Mario Mori e Giuseppe De Donno si sono avvalsi della facoltà di non rispondere al processo Borsellino quater. L’ex capitano dei Ros Mori e il suo numero due sono stati citati dalla corte d’assise di Caltanissetta per deporre sui loro incontri con Vito Ciancimino, ex sindaco di Palermo ed esponente di spicco della mafia: adesso è stata disposta l’acquisizione dei verbali dei loro interrogatori.
I due ex Ros sono imputati nell’ambito del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia e imputati in reato di connessione al Borsellino Quater. Secondo i magistrati, nel ’92 i carabinieri avrebbero avviato una trattativa con l’ex sindaco per stabilire dei contatti con la mafia e fermare così la strategia stragista che aveva già colpito Giovanni Falcone. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Borsellino, venuto a conoscenza della trattativa, si sarebbe opposto e sarebbe stato ucciso per questo.
“Mori non parlò mai di trattativa”, ha dichiarato in aula Fernanda Contri, ex consigliere del Csm ed ex sottosegretario generale di Palazzo Chigi, che all’indomani della strade di via d’Amelio incontrò Mori per chiedergli “se sapeva qualcosa dell’attentato e come era potuta nascere quella voce”. La Contri è stata sentita in aula come teste: incontrò Borsellino a pochi giorni dall’attentato. Il giudice le chiese di intervenire per l’approvazione di alcune leggi perchè “La mia è una lotta contro il tempo”.
La Contri avrebbe incontrato Mori anche nel dicembre del ’92 per discutere dell’arresto dell’ex numero 3 del Sisde Bruno Contrada. Il racconto della testa è passato anche per il clima che si respirava subito dopo il fallito attentato all’Addaura contro Giovanni Falcone: “Nella villa dell’Addaura suonava continuamente il telefono. La moglie di Falcone si alzava continuamente per rispondere ma dall’altra parte nessuno parlava. Lei era molto scossa“. La teste ha riferito di non aver mai ricevuto confidenze da parte di Falcone sui mandanti dell’attentato.
La prossima udienza adesso è fissata per le 9.30 dell’11 febbraio: a Caltanissetta dovrebbe deporre Massimo Ciancimino, il figlio dell’ex sindaco di Palermo con cui Mori e De Donno avrebbero intrattenuti i rapporti per arrivare a cosa nostra. BLOG IL SICILIA