MONITORAGGIO DELLA PRESENZA MAFIOSA IN LOMBARDIA

 

 

 

 

E’ stato presentato questa mattina 11 marzo 2019 il secondo rapporto di ricerca dal titolo Monitoraggio della presenza mafiosa in Lombardia”. Nel 2017 Giunta e Consiglio regionale della Lombardia hanno incaricato PoliS-Lombardia di realizzare uno strumento finalizzato al monitoraggio della presenza mafiosa sul territorio lombardo, , iniziativa per la quale si è sviluppata una preziosa collaborazione con l’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata dell’Università degli Studi di Milano, sotto la direzione del professor Nando Dalla Chiesa. I risultati più che positivi emersi da questo incarico hanno consentito la realizzazione di due edizioni di questo rapporto. Nel 2018 la prima edizione ha consentito di disegnare il profilo storico e le caratteristiche contemporanee della presenza mafiosa nella regione. Nella seconda edizione, che si presenta oggi, abbiamo ritenuto, di intesa con l’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata dell’Università degli Studi di Milano, di indagare il ruolo che le organizzazioni mafiose sono interessate a giocare nell’ambito dell’economia cosiddetta legale, con una particolare attenzione agli ambiti in cui Regione Lombardia ha compiti di regolazione del sistema degli interessi, di autorizzazione e di nomina politica. A partire da alcune evidenze e dai dati resi disponibili si è quindi lavorato innanzitutto approfondendo le attività di indagine in attività economiche e settori dove l’evidenza dell’infiltrazione e la capacità di condizionamento si sono manifestati con maggiori intensità.Le azioni di monitoraggio hanno riguardato: il ciclo del cemento, della terra e dei rifiuti, il commercio, il turismo, l’industria del divertimento, la sanità, le estorsioni, l’usura, le attività illegali e quelle legali, con approfondimenti sui casi di incendio connessi ai rifiuti. La seconda parte del rapporto 2019 riguarda la criminalità straniera, pertanto agli approfondimenti scientifici e tecnici si accompagna la definizione di cinque mappe diversamente rappresentative della presenza delle organizzazioni malavitose sul territorio lombardo. La prima mappa offre una misurazione di ordine generale della diffusione di queste forme di criminalità organizzata, assegnando a ogni provincia un indice orientativo di importanza, da 1 (valore massimo) a 5 (valore minimo), in una prospettiva comparata. La seconda mappa tende a evidenziare il grado di violenza espresso dai gruppi di criminalità straniera, che sembra colpire soprattutto la provincia di Milano e la Lombardia centro-orientale. La terza analizza la distribuzione territoriale dei cosiddetti “boschi della droga”, segnalandone – già per impatto visivo – alcune specificità di grande rilievo. Una quarta mappa studia la distribuzione territoriale dei centri massaggi cinesi sospettati, a vario titolo dagli investigatori, di mascherare attività di sfruttamento della prostituzione. La quinta propone una distribuzione dei laboratori di proprietà cinese accusati di utilizzare manodopera irregolare e clandestina. Accanto a queste cinque mappe ne viene proposta una sesta, relativa ai laboratori e alle raffinerie di droga scoperti in Lombardia.

 

UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE CENTRO STUDI SOCIALI CONTRO LE MAFIE – PROGETTO SAN FRANCESCO – RESP. CLAUDIO RAMACCINI