FRANCO BONURA e gli altri, ecco chi sono i cinque uomini dโ€™oro di Cosa nostra.

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Salvo Palazzolo su Repubblica-Palermo del 23/10/2024

Guardava avanti ๐๐ข๐ง๐ง๐ข ๐‚๐š๐ฌ๐ฌ๐š๐ซ๐šฬ€, il capo della sezione Investigativa della squadra mobile, in quella Palermo terribile di inizio anni Ottanta: ยซ๐ฟ๐‘Ž ๐‘๐‘œ๐‘ก๐‘’๐‘›๐‘ง๐‘Ž ๐‘‘๐‘’๐‘™๐‘™’๐‘œ๐‘Ÿ๐‘”๐‘Ž๐‘›๐‘–๐‘ง๐‘ง๐‘Ž๐‘ง๐‘–๐‘œ๐‘›๐‘’ ๐‘š๐‘Ž๐‘“๐‘–๐‘œ๐‘ ๐‘Ž ๐‘–๐‘› ๐‘ž๐‘ข๐‘’๐‘ ๐‘ก๐‘Ž ๐‘๐‘–๐‘ก๐‘ก๐‘Žฬ€ ๐‘›๐‘œ๐‘› ๐‘‘๐‘–๐‘๐‘’๐‘›๐‘‘๐‘’ ๐‘ ๐‘œ๐‘™๐‘œ ๐‘‘๐‘Ž๐‘™ ๐‘›๐‘ข๐‘š๐‘’๐‘Ÿ๐‘œ ๐‘’ ๐‘‘๐‘Ž๐‘™๐‘™๐‘Ž ๐‘ž๐‘ข๐‘Ž๐‘™๐‘–๐‘ก๐‘Žฬ€ ๐‘‘๐‘’๐‘”๐‘™๐‘– ๐‘Ž๐‘ ๐‘ ๐‘œ๐‘๐‘–๐‘Ž๐‘ก๐‘– – scriveva nel rapporto che costituรฌ la base del maxiprocesso – ๐‘š๐‘Ž ๐‘ ๐‘œ๐‘๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘ก๐‘ก๐‘ข๐‘ก๐‘ก๐‘œ ๐‘‘๐‘Ž๐‘™๐‘™๐‘’ ๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘š๐‘–๐‘“๐‘–๐‘๐‘Ž๐‘ก๐‘’ ๐‘๐‘œ๐‘š๐‘š๐‘–๐‘ ๐‘ก๐‘–๐‘œ๐‘›๐‘– ๐‘โ„Ž๐‘’ ๐‘’๐‘ ๐‘ ๐‘Ž ๐‘’ฬ€ ๐‘Ÿ๐‘–๐‘ข๐‘ ๐‘๐‘–๐‘ก๐‘Ž ๐‘Ž ๐‘Ÿ๐‘’๐‘Ž๐‘™๐‘–๐‘ง๐‘ง๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘’ ๐‘๐‘œ๐‘› ๐‘–๐‘™ ๐‘ก๐‘’๐‘ ๐‘ ๐‘ข๐‘ก๐‘œ ๐‘ ๐‘œ๐‘๐‘–๐‘Ž๐‘™๐‘’ ๐‘’๐‘‘ ๐‘’๐‘๐‘œ๐‘›๐‘œ๐‘š๐‘–๐‘๐‘œ ๐‘“๐‘œ๐‘›๐‘‘๐‘’๐‘›๐‘‘๐‘œ๐‘ ๐‘– ๐‘๐‘œ๐‘› ๐‘’๐‘ ๐‘ ๐‘œ ๐‘’ ๐‘๐‘œ๐‘›๐‘ ๐‘’๐‘”๐‘ข๐‘’๐‘›๐‘‘๐‘œ, ๐‘ ๐‘ข๐‘™๐‘™๐‘Ž ๐‘๐‘Ž๐‘ ๐‘’ ๐‘‘๐‘– ๐‘ข๐‘› ๐‘ก๐‘Ž๐‘™๐‘’ “๐‘œ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘–๐‘‘๐‘œ ๐‘–๐‘›๐‘›๐‘’๐‘ ๐‘ก๐‘œ”, ๐‘™๐‘Ž ๐‘‘๐‘–๐‘ ๐‘๐‘œ๐‘›๐‘–๐‘๐‘–๐‘™๐‘–๐‘ก๐‘Žฬ€ ๐‘‘๐‘– ๐‘ข๐‘›๐‘Ž ๐‘ฃ๐‘Ž๐‘ ๐‘ก๐‘Ž ๐‘’ ๐‘–๐‘›๐‘‘๐‘’๐‘“๐‘–๐‘›๐‘–๐‘๐‘–๐‘™๐‘’ ๐‘ง๐‘œ๐‘›๐‘Ž ๐‘”๐‘Ÿ๐‘–๐‘”๐‘–๐‘Žยป. Parole di grande attualitร . L’orrido innesto รจ il segreto che Palermo continua a custodire. รˆ la combinazione per aprire la cassaforte dei patrimoni di mafia ancora non sequestrati. La lezione del giudice Falcone era ยซsegui i soldiยป, oggi si potrebbe aggiungere: segui i complici. Nella Palermo ufficialmente ormai non piรน una cittร  terribile (ma sarร  davvero cosรฌ?) sono gli insospettabili a costituire il vero ingranaggio delle ricchezze di una Cosa nostra che cerca di essere sempre piรน invisibile.

Insospettabili prestanome e gestori di patrimoni. Sono loro che oggi rendono ricchi alcuni mafiosi.

Prendete ๐…๐ซ๐š๐ง๐œ๐จ ๐๐จ๐ง๐ฎ๐ซ๐š, capomafia dell’Uditore e costruttore, che รจ il boss piรน pericoloso in circolazione a Palermo: ha 82 anni, conosce i segreti piรน profondi dell’organizzazione, quelli prima e quelli dopo la seconda guerra di mafia del 1981; un tempo era fedelissimo di ๐“๐จ๐ญ๐ฎ๐œ๐œ๐ข๐จ ๐ˆ๐ง๐ณ๐ž๐ซ๐ข๐ฅ๐ฅ๐จ, poi tradรฌ e passรฒ alla corte di ๐’๐š๐ฅ๐ฏ๐š๐ญ๐จ๐ซ๐ž ๐‘๐ข๐ข๐ง๐š. Bonura รจ l’emblema del mafioso che รจ sempre riuscito a nascondere qualcosa di importante. Al maxiprocesso (1986), in corte d’assise dov’era accusato dell’omicidio dei meccanici Chiazzese e Dominici (1992), al processo Gotha (2006). Oggi sappiamo che ha nascosto relazioni insospettabili e pezzi di patrimonio. Cosรฌ, grazie a un misterioso aggiustamento del processo (su cui sta indagando la procura di Caltanissetta), ha scansato un ergastolo per gli omicidi a cui partecipรฒ nel 1982 e poi avrebbe anche trovato il modo di intestare ai soliti insospettabili altre ricchezze, si tratta probabilmente di immobili. Di sicuro, la sua famiglia continua a vivere agiatamente nel lussuoso appartamento di via Ausonia. E il figlio di Bonura, Vincenzo, ha anche investito nel settore delle farmacie.
Un altro mafioso imprenditore che in questi mesi ha ostentato ricchezza in giro per Palermo รจ ๐Œ๐ข๐œ๐ก๐ž๐ฅ๐ž ๐Œ๐ข๐œ๐š๐ฅ๐ข๐ณ๐ณ๐ข, 74 anni, anche lui un pezzo da novanta di Cosa nostra fissato col mattone e con gli investimenti. รˆ stato riarrestato di recente. Micalizzi, genero del boss ๐‘๐จ๐ฌ๐š๐ซ๐ข๐จ ๐‘๐ข๐œ๐œ๐จ๐›๐จ๐ง๐จ, ha un vantaggio rispetto a Bonura: lui e la moglie Margherita hanno ottenuto anni fa dalla corte d’appello di Palermo la restituzione di un patrimonio immobiliare che vale dieci milioni di euro. E si puรฒ immaginare quanto valgano gli affitti.
Hanno un bel tesoretto mensile anche i familiari dei boss delle stragi ๐†๐ข๐ฎ๐ฌ๐ž๐ฉ๐ฉ๐ž ๐ž ๐…๐ข๐ฅ๐ข๐ฉ๐ฉ๐จ ๐†๐ซ๐š๐ฏ๐ข๐š๐ง๐จ: come ha raccontato il pentito ๐…๐š๐›๐ข๐จ ๐“๐ซ๐š๐ง๐œ๐ก๐ข๐ง๐š, quasi 60 mila euro, che arrivano dagli affitti degli immobili lasciati in ereditร  dal padre dei capimafia, Michele Graviano. In quel rapporto di Ninni Cassarร  al giudice Falcone si parlava anche di Graviano senior, un proprietario terriero che aveva fatto una gran carriera nell’edilizia grazie ad alcune relazioni pericolose, pure lui tradรฌ i perdenti (che poi lo uccisero nel 1982) per passare dalla parte di Riina. Ma oggi รจ impossibile per lo Stato aggredire quel patrimonio. Com’รจ noto, รจ possibile sequestrare un tesoro criminale esclusivamente entro cinque anni dalla morte del mafioso. Per certo, si tratta di un “impero”, come lo definisce Giuseppe Graviano in un’intercettazione in carcere. Forse 30, o 100 appartamenti. E non tutti sarebbero intestati ufficialmente. Cosรฌ torna la domanda: chi sono i prestanome che li detengono? E come arrivano gli affitti alla famiglia Graviano?
Chi ha continuato a fare operazioni immobiliari รจ Nunzia, la sorella di Giuseppe e Filippo, pure lei finita in carcere nel 1999: dieci anni prima aveva acquistato un terreno di 4000 metri quadrati fra la rotonda di Via Oreto e il parco di Maredolce, molti anni dopo l’ha rivenduto a 70 euro al metro quadro a una societร  che voleva realizzare nella zona un centro commerciale. Un’operazione su cui aleggiano diverse ombre.
Chissร  cosa sa dei segreti dei Graviano il boss ๐†๐š๐ž๐ญ๐š๐ง๐จ ๐’๐š๐ฏ๐จ๐œ๐š, in questo momento uno degli scarcerati piรน illustri fra Brancaccio e Ciaculli: รจ il figlio di Pino, il boss diventato capomandamento di Brancaccio dopo la morte di Michele Graviano. ๐๐ข๐ง๐จ ๐’๐š๐ฏ๐จ๐œ๐š รจ da sempre un grande amico della famiglia Graviano, anche questo scopre il commissario Cassarร , il primo settembre 1982 una volante ha fermato Savoca insieme a Filippo Graviano e a ๐†๐ข๐จ๐ฏ๐š๐ง๐ง๐ข ๐ƒ๐ข ๐†๐š๐ž๐ญ๐š๐ง๐จ u parrineddu. รˆ un tassello importante per le indagini. Anni dopo, i pentiti racconteranno che Pino Savoca ha fatto da padrino per la punciuta dei fratelli terribili di Brancaccio. Storie di un’altra Palermo. Forse. Oggi, Gaetano Savoca va anche lui a spasso per la cittร , incontrando mafiosi di calibro. Passato e presente continuano a intrecciarsi. A legarli, sono immobili e prestanome.
Poi, c’รจ qualcuno che guarda avanti. Il boss ๐†๐ข๐ฎ๐ฌ๐ž๐ฉ๐ฉ๐ž ๐‚๐จ๐ซ๐จ๐ง๐š, il “re” delle scommesse condannato in appello a 15 anni e detenuto al 41 bis, รจ stato scarcerato ieri per scadenza dei termini di custodia cautelare. Chissร  cosa farร  adesso tornando a Palermo.
Chi si รจ dato invece un gran da fare รจ stato ๐†๐ข๐ฎ๐ฌ๐ž๐ฉ๐ฉ๐ž ๐…๐ข๐๐š๐ง๐ณ๐š๐ญ๐ข, il nipote di un altro uomo d’oro di Cosa nostra, ๐’๐ญ๐ž๐Ÿ๐š๐ง๐จ ๐…๐ข๐๐š๐ง๐ณ๐š๐ญ๐ข. Intercettato dai carabinieri di Milano, diceva di voler fare tanti affari con i guanti di lattice e con il superbonus 110. Di tanto in tanto, Fidanzati junior arrivava a Palermo e in compagnia dello zio incontrava alcuni professionisti.
L’orrido innesto. Ninni Cassarร  fu ammazzato il 6 agosto 1985, assieme al giovane agente ๐‘๐จ๐›๐ž๐ซ๐ญ๐จ ๐€๐ง๐ญ๐ข๐จ๐œ๐ก๐ข๐š, che pur essendo in ferie e ormai in servizio a Roma faceva da scorta all’amico vice questore. Qualche giorno dopo, alla Mobile, arrivรฒ una lettera del commissario della polizia elvetica che Cassarร  e Falcone avevano incontrato a giugno, a Zurigo: segnalava che il pacco con alcuni documenti d’indagine spedito da Cassarร , a luglio, era arrivato aperto e manomesso. L’ultima indagine di Cassarร  fu sull’imprenditore ๐•๐ข๐ญ๐จ ๐‘๐จ๐›๐ž๐ซ๐ญ๐จ ๐๐š๐ฅ๐š๐ณ๐ณ๐จ๐ฅ๐จ, il tesoriere di Riina e Provenzano, l’uomo che oggi il Sudafrica e la Namibia continuano a proteggere non rispondendo alle richieste di rogatorie dei magistrati siciliani. E anche il tesoro di Vito Roberto Palazzolo resta ben conservato.
ย L’orrido innesto รจ il filo che lega il passato e il presente di Palermo.

 

MAFIA e APPALTI dal 1992 ad oggi