NON CON I MIEI SOLDI ! Riciclaggio di capitali e infiltrazioni mafiose

 A Firenze fronte comune contro il riciclaggio e gli interessi sociali mafiosi

 PROGRAMMA

  

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A Firenze fronte comune contro il riciclaggio e gli interessi sociali mafiosi  

 Se la crisi sta subendo un’altra trasformazione, divenendo uno strumento utile alla ricerca   metodica del consenso sociale dei clan, altrettanto si può dire delle “lavatrici” utili alle mafie per ripulire soldi sporchi. Il fronte della guerra culturale, economica e giudiziaria tra lo Stato e le cosche oggi passa dal mondo del lavoro, mietendo vittime silenziose come fosse un’epidemia non individuata in tempo.

 

A Firenze si è tenuta una tavola tonda di formazione gratuita aperta alla città, in una sala affollata di giovani di Libera, della Cisl e del Progetto San Francesco,  insieme a Banca Popolare Etica e a Fiba Cisl Social Life con il suo presidente Giacinto Palladino.

 

In via Benedetto Dei, sede della Cisl, sono intervenuti Ugo Biggeri (presidente di Banca Popolare Etica) con Don Andrea Bigalli (responsabile di Libera in Toscana) insieme a Mauro Meggiolaro (Fondazione Culturale Etica di BPE), Alberto Vannucci (professore di scienze politiche all’Università degli Studi di Pisa) Alessandro de Lisi come direttore in rappresentanza del Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco e il Procuratore della Repubblica di Firenze Giuseppe Quattrocchi, al vertice della DDA.

 

Le linee del nuovo paesaggio criminale, dove agiscono specifiche evoluzioni criminali nel mondo del credito, lasciano poco spazio alla riflessione telecomandata delle appartenenze: serve con urgenza un nuovo blocco sociale, un fronte comune che sradichi l’ovvio e il retorico e inserisca la responsabilità sociale anche della società civile e della politica.

 

La lezione magistrale del Procuratore Quattrocchi ha segnato una linea rossa, oltre la quale tutti sono responsabili della lotta alle mafie e al loro continuo e riguarda la consapevolezza di ciascuno nelle azioni a sostegno di un nuovo modello sociale.

 

Tale modello vede al centro le leggi e la loro ottimizzazione, e d’intorno una nuova dimensione di attenzione diffusa, rinforzata dalla formazione e dalla consapevolezza di un rischio che non è iscrivibile esclusivamente alla dimensione giudiziaria. Pertanto Libera e il Progetto San Francesco, con tutte le altre realtà più impegnate sul tema, sono al centro di una riforma socio economica determinante: la costruzione di un patto capace di responsabilizzare tutti, ognuno nel proprio ambito specifico, nella  vittoria possibile sulla corruzione, la criminalità organizzata e l’eversione fiscale.

 

Prossima tappa, la decima edizione di Terra Futura dal 17 al 19 maggio a Firenze.


  
 
 
 

L’enorme “zona grigia” tra operazioni finanziarie legali e illegali rende impossibile tracciare una linea di separazione tra le due. Gli attuali meccanismi che consentono alle imprese e ad alcune élite di speculare e di eludere il fisco sono esattamente gli stessi che facilitano crimini quali il riciclaggio, la corruzione, i traffici di droga, armi o esseri umani. La segretezza e la mancanza di trasparenza, caratteristiche premianti dei paradisi fiscali, sono ricercate tanto dalle grandi imprese e dagli attori finanziari quanto dalla criminalità organizzata internazionale. I profitti delle mafie provengono e sono reinvestiti nei centri finanziari del pianeta. Gli interessi in gioco sono giganteschi e la finanza offre alla mafia metodi perfetti per riciclare il denaro sporco.

 Le compagnie offshore vengono create a un ritmo di 150 mila l’anno e sono milioni in tutto il mondo, senza contare organismi quali i trust offshore e le fondazioni, che non hanno obbligo di registrazione e che si stima possano essere decine di milioni. È difficile riuscire a giustificare la loro esistenza, se non per garantire segretezza e anonimato.

La necessità di regole è legata a motivi economici, di contrasto alla grande criminalità, ma anche alla tutela dei diritti umani e sociali e allo stesso concetto di democrazia.

La finanza, che oggi domina tanto l’economia quanto la politica, deve tornare al suo ruolo originario: un mezzo a supporto dell’economia reale.

Questo percorso deve iniziare con una seria ed efficace azione, a livello internazionale, di contrasto ai paradisi fiscali e ai meccanismi finanziari ad essi collegati.

Insieme ad un’azione di regolamentazione della finanza è necessario che ognuno di noi, con le proprie azioni e scelte quotidiane, sia chiamato a segnare la differenza e non essere un complice inconsapevole di quello che accade.

 

 PROGRAMMA DEL SEMINARIO:

Introduzione a cura di Ugo Biggeri – Banca Etica e don Andrea Bigalli – Libera 
– Alberto Vannucci – Università di Pisa 
– Mauro Meggiolaro – Fondazione Culturale Responsabilità Etica
– Giuseppe Quattrocchi – Procuratore di Firenze
– Conclusioni a cura di Alessandro De Lisi – Progetto San Francesco

Modera: 
Nicola Borzi
 – Sole 24 Ore