PAOLO BORSELLINO e il CSM

 

“Il problema della lotta o comunque delle indagini sulla criminalità mafiosa io lo sento profondamente”, “non vedo perché l’opinione pubblica non debba essere interessata di questo problema; anzi è pericoloso quando l’opinione pubblica non viene interessata a questo problema”, che “non è una lotta tra giudici e mafiosi, né tra poliziotti e mafiosi, ma è un problema che interessa tutti”.  

 A pronunciare queste parole il 31 luglio 1988 è Paolo Borsellino. Di fronte ha la prima Commissione del Csm e il Comitato Antimafia che lo ascolteranno 4 ore, dalle 10 alle 14. Lo stralcio è un passaggio del verbale di quell’audizione che, insieme agli altri atti relativi al magistrato ucciso dalla mafia con la scorta il 19 luglio 1992, il Csm ha deciso di pubblicare a 25 anni dalla strage di via D’Amelio. Perché il Csm volle ‘interrogare’ Borsellino? Dopo un convegno dove già aveva parlato di questi problemi nel totale silenzio della stampa locale, Borsellino fu contattato da Repubblica e dall’Unità e rilasciò delle interviste in cui manifestava forti preoccupazioni per la situazione in cui si trovava l’ufficio istruzione di Palermo col pool antimafia. Alla guida di quell’ufficio aspirava Falcone, ma fu scelto Antonino Meli: era il gennaio 1988. Il Csm e molti suoi componenti di allora ritenevano che Borsellino avrebbe dovuto passare per i canali istituzionali anziché per il clamore della stampa. Un clamore che Borsellino ammette di non aver cercato né previsto.

Nel verbale dell’audizione, on line sul sito del Csm, il giudice, incalzato dai consiglieri, spiega come operava il pool antimafia: stretta collaborazione e lavoro “giorno e notte”.

 “Dal gennaio al novembre 1985 non credo di essere uscito se non per 4-5 ore al giorno, e per giorno intendo le 24 ore, dalla mia stanza senza finestre nel bunker”, racconta. Dal suo resoconto, fuoriesce anche il primo tentativo di “computerizzazione dei processi” in un’epoca che non aveva ancora preso confidenza con l’informatica. Ma anche fasi drammatiche, come il trasferimento suo, di Falcone e delle famiglie all’Asinara, dopo l’assassinio del commissario Cassarà, che li portò ad essere “segregati in un’isola deserta” per continuare a lavorare al maxi-processo. I passaggi più significativi del documento sono quelli in cui Borsellino manifesta le sue preoccupazioni per la “sorte del pool antimafia”. Timori fondati su quanto gli riferivano i colleghi magistrati, anche se nel corso dell’audizione qualche consigliere tenta di derubricare a “confidenze” quelle parole. Ma Borsellino sa bene, e lo dice, che quegli allarmi non sono pettegolezzi. E spiega bene l’opera di “smantellato” del pool, le azioni per depotenziarlo: le indagini non assegnate a Falcone, quelle finite a magistrati esterni al pool sul cui tavolo arrivano invece procedimenti che con la mafia non c’entrano nulla; i piani di ristrutturazione non condivisi e calati dall’alto. Si determina così una caduta di tensione di fronte alla quale Borsellino si dice “allarmato”. “Quando contemporaneamente – dice – si verificano una stanchezza sia nell’opinione pubblica sia negli esponenti culturali su questo problema; una poca attenzione dello Stato nel suo momento amministrativo, perché si continua a tenere la Sicilia, con riferimento agli organi di polizia, in una situazione di assoluta marginalizzazione; quando, insieme a ciò il pool che è l’unico organo investigativo che, parliamoci chiaro, è quello che ha riaperto la questione per iniziativa prima di Rocco Chinnnici e poi di coloro che lo hanno seguito, quando tutto questo va male, è certo che sono estremamente allarmato”.  ANSA

Il CSM commemora Paolo Borsellino nella seduta del 22 Luglio 1992 – VERBALE

Dall’ARCHIVIO STORICO

Il percorso professionale

Tirocinio

verbale di immissione in possesso e giuramento presso il Tribunale di Palermo, con lettera di accompagnamento (21 settembre 1964)

documentazione relativa al tirocinio presso il Tribunale di Palermo: 

  • rapporto conclusivo del tirocinio e parere  sull’idoneità alle funzioni giudiziarie (18 giugno 1965)
  • piani di tirocinio (23 settembre e 3 novembre 1964; 20 marzo 1965)
  • relazione sul tirocinio presso la I sezione civile
  • relazione sul tirocinio presso la IV e V sezione penale (10 giugno 1965)
  • relazione sul tirocinio presso la II sezione civile (22 febbraio 1965)
  • relazione sul tirocinio presso la III sezione civile (2 aprile 1965)
  • relazione sul tirocinio presso la Procura della Repubblica (16 giugno 1965)

Valutazioni di professionalità:

nomina a magistrato di tribunale: parere del Consiglio giudiziario di Palermo (6 ottobre 1969)

nomina a magistrato di appello:

parere del Consiglio giudiziario di Palermo (20 ottobre 1979)

statistiche allegate al parere

delibera plenaria (verbale 5 marzo 1980)

idoneità alla nomina a magistrato di cassazione:

  • comunicazione relativa alla delibera del CSM (17 aprile 1985)
  • proposta della IV commissione (21 marzo 1985)
  • atti istruttori della IV commissione
  • scheda sintetica di Paolo Borsellino
  • istanza di Paolo Borsellino di essere dichiarato idoneo alla nomina a magistrato di cassazione (12 settembre 1984)
  • parere del Consiglio giudiziario di Palermo (6 novembre 1984)
  • statistiche

Trasferimenti

pretore di Mazara del Vallo: delibera plenaria (verbale 23 giugno 1967)

giudice tribunale di Palermo:

Note di elogio

  • nota di elogio del Presidente del Tribunale di Palermo (11 ottobre 1977)
  • relazione del Presidente del Tribunale di Palermo sull’attività dell’Ufficio Istruzione nell’anno 1981 (25 febbraio 1982)
  • relazione sull’attività del Tribunale di Palermo nell’anno 1981 (atto originariamente allegato alla domanda di Borsellino per Procuratore di Mistretta) (13 aprile 1982)
  • nota di elogio del Presidente del Tribunale di Palermo (27 agosto 1982)
  • nota di elogio del Presidente del Tribunale di Palermo (23 novembre 1985)

Incarichi extragiudiziari

Componente della commissione per lo sviluppo del progetto di informatizzazione globale del sistema penale, costituita presso la Direzione generale affari penali del Ministero della Giustizia (autorizzazione – verbale plenum 12 giugno 1991)


a cura di Claudio Ramaccini, Direttore  Centro Studi Sociali contro la mafia – PSF