Procuratore De Lucia, mafia militare e colletti bianchi sono la stessa cosa 

PALERMO – Settembre 14, 2024 – ANSA

 “Lavoriamo per indebolire tutti i pezzi di una sola struttura che è Cosa nostra, senza distinzione tra la mafia militare e quella dei colletti bianchi che non sono separate perché la mafia tratta ai piani alti dell’imprenditoria e della politica, con alle spalle la forza militare rappresentata da quelli che uccidono”.
Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Palermo Maurizio de Lucia nel corso della presentazione del libro “L’armata del diavolo” scritto da Calogero Ferrara, Procuratore delegato europeo ed ex componente della Dda di Palermo, e da Francesco Petruzzella, analista informatico della Procura, che si è svolto nel castello arabo di Castellamare del Golfo (Tp).
Nel corso dell’incontro, gli autori ed il procuratore de Lucia hanno analizzato il fenomeno mafioso sotto diversi aspetti, ricostruendone non solo le dinamiche criminali ma anche gli aspetti sociologici. “Non è vero che non interessa più parlare di mafia. Bisogna saperlo fare – ha detto de Lucia – usando gli strumenti della conoscenza, dell’approfondimento e del ragionamento. È essenziale il modo di approcciarsi per comprendere un fenomeno complesso qual è la mafia, proprio come fa il libro di Ferrara e Petruzzella, che non sono né scrittori né giornalisti e offrono il punto di vista di chi lavora all’interno della macchina della giustizia”. Il libro, il cui titolo fa riferimento agli “squadroni della morte” che negli anni ’80 seminarono il terrore a Palermo con centinaia di omicidi, racconta una delle stagioni più efferate di Cosa Nostra.
Riferendosi poi all’arresto di Matteo Messina Denaro, avvenuto dopo trent’anni di latitanza grazie al lavoro di “squadra” delle forze dell’ordine e dei magistrati della Procura di Palermo, De Lucia ha ribadito le accuse contro quella “borghesia mafiosa” che ha favorito e coperto il boss. “I professionisti e gli imprenditori accusati di concorso esterno in associazione mafiosa – ha sottolineato il Procuratore – a mio avviso non sono meno responsabili dei killer di Cosa Nostra autori degli omicidi di cui si parla nel libro”. (ANSA).