“Occuparsi di indagini di mafia significa procedere su un terreno minato: mai fare un passo prima di essere sicuri di non andare a posare il piede su una mina «antiuomo». Il principio è valido per tutte le istruttorie che riguardano più o meno da vicino la criminalità organizzata, ma ancora di più per una persona come me nel momento in cui mi avventuravo in una terra ancora quasi vergine sotto il fuoco incrociato di amici e nemici, anche all’interno della magistratura. I miei colleghi sostenevano che ero affetto da vis attractiva; a loro avviso, insomma, volevo avocare a me tutti i processi d’Italia. Un alto magistrato diede questo suggerimento al mio capo Rocco Chinnici:
«Seppelliscilo sotto montagne di piccoli processi, almeno ci lascerà in pace». Al tribunale di Palermo sono stato oggetto di una serie di microsismi, fattisi via via più intensi con il passare del tempo. Davo fastidio.”
Tratto dal libro Cose di Cosa Nostra
Di Giovanni Falcone