(….) Ora tutti parlano di una nuova pista, quella del dossier “mafia e appalti”, una sorta di scatola nera che spiegherebbe il perché dell’ uccisione del magistrato. È un altro totem, un altro feticcio agitato per portarci – almeno questa è la mia opinione – sempre più lontano dalla verità. Pista abbracciata dall’ex capo dei servizi segreti Mario Mori imputato (poi assolto) nel processo per la trattativa Stato-mafia, rielaborata sapientemente nelle aule-laboratorio della Commissione parlamentare antimafia presieduta dalla destra Chiara Colosimo, riscoperta dalla procura della Repubblica di Caltanissetta che dopo trenta e passa anni si è accorta che quell’ipotesi investigativa potrebbe condurre da qualche parte.
Io conosco quel dossier su “mafia e appalti” dal 1991 e l’ho letto allora e riletto in questi mesi più volte.
Non mi pare particolarmente interessante per “spiegare” la morte di Paolo Borsellino. Per niente.
È sbandierato come traccia “importantissima” e insabbiata dai magistrati palermitani del tempo, rifiutata perché in qualche modo erano collusi.
Lo dico un’altra volta: penso che questa pista “mafia e appalti” porti da nessuna parte e faccia perdere ulteriore tempo alla macchina della giustizia.
Se poi qualcuno, con robuste argomentazioni e non con grida interessate mi dimostrerà il contrario, non ho avrò difficoltà a ricredermi.
Tratto da “La campagna contro le misure di prevenzione” di Attilio Bolzoni – 30 aprile 2025
Il precedente
30.9.2022 – FABIO TRIZZINO: il movente mafia appalti ipotesi azzardata e priva di riscontri? Non so se ridere o piangere!

Per opportuna documentazione