Si svolge nel rione palermitano della Guadagna dove abita la sua famiglia. Un centinaio di persone, tra cui numerosi parenti, si radunano nella piazza principale e attraversano in corteo le strade del quartiere.
Sui cartelli di protesta, affidati a un gruppo di bambini, spiccano le scritte: “Enzo è innocente”; “Ridate Enzo alla sua famiglia”; “Non si può credere a violentatori infami e vili”.
Quest’ultima affermazione si riferisce a Salvatore Candura, 31 anni, Luciano e Roberto Valenti, 28 e 21, arrestati per un caso di violenza carnale e accusati in seguito di essere gli autori materiali del furto della Fiat 126 utilizzata per l’attentato.
I tre avrebbero confessato di avere rubato l’utilitaria a Pietrina Valenti, parente di Luciano e Roberto, su commissione di Vincenzo Scarantino.