Mafia, sequestro beni per 25 mln euro a imprenditore legato a Messina Denaro

PALERMO (Reuters) – Le forze dell’ordine hanno sequestrato beni per un valore di 25 milioni di euro a un imprenditore di Trapani che per gli inquirenti è vicino al capo latitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro.

Polizia e Guardia di Finanza, su mandato del tribunale di Trapani, hanno sequestrato all’imprenditore Vito Tarantolo, 66 anni, un totale di 82 immobili; 33 tra autovetture, furgoni e mezzi meccanici; i capitali sociali e i complessi aziendali di tre imprese, oltre a 18 quote societarie, e 37 tra conti correnti e rapporti bancari, con due società sottoposte ad amministrazione giudiziaria.

Il nome di Tarantolo, arrestato nel 1998 e condannato nel 2004 a una anno e mezzo per favoreggiamento, è emerso in svariate indagini su mafia e appalti a Trapani. Di lui hanno parlato diversi pentiti di mafia.

Il suo nome è comparso anche in alcuni “pizzini” di Matteo Messina Denaro rinvenuti nel covo dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, al momento del loro arresto nel 2007.

In uno dei messaggi si faceva riferimento a una società che si è aggiudicata alcuni lavori all’aeroporto di Palermo per 2,5 milioni di euro e che, secondo una fonte investigativa, sarebbe controllata occultamente da Tarantolo.

27.9.2012