Antonio Montinaro: un uomo, un marito, un padre.
Chi era Antonio Montinaro? Io credo che ogni persona che lo ricorda, lo ricorda innanzi tutto come il caposcorta del giudice Falcone, l’uomo fedelissimo al suo giudice tanto da voler continuare a salire, ogni giorno, su quell’auto dentro cui alla fine, sarebbe morto. Antonio Montinaro era tutto questo certamente, ma chi era innanzi tutto? Chi era Antonio prima di essere il caposcorta del giudice Falcone? Ebbene: innanzi tutto un uomo, un marito, un padre, una persona assolutamente “normale”, che viveva e si divideva tra lavoro e famiglia, che amava quello che faceva ma soprattutto ciò che negli anni, a costo di duri sacrifici, aveva conquistato, aveva avuto, sempre sudando, sempre lavorando, sempre con sacrifici; a 29 anni era sposato, con due bimbi, un mutuo sulle spalle e un lavoro di enorme responsabilità. Antonio era anagraficamente un ragazzo, ma dentro era già un grande uomo. Antonio aveva una vita “piena”, gratificante, una moglie che amava e che lo amava e due splendidi bambini che lo adoravano e nei confronti di cui stravedeva. Antonio non era un eroe, ma una persona semplice, di cuore; era “anche” un poliziotto, ma un poliziotto che viveva il territorio, un poliziotto che non si barricava dietro il proprio apparire, ma che aveva fatto della divisa il proprio essere: Antonio era un poliziotto non per se, ma per gli altri, ed io credo che sia stato soprattutto questo a renderlo quel grande uomo che era e che è rimasto nella mente e nel cuore di tutti noi. Un uomo con le sue qualità, con le sue fragilità, i suoi sogni e le sue paure; eh si, sembra strano a dirsi ma Antonio aveva anche paura, temeva per la sua vita specialmente nell’ultimo periodo, ma non in modo egoistico, temeva per la sua vita a causa dell’amore che nutriva per i suoi cari. Antonio aveva paura, ma non era un vigliacco come lui stesso sostiene nella famosa intervista radiofonica rilasciata qualche settimana prima dell’attentato. Antonio non temeva per se, ma temeva di lasciare sua moglie e i suoi figli; eppure, forse, Antonio non aveva considerato un’unica cosa, e cioè che spesso, la qualità della vita non risiede nel tempo vissuto quanto piuttosto nel tempo utilizzato per fare del bene, per amare e per farsi amare. Ecco i motivi per cui, nonostante Antonio sia stato sposato con Tina solamente per 5 anni circa, ebbene, in quel breve, brevissimo lasso di tempo, Antonio ha avuto la capacità di riempire così tanto la vita di sua moglie che ancora oggi, grazie all’amore che lei prova e al ricordo che ne da, Antonio continua a vivere nella mente e nel cuore di tutti noi.