Dossier Mafia-Appalti, NATOLI assicura piena collaborazione ma poi resta muto…

 

Accusato d’aver svolto “indagini apparenti” nell’inchiesta su Mafia-appalti, l’ex magistrato aveva assicurato piena collaborazione. Ma è rimasto in silenzio

 

“Sono stato e sono un uomo delle istituzioni e ho piena fiducia nella giustizia. Darò senz’altro il mio contributo nell’accertamento della verità, ha dichiarato mercoledì scorso l’ex pm del Pool antimafia di Palermo Gioacchino Natoli, dopo aver ricevuto dalla Procura di Caltanissetta l’invito a comparire nell’ambito del procedimento in cui è accusato di aver svolto “indagini apparenti” in uno dei filoni dell’inchiesta “Mafia e appalti”, all’epoca condotta dai carabinieri del Ros del colonnello Mario Mori.Mi avvalgo della facoltà di non rispondere”, ha dichiarato ieri mattina sempre Natoli ai pm di Caltanissetta che lo avevano convocato in Procura con i suoi avvocati per sentirlo proprio riguardo tale inchiesta.
È durato dunque solo un paio di giorni il desiderio di Natoli di contribuire “all’accertamento della verità” circa una della pagine più oscure della storia recente d’Italia.

Secondo i pm nisseni ci sarebbero forti responsabilità di Natoli, poi eletto al Csm, che avrebbe condotto, in accordo con l’allora procuratore di Palermo Pietro Giammanco e con l’allora capitano della guardia di finanza, poi promosso generale, Stefano Screpanti, “indagini apparenti” sulle infiltrazioni dei boss Antonino e Salvatore Buscemi nella gestione delle cave di marmo di Carrara, affidata in quel periodo dallo Stato in concessione al Gruppo Ferruzzi di Raoul Gardini.