Depistaggio via d’Amelio, quella relazione a firma La Barbera con il nome di Candura

 

14.12.2018 Depistaggio via d’Amelio, quella relazione a firma La Barbera con il nome di Candura – Ieri sentito al processo il funzionario di polizia Stagliano – Nel settembre 1992 l’ex Capo della Squadra mobile, Arnaldo La Barbera (in foto) che dirigeva il gruppo Falcone-Borsellino nell’ambito delle indagini sulle stragi aveva firmato e trasmesso alla Procura di Palermo e a quella di Caltanissetta una relazione di servizio su un “colloquio informale” avuto con Salvatore Candura, in quel periodo arrestato con l’accusa di tentata violenza sessuale in cui erano coinvolti, oltre a lui, Luciano e Roberto Valenti. Di fatto in quella relazione si spiegava che Candura ribadiva di essere estraneo ai fatti per cui era stato raggiunto da provvedimento restrittivo il 2 settembre 1992, e manifestava preoccupazione per aver ricevuto alcune minacce. Inoltre veniva scritto che queste venivano messe in relazione a due episodi avvenuti in luglio ovvero il suo interessamento negli ambienti della malavita per il recupero di una Fiat 126 rubata ad una sua conoscente, Valenti Pietrina, e la collaborazione con l’arma dei Carabinieri per la cattura del latitante Filingeri Umberto. Una relazione in cui si dava atto della presenza, durante i colloqui, di Vincenzo Ricciardi, del Commissario Salvatore La Barbera e del vice commissario Giovanni Stagliano. E proprio Stagliano è salito ieri sul pretorio davanti al Tribunale nisseno nell’ambito del processo contro i funzionari di polizia Mario Bo e i due sottufficiali Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo accusati di calunnia aggravata dall’aver favorito Cosa nostra.  “Io questo fatto specifico non lo ricordo – ha detto il teste rispondendo alle domande del Procuratore aggiunto Gabriele Paci – Non posso nemmeno escludere che fossi presente, del resto sono passati 26 anni. Poi per me quel che dicono gli indagati sono parole al vento finché non si fanno attività di riscontro. Ed io non ho mai partecipato a queste attività. E per me è finita lì. Del resto anche Ricciardi non ricordava la mia presenza”. “Si faceva riferimento alla strage? Io ero appena arrivato alla Squadra mobile – ha aggiunto successivamente – a fine settembre ero come l’ultimo arrivato. Secondo me Arnaldo La Barbera non credo mi avrebbe fatto assistere ad un atto così importante”.  Nel corso della testimonianza è emerso che sin dal suo arrivo, Stagliano entrò direttamente a far parte del Gruppo Falcone: “Me lo disse Salvatore La Barbera in maniera verbale. Atti ufficiali che mi assegnavano al gruppo io non ne ho visti. Io mi occupai dell’analisi di alcuni tabulati”.