LA TARGA DELLA VERGOGNA: a maggio 2024 l’impegno del Sindaco a mezzo portavoce …

 

La  PORTAVOCE del SINDACO…

 
Buon pomeriggio, inoltro per conto del sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi la risposta alla lettera aperta da Voi inviata in data 10 maggio.
L’intitolazione ad Antonio Montinaro è stata proposta attraverso una mozione approvata all’unanimità in Consiglio comunale e successivamente, in sede di Commissione toponomastica, è stato deliberato di estendere l’intitolazione a tutti gli agenti della scorta. Dell’ iniziativa, che ha portato all’inaugurazione del Giardino Capaci lo scorso 2 maggio, si è occupata l’associazione Vento e Vertigine.
Comprendo bene le ragioni di chi fa notare che questa dicitura non renda pienamente memoria ed onore a Vito Schifani e Rocco Dicillo e, proprio di fronte a tutto ciò, mi sento di dire che l’intenzione dei soggetti che hanno realizzato tale l’iniziativa – compreso ovviamente il Comune – non era certo questa.
 

Colgo quindi l’occasione per condividere con l’associazione un percorso che porti all’integrazione della targa, al fine di dare seguito alle osservazioni emerse.

 
So, inoltre, che Vento e Vertigine ha già in programma proposte d’intitolazione di altri luoghi a Vito Schifani e Rocco Dicillo. L’ evento del 2 maggio è stato, infatti, il primo passo di un percorso ben più esteso. A questa giornata hanno partecipato tanti bambini che, grazie alle loro insegnanti, hanno portato avanti un bel percorso sul tema della lotta alla mafia. Si tratta di iniziative di cui Pistoia va fiera.
Cordiali saluti
Beatrice Faragli
Portavoce Sindaco di Pistoia
 
 

10 maggio 2024 – LETTERA APERTA AL SIG. SINDACO DI PISTOIA

 

Egregio Signor Sindaco,
ci rivolgiamo a Lei, quale Primo Cittadino della splendida Città di Pistoia, in relazione all’apposizione di una targa commemorativa “ad Antonio Montinaro ed agli altri agenti della scorta”nel “Giardino Capaci” della Sua Città.
Agende Rosse è un’associazione fondata da Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, ucciso a Palermo per mano di Cosa Nostra e, come priorità assoluta dell’agire dei propri componenti, v’è l’impegno costante per la ricerca della verità e della giustizia sulle stragi del 1992.
Interveniamo oggi per manifestarLe il nostro disappunto, non certo per la lodevole iniziativa di intitolare uno spazio pubblico a Capaci e alla memoria di quanti, ormai trentadue anni fa, vi persero
la vita, ma per l’inopportuna – sia consentito il termine – dicitura riportata in targa “ed agli altri agenti della scorta”.
Confidando di incontrare il Suo interesse, proviamo a spiegare il motivo per cui il nostro rammarico ed il nostro sconcerto ci hanno determinato a scrivere queste poche righe.
Nell’ormai tristemente nota strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992 – appena cinquantasette giorni prima di quella di Via Mariano D’Amelio, in Palermo (19 luglio1992) – trovarono la morte Giovanni Falcone, magistrato; Francesca Morvillo, magistrato; Vito Schifani, agente di scorta; Antonio Montinaro, agente di scorta; Rocco Dicillo, agente di scorta.
Sopravvissero, invece, Angelo Corbo, agente di scorta; Paolo Capuzza, agente di scorta; Gaspare Cervello, agente caposcorta; Giuseppe Costanza, autista giudiziario specializzato.
Signor Sindaco,
riteniamo che la legittima decisione di intitolare il giardino Capaci al solo agente scorta Antonio Montinaro – meritevole di ricordo senza alcuna ombra di dubbio –, relegando gli altri morti innocenti di quell’atto criminale alla dicitura “altri agenti della scorta”, abbia recato offesa non solo alle vittime, ma anche ai loro familiari, ai sopravvissuti e a tutte le cittadine ed i cittadini che ancora piangono quelle stragi.
Senza considerare che una simile decisione presta il fianco ad oscene ipotesi di “morti di serie A” e “morti di serie B”.
Ci auguriamo e auspichiamo sia ancora possibile la sostituzione della targa (oggetto del disappunto di tante realtà della c.d. antimafia sociale e non solo) con una nuova riportante unicamente il nome dell’agente Antonio Montinaro – qualora l’intenzione della Sua Amministrazione fosse stata, e sia tutt’oggi, quella di intitolare il giardino alla sola sua memoria – o, al contrario, con una recante i nominativi di tutte le vittime di quel 23 maggio 1992. Quest’ultima è la soluzione che ci permettiamo di suggerire ed anzi che accoratamente chiediamo di adottare: citare tutte le vittime della strage di Capaci, una per una, per nome e cognome. E ciò per pari dignità e rispetto dovuti ad ogni vittima diretta e indiretta, vivente e non, di quella terribile strage.
Signor Sindaco,
comprenderà che, come realtà associativa operante sul tema da anni – anche forti della inestimabile presenza di familiari delle vittime e sopravvissuti alle stragi del 1992 tra gli iscritti – non potevamo esimerci dall’intervenire, appena venuti a conoscenza dell’increscioso episodio. E ciò è ancora più vero proprio perché certi della Sua buona fede.
Ci auguriamo, pertanto, che Ella vorrà ben accogliere questa nostra nota, aperta e diffusa giacché intervenuta a scoprimento della targa avvenuto e pubblicizzato.
Infine, un invito a tutti i destinatari della presente.
Nella Vostra splendida terra, in Toscana, avete la fortuna di godere della fisica presenza di un testimone diretto di quel 23 maggio, di Angelo Corbo, agente della scorta di Giovanni Falcone sopravvissuto a quella terribile strage.
Se ne avete piacere contattatelo, interpellatelo, invitatelo a parlare nelle piazze e nelle scuole! Siamo certi che vi illuminerà con quella verità che solo chi era presente può conoscere e raccontare!
Ringraziando per l’attenzione riservataci e rimanendo a disposizione per qualunque eventuale istanza di chiarimento e confronto, auguriamo buon lavoro.
Nella speranza che tutte le vittime di mafia possano avere – finalmente ed in eguale misura – dignità di ricordo.
Distinti saluti.
Prof. Giuseppe Carbone Presidente coordinatore Associazione Le Agende Rosse Liguria gruppo “Falcone Borsellino”