privati di Paolo – racconta molto emozionato –
Ho conosciuto Paolo nell’80 quando ho fatto l’uditoriato. Il primo ricordo risale all’indomani della strage in cui venne ucciso il giudice Rocco Chinnici.
Venne in ufficio e si tolse la giacca, dietro teneva un revolver che, peraltro, era messo pure male. Questo faceva intuire la sua poca dimestichezza con le armi.
Evidentemente lui era preoccupato. Il secondo ricordo indelebile risale al pomeriggio dellattentato di Capaci. Lo incontrai all’ospedale Civico, era seduto su un muretto e comunicava che Giovanni Falcone aveva cessato di vivere, con una calma apparente.
Mentre all’indomani in ufficio scoppio in un pianto dirotto.
Piangeva anche per se stesso, come se fosse venuta meno una certezza incrollabile”.
Ed ecco il terzo ricordo: “lo incontrai prima che morisse, invece di salutarmi col solito sorriso aveva uno sguardo spento, come uno rassegnato, Alla mia domanda ‘Come va? e mi disse: ‘Non capisco, se solo riuscissi a capire. Forse qualche giorno dopo capi, visto che incontrando il collega Vincenzo Oliveri gli disse: stavolta li frego. Invece pochi giorni dopo venne ucciso in via D’Amelio”.