L’ombra sintetica: l’invasione dei nuovi oppioidi in Europa


Secondo il criminologo Vincenzo Musacchio stiamo assistendo a un evidente aumento della produzione e dell’uso di oppioidi sintetici altamente assuefacenti. L’Unione europea è già di fronte ad una sfida difficile da affrontare

 

Professor Musacchio, ci spiega in parole semplici cosa sono gli oppioidi?

Gli oppioidi sono una classe di farmaci che include sia quelli derivanti da prescrizione legali, spesso usati per la gestione del dolore, sia quelli provenienti da sostanze illegalmente prodotte. Gli oppioidi sono derivati ​​dalla pianta del papavero da oppio (naturali) o sintetizzati in laboratorio (sintetici).

Corrisponde al vero che stiamo assistendo in Europa a un aumento dell’uso di oppioidi sintetici?

Purtroppo sì. Il mercato europeo vive un calo nell’uso di oppioidi non sintetici (eroina, morfina, oppio) e un netto aumento dell’uso di oppioidi sintetici (fentanyl, nitazeni, tramadolo, ossicodone).

Questo dato, quindi, deve preoccuparci?

Direi di sì poiché il fentanyl e i suoi derivati ​​non sono più una sostanza di nicchia, nella maggior parte dei Paesi, la loro disponibilità sul mercato europeo degli oppioidi è in aumento. Gli oppioidi combinati con altri farmaci sono tra le sostanze maggiormente implicate nei decessi indotti da farmaci di matrice stupefacente. Si stima che gli oppioidi, tra cui l’eroina e i suoi metaboliti, insieme con altre sostanze (tra le quali il fentanyl), sono presenti in tre quarti delle overdosi fatali segnalate nell’Unione europea nel biennio 2022-2023.

L’aumento dell’uso di fentanyl rischia di portarci verso una tragedia simile a quella degli Stati Uniti?

Non mi piace fare allarmismo, ma non possiamo non guardare alla crescita evidente degli oppioidi sintetici. La diffusione del fentanyl se non è diventata ancora la causa principale di morte per overdose correlata agli oppioidi, come accade in Nord America, resta comunque una costante in aumento nel triennio (2021-2023) con fentanyl e ossicodone che la fanno da padrone. Il panorama europeo degli oppioidi sta diventando sempre più complicato, caratterizzato dalla presenza di farmaci dirottati, sostanze controllate a livello internazionale e nuovi oppioidi sintetici molto potenti.

È vero che esistono nuovi oppioidi creati in laboratorio che si aggiungono al fentanyl?

Verissimo. Si stima che ogni anno nel mercato europeo degli stupefacenti facciano ingresso almeno una cinquantina di nuovi oppioidi tra cui quelli derivati e sintetizzati dal benzimidazolo altamente potenti e quelli ottenuti dai nitazeni. È particolarmente difficile rilevare questi oppioidi sintetici poiché spesso sono presenti in altre droghe o sostanze in quantità minuscole, che potrebbero eludere le analisi di routine eseguite dai laboratori scientifici.

Tutte queste novità hanno determinato anche dei cambiamenti nella geopolitica dei mercati delle sostanze stupefacenti?

Nell’ultimo quinquennio l’Europa ha assistito a due cambiamenti politici e di sicurezza internazionale che hanno avuto conseguenze sulla produzione e sul traffico di oppiacei: la presa del potere da parte dei talebani in Afghanistan e la guerra tra Russia e Ucraina. Nel primo caso si è avuta una leggera flessione nella produzione di oppio che però ha modificato il sistema dei traffici della sostanza in Europa. Nel secondo caso il conflitto ancora in atto ha modificato le rotte europee del traffico di eroina attraverso l’Asia centrale, il Caucaso e il Mar Nero. Diminuendo gli oppioidi naturali, le mafie si sono spostate nella produzione di oppioidi sintetici come il fentanyl. Questo deve preoccupare e non poco l’Unione europea.

A questo punto cosa possiamo fare noi europei per fronteggiare questa emergenza?

Il primo passo deve essere quello di identificare e contrastare le reti criminali coinvolte in questi traffici di droga. Bloccare la produzione di queste sostanze stupefacenti significa attuare strategie di lotta di matrice internazionale che prevedano una cooperazione globale con Paesi come la Cina e il Messico. Serviranno anche azioni di prevenzione finalizzate a ridurre in Europa la domanda di queste nuove sostanze stupefacenti.

Come arrivano queste nuove sostanze in Europa?

I porti svolgono un ruolo cruciale nei mercati europei. Sono diventati una zona franca necessaria per il contrabbando di droga e lo sfruttamento da parte di pericolose reti criminali. La maggior parte delle droghe, sintetiche e non, arriva in Europa attraverso molteplici rotte marittime e aeree adattabili e fluide. Le nuove mafie sono molto flessibili per cui combinano rotte sempre diverse anche con l’uso d’intelligenza artificiale per far si che la maggior parte delle partite di stupefacenti arrivi a destinazione. Non dimentichiamoci poi che esiste “internet oscuro” (dark e deep web) dove queste sostanze possono essere acquistate ed arrivano a domicilio anche con l’uso di nuove tecnologie tra cui i droni-postino.

Ci sono ad oggi Stati membri dell’Unione europea in grado di produrre oppioidi sintetici?

I dati noti ci confermano che anche in Europa esiste una produzione illecita di oppioidi sintetici, anche se ovviamente non si è ancora ai livelli dei grandi Stati produttori. La maggior parte di queste sostanze è prodotta ancora al di fuori dell’Unione europea.

In questi giorni Lei è stato audito presso la Sottocommissione “Sicurezza e Difesa” del Parlamento europeo sul tema delle strategie di contrasto alle mafie del fentanyl. Che cosa ha detto ai parlamentari che l’hanno ascoltata?

Ho tracciato alcune linee guida che l’Unione europea dovrebbe adottare nel breve periodo. Ho ripetuto ancora una volta la necessità di adottare strategie coordinate volte a prevenire il pericolo dell’uso improprio del fentanyl e degli oppioidi sintetici. Siamo oggi di fronte ad una criminalità organizzata transnazionale per cui è indispensabile promuovere una maggiore cooperazione internazionale tra gli Stati coinvolti. Un ruolo di coordinamento potrebbe essere svolto dall’Ufficio Globale contro le minacce provenienti dalle droghe sintetiche, alle Nazioni Unite e dalla Commission on Narcotic Drugs. Obiettivo delle strategie di lotta introdotte non può non essere il ridimensionamento dell’accesso del fentanyl e dei suoi precursori. Occorre incidere anche sulla diffusione nei territori nazionali, con un lavoro coordinato dal Dipartimento per le Politiche Antidroga che deve coinvolgere, sia gli attori quotidianamente impegnati nelle attività di prevenzione e contrasto alla diffusione di sostanze illegali, sia coloro che potrebbero essere implicati in caso di un’eventuale emergenza. Siamo di fronte ad un giro d’affari, in termini di guadagni economici, incalcolabile. Questo significa che la maggior parte delle mafie è già all’opera per fare affari.

 

 

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